Hyundai e Ineos, non solo Grenadier a idrogeno

Hyundai e Ineos, non solo Grenadier a idrogeno

La collaborazione tra l'azienda britannica del settore chimico e il gruppo Hyundai esplorerà il potenziale dell'economia dell'idrogeno non solo nelle applicazioni automobilistiche delle fuel cell: produzione, infrastruttura, tecnologia saranno ambiti di ricerca

24.11.2020 ( Aggiornata il 24.11.2020 17:03 )

Una, vanta competenze tecniche nell’applicazione delle fuel cell a idrogeno in ambito automobilistico. L’altra, una realtà chimica che controlla il più grande operatore europeo nella produzione di idrogeno da elettrolisi.

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Hyundai e Ineos – con la controllata Inovyn presente nel campo della produzione e stoccaggio di idrogeno – hanno sottoscritto un memorandum d’intesa che dovrà portare in futuro a una collaborazione concreta nel settore dell’economia dell’idrogeno.

Ineos Grenadier: FOTO

Ineos Grenadier: FOTO

Un fuoristrada duro e puro come non si vedevano dai tempi del Defender. Ineos, raccoglie il testimone lasciato dal celebre 4X4 britannico e realizza il Grenadier, vettura concepita pensando prima allo scopo e poi alla forma.

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Idrogeno la via verso le zero emissioni

Il vettore energetico è visto, in campo automobilistico, come l’ottimale soluzione tecnica per l’auto elettrica, in grado di superare i limiti delle elettriche a batteria (tempi di ricarica, autonomia, peso delle batterie, approvvigionamento delle materie prime) e accelerare la corsa verso le zero emissioni di Co2 nel settore dei trasporti.

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La condizione necessaria prevede che l’idrogeno si produca da fonti rinnovabili, mediante elettrolisi e – idealmente – con l’impiego di energia fotovoltaica. Ancora meglio se direttamente sul posto, delle stazioni di rifornimento.

Ineos e Hyundai lavoreranno in diverse direzioni, che sia la produzione dell’idrogeno o la fornitura, la tecnologia o i modelli di business, lo faranno nell’ottica di un potenziamento dalla filiera dell’idrogeno in Europa.

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Hyundai Nexo, record di autonomia a idrogeno FOTO

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Ci sarà anche un profilo strettamente legato al prodotto. Ineos, tra le molteplici attività nelle quali è coinvolta – sponsorizzazione in Formula 1, Coppa America, ciclismo – ha lanciato nel 2020 anche un fuoristrada, Ineos Grenadier, sul quale potrebbe arrivare il sistema di fuel cell a idrogeno sviluppato da Hyundai su Nexo. Un’esperienza che vede il gruppo coreano presente sin dal 2013, con il primo suv di serie alimentato da una fuel cell e l’obiettivo di arrivare al 2030 a produrre 700 mila unità l’anno di una gamma di modelli, parte del piano Fuel Cell Vision 2030.

L'elettrico a fuel cell

Ricordiamo come la fuel cell di un veicolo sia il “cuore” della trasformazione dell’idrogeno stoccato nei serbatoi ad alta pressione in energia elettrica, dal processo chimico ottenuto dalle membrane di cui si compone la pila a combustibile, con gli scarti di tale trasformazione risultanti in semplice vapore acquo allo scarico.

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Dall’attività nel settore chimico di Ineos, annualmente vengono prodotte 300 mila tonnellate di idrogeno quale risultato delle operazioni industriali. Produzione alla quale abbinare il know how in materia di stoccaggio dell’idrogeno, un altro aspetto chiave per la diffusione capillare di un’infrastruttura di ricarica, specialmente in Italia, oltre che in Europa, dalla quale passano le possibilità di sviluppo dell’elettrico a fuel cell.

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