Il servizio sharing dei cosiddetti e-scooter è stato rinviato di almeno una settimana. I consorzi esclusi dalle licenze di Palazzo Marino hanno fatto ricorso: troppo pochi i mezzi disponibili per la città
24.01.2020 ( Aggiornata il 24.01.2020 17:16 )
A Milano rinviati di almeno una settimana i servizi di sharing per i monopattini elettrici. La motivazione risiede nel ricorso al Tar chiesto dai consorzi esclusi dalle licenze. Ma andiamo con ordine.
Palazzo Marino aveva concesso tre licenze esclusive a tre società: Wind Mobility, Bit Mobility e Helbitz Italia. Ognuno avrebbe messo a disposizione del capoluogo lombardo dai 500 ai 750 monopattini elettrici a noleggio, con velocità specifica di 20 km/h, 6 nelle aree pedonali (grazie a un apposito regolatore di velocità sotto forma di piccolo pulsante), per un totale di 2250 e-scooter.
Ma le cinque società escluse - Circ, Dott, Hive, Lime e Tier - hanno fatto ricorso al Tar. Motivazione: troppo pochi i mezzi disponibili. Necessario aumentare il numero. Ecco quindi la decisione di rinviare i servizi di noleggio almeno per 7 giorni, in quanto il tribunale amministrativo regionale si riunirà il 28 gennaio.
Il tutto, mentre il governo, nell’ambito del cosiddetto decreto “Milleproroghe”, pare stia introducendo un emendamento che distinguerà le biciclette dai monopattini, con la conseguenza che i cosiddetti e-scooter potranno girare solo in strade ciclopedonali.
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Intanto, il mercato dei monopattini elettrici conosce un'invasione cinese. Secondo i dati forniti da EMBA (European Bycicle Manufacturers Association), infatti, nel 2019 sono stati importati dalla Cina 625mila e-scooter, il 37 % in più rispetto al 2018. Un segno concreto di come l'attenzione verso i monopattini elettrici, nel Vecchio Continente, sia molto forte.
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