Il processo di sviluppo, che ha portato alla nascita della Mazda che furoreggia nel videogioco Gran Turismo Sport
26.02.2021 10:40
Chi pensa che il passo dal reale al virtuale sia breve, sbaglia di grosso. Riprodurre fedelmente il mondo materiale, cercando di simularlo in maniera credibile, è un lavoro complicatissimo.
Quella del videogioco Gran Turismo è un’epopea che nasce nel lontano 1997; e oggi, dopo 23 anni di continuo sviluppo, è per tutti uno dei simulatori di guida più famosi e apprezzati, con oltre 10 milioni di utenti sparsi in tutto il mondo. Un successo planetario, ottenuto grazie ad una pignoleria fuori dal comune, nel cercare di riprodurre meticolosamente ogni auto proposta, nel look, nel sound del motore, nelle prestazioni e nella dinamica di guida.
Tra le new entry più recenti e apprezzate nella scuderia Polyphony c’è la concept car RX-Vision di Mazda, lanciata nel maggio 2020 come download da gioco in collaborazione con la Casa di Hiroshima, per celebrare il suo 100° anniversario.
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In quanto concept car, purtroppo la seducente e sinuosa RX-Vision di Mazda rimane per lo più un sogno, nel mondo reale. Un’iperbole onirica, capace però di diventare realtà - anche se ugualmente impalpabile - nel mondo digitale. La concept è stata oggetto di una rivisitazione in salsa racing e gareggia nella classe ufficiale FIA GT3 online, dove, per la primissima volta, è finalmente possibile “pilotare” questo autentico sogno a quattro ruote.
La maggiorparte delle auto in Gran Turismo simulano modelli già esistenti nella vita reale. Solo in pochi casi eccezionali, su specifica richiesta (dei produttori) si decide di prendere spunto da concept o novità che giungeranno in futuro (ma sempre laddove il team di sviluppo, giudice insindacabile di cosa piace e cosa no, sia d’accordo).
La creazione della copia digitale di un veicolo è un’operazione sorprendente complessa e meticolosa. Quando il team di Polyphony decide di includere una nuova auto, inizia una road-map serrata di circa sei mesi che porta alla nascita della riproduzione digitale. ll motivo di tutto questo? La ricerca ossessiva del realismo in ogni minimo particolare. Prima il team fotografia realizza immagini “close-up” di ogni particolare del veicolo. Migliaia di scatti che catturano anche dettagli nascosti, come può essere la parte posteriore del volante. Successivamente, le immagini vengono abbinate agli schemi forniti dal produttore tramite il software di acquisizione dati di Polyphony, e l’auto, millimetro dopo millimetro, prende virtualmente forma.
Il team di sviluppo è stato subito affascinato dall’idea di poter mettere in campo un'auto da corsa dotata di un motore rotativo. La conversione del prototipo Mazda RX-VISION in una GT3 da gara, però, ha richiesto molto lavoro e studi specifici, nonostante il team disponesse dei dati e delle immagini necessari per farlo. Cose all’apparenza banali, sono risultate invece difficilissime, come ad esempio ricreare i parafanghi anteriori e posteriori per adattarli alla larghezza ampliata dell’auto da corsa. La RX-VISION GT3 concept deve, infatti, soddisfare i severi requisiti tecnici della classe GT3, oltre a essere sia veloce che accattivante dal punto di vista estetico. L’illusione della realtà realizzata da Gran Turismo è delicata e si basa sulla perfezione in ogni aspetto dell’esecuzione del gioco. E qui, anche un elemento come il sound del motore ha richiesto attenzione e studio, per riprodurre il classico “urlo e ululato” di un’auto da gara con motore a quattro rotori. Per ottenere un risultato perfetto si utilizza un dinamometro per far funzionare il veicolo a varie velocità su un impianto-prova in officina, registrando l’audio con il motore acceso. In questo caso di una Mazda 787B, campionessa a Le Mans. Utilizzando uno specifico software, poi, questi suoni vengono inseriti nel contesto spaziale del gioco, assicurando che l’auto emetta un effetto acustico realistico quando corre in pista o attraversa un tunnel o una foresta.
Dopo la realizzazione del modello virtuale, inizia la fase forse più delicata: donare “naturalezza” e veridicità al mezzo, attraverso le reali specifiche tecniche di ciascuna vettura, che comprendono elementi come la potenza del motore e la geometria delle sospensioni. Dopodiché, il motore di simulazione fisica di Gran Turismo definisce automaticamente il modo in cui si percepisce e si guida la macchina stessa (una simulazione così potente, da essere usata persino per aiutare un team LMP1 (Le Mans Prototype) a finalizzare la propria auto nel mondo reale). La fase finale è affidata a esperti collaudatori, che limano parametri, reazioni e resa, fino a ottenere il risultato finale. Proprio come nel mondo reale.
Nel caso specifico della RX-Vision GT3 Concept, le maggiori difficoltà hanno riguardato la capacità di simulare il carattere del motore rotativo compatto a 4 rotori, in un assetto con motore anteriore, trazione posteriore e trasmissione transassiale.
Un risultato, a quanto pare, particolarmente gradito dal pubblico, visti i risultati ottenuti con quasi 2.000 download al giorno. Magari un incentivo, per la Casa di Hiroshima, a proporre finalmente la versione di serie di uno dei concept più seducenti apparsi negli ultimi anni. Vedremo!
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