Buona parte del successo del futuro delle auto ibride plug-in si gioca (e si giocherà) sull'autonomia completamente elettrica. Quella che dovrebbe essere sufficiente a un percorso "standard" giornaliero, il classico casa-ufficio o il casa-scuola-spesa.
Su questo fronte sta lavorando Toyota per la sua auto ibrida più famosa, che nel 2016 avrà la sua seconda generazione ibrida plug-in. La Prius hybrid plug-in, come tutte le antesignane, garantisce un'autonomia elettrica da ricarica di 25 km (allacciando la vettura a una presa di corrente a 220 Volt e per una ricarica completa occorrono circa 90 minuti). Non abbastanza per esigenze anche minime, calcolando il prezzo nettamente superiore del modello (prossimo ai 40.000 euro) e che l'autonomia (sempre di quella elettrica stiamo parlando, c'è anche quella a benzina, ovviamente) in condizioni reali di guida è sotto ai 20 km.
Quindi dal secondo semestre del prossimo anno arriverà la seconda generazione, che Toyota promette con un'autonomia da ricarica compresa tra 48 e 56 km. Un range molto più accettabile, che potrebbe far incrementare le vendite della plug-in, fino ad oggi poco soddisfacenti.