Arriva in Italia il primo Social Mobility Network che si pone l'obiettivo di rivoluzionare la mobilità creando una community certificata e garantita dove si mettono a disposizione dei membri le proprie auto
02.07.2019 ( Aggiornata il 02.07.2019 18:25 )
Per molti giorni, dal 10 al 23 giugno, i romani si sono chiesti quale fosse il significato nascosto dietro alla campagna teaser “Cercasi scambisti” che con i suoi cartelloni pubblicitari ha invaso la Capitale. Il segreto è stato finalmente svelato: la curiosità destata è stata così grande che la campagna è diventata virale, catalizzando l'attenzione non solo dei comuni cittadini e turisti, ma anche dei media.
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Dietro alla geniale pubblicità c'è la nuova startup Popmove che promette di rivoluzionare la mobilità. Si tratta del primo Social Mobility Network, ovvero una community certificata e garantita che permette di trovare una macchina la momento del bisogno e di condividere la propria quando abbiamo la certezza di non usarla.
Le startup italiane al servizio dell’automotive
“Popmove – dichiara Alberto Cassone, presidente di Hurry e amministratore delegato della startup – lancia una nuova sfida nel segmento della mobilità, cambiando gli schemi delle tradizionali forme di condivisione. È una community di persone e mezzi regolata da una piattaforma certificata e garantita che non aggiunge auto ma ottimizza il parco esistente, migliorandolo. Questo permetterà a chi vi aderisce di scegliere di prendere un’auto e usarla, di non usarla e guadagnarci o addirittura di non acquistarla affatto. Popmove promuove una nuova cultura e un nuovo modello di relazione tra le persone basato sulla fiducia e sul rispetto. Il nostro obiettivo – sottolinea Cassone – è quello di rendere l’accesso all’auto sempre più semplice, conveniente, sostenibile e sicuro. La condivisione delle vetture non sarà più un servizio elitario per le grandi città, culla naturale delle nuove formule di mobilità innovativa, ma potrà così svilupparsi senza limiti geografici anche nei piccoli centri abitati”.
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Insomma, un modello di mobilità circolare che ha l'obiettivo di portare benefici a tutte le persone coinvolte.
Chi sono le parti in causa? Da una parte i Popdriver, coloro che richiedono una macchina per poche ore o per spostamenti più lunghi e pagano in proporzione all'uso. Dall'altra i Popmover, cioè i titolari di un contratto di noleggio a lungo termine Popgo: inseriscono la loro auto sulla piattaforma Popmove, risparmiano sulla rata mensile e ricevono un accredito fino all'80% della spesa per ogni viaggio che i Popdriver fanno con quella vettura.
Il primo Social Mobility Network si presenta con il parco auto più completo a oggi disponibile: per accedere basta scaricare l'app Popmove. L'idea è partire da Roma e poi, piano piano, estendersi al resto delle più importanti città italiane. Col car sharing c'è in comune la condivisione e l'apertura della macchina. Maggiore la durata, da 1 ora a 29 giorni, e più ampia la percorrenza, ci si può infatti spostare su tutto il territorio nazionale (chiaramente nel rispetto dei tempi di consegna al proprietario).
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Popmove, inoltre, si inserisce nel più grande progetto della SWAP Mobility, promosso in Italia da ALD Automotive, leader nel noleggio a lungo termine, e Hurry, azienda di mobilità innovativa nel segmento consumer.
L'idea è di certo rivoluzionaria. Tutto sta nel capire quante persone siano d'accordo col concetto di base, che estremizza quello del car sharing: eliminare i vincoli di proprietà con l'auto.
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