Piccolo coupé a due porte, elegante e tecnologico, ha rappresentato un momento di svolta nella storia della Casa di Hiroshima
06.03.2020 ( Aggiornata il 06.03.2020 12:45 )
Non dobbiamo mai dimenticare da dove veniamo, per capire dove andremo. Negli anni Cinquanta e Sessanta, due e quattro ruote furono vettori di una rivoluzione importante per la società: muoversi liberamente aumentava la coscienza collettiva, con un deciso impulso a progredire. Una grande conquista, ottenuta grazie alla democratizzazione che ha saputo darci la mobilità. Un vero e proprio "fatto culturale", in cui rientrano anche i modelli iconici che hanno guidato questo processo; come la Mazda R360, piccolo mito giapponese e prima autovettura del brand, che proprio nel 2020 - anno del centenario della Casa di Hiroshima - spegne 60 candeline.
Mazda R360 compie 60 anni | LE FOTO
Un concentrato di stile e tecnologia. Un modello iconico, che ha rappresentato una svolta nella storia del brand
Guarda la galleryCompatta, due porte, forme da coupé. Meno di quattrocento chili sulla bilancia (380 il dato dichiarato) e 90 Km/h di velocità massima. Ma soprattutto, un lucido esempio di quell’impegno nella ricerca stilistica e tecnologica, che ha forgiato negli anni il DNA di Mazda, caratterizzandolo come produttore di mezzi emozionali, mai scontati, e divertenti da guidare. Il motore a quattro tempi era più silenzioso, pulito e parco nei consumi, rispetto ai due tempi usati dalla concorrenza. Un V-twin da 360 cm3 (all’epoca c’erano dei limiti imposti dal governo giapponese per questo genere di auto) capace di appena 16 CV, che però, grazie al peso ridotto (risultato raggiunto utilizzando leghe leggere in alluminio e magnesio), consentiva comunque una guida spigliata e divertente. Oltre al motore a quattro tempi, la R360 vantava anche un tecnologico cambio manuale e semiautomatico opzionale a quattro velocità, il primo convertitore automatico di coppia del Giappone.
Questo modello ha rappresentato un vero e proprio passaggio fondamentale nella storia di Mazda, che fino ad allora era impegnata soprattutto nella produzione di motocarri. La R360, infatti, è stata un best-seller immediato, divenuto subito il nuovo punto di riferimento per le microcar: 4.500 le unità vendute in Giappone nel giorno del lancio, nel maggio del 1960. Ma era solo l’inizio, la piccola coupé conquistò velocemente il mercato delle "kei car", assicurandosi quasi i due terzi dell’immatricolato in quel segmento, pari a circa il 15% dell’intero mercato auto nazionale.
Un nuovo player era pronto ad imporsi tra i protagonisti del settore automotive.
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