Dazi USA, quanto pesano sulle auto?

Dazi USA, quanto pesano sulle auto?
Gli Stati Uniti, su iniziativa del presidente Donald Trump, hanno imposto dazi del 25% su tutte le auto di provenienza estera: ecco quanto pesano

di Redazione

05.04.2025 ( Aggiornata il 06.04.2025 12:02 )

Alla fine, il momento tanto atteso – e temuto – è arrivato: su iniziativa del presidente Donald Trump, gli Stati Uniti hanno varato un larghissimo piano di dazi sulle merci provenienti da tutto il mondo, o quasi. Il presidente USA ha definito quello della presentazione dei dazi un “giorno della liberazione”, mentre gli analisti cercano di capire quali conseguenze questa iniziativa possa portare sul lungo termine. La prima reazione dei mercati globali è stata estremamente negativa, con Wall Street che ha chiuso in profondo rosso “bruciando” 2.000 miliardi di dollari con alcuni titoli come Apple, Nvidia e Meta che da soli hanno perso più di 100 miliardi di valore ciascuna. E anche dall’altra parte dell’oceano le cose non vanno meglio: Milano ha segnato il ribasso maggiore dei tempi dell’11 settembre 2001, e la lista delle Borse in calo dopo l’annuncio dei dazi è pressoché interminabile.

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Dazi al 25%

Tra i settori che saranno più colpiti dai nuovi dazi di Donald Trump c’è quello dell’automobile, con un dazio di 25% su qualsiasi veicolo prodotto all’estero nonché sulla componentistica che arriva fuori dagli Stati Uniti. L’obiettivo dell’amministrazione americana è quello di stimolare la produzione delle vetture in loco, tuttavia saranno numerosi i Costruttori, anche statunitensi, che potrebbero essere penalizzati. Ford e General Motors, ad esempio, importano dall’estero una percentuale molto significativa delle vetture che vendono negli USA, e lo stesso vale per Stellantis che al suo interno include i brand Dodge, RAM, Chrsyler e Jeep. E anche quando la produzione è localizzata negli Stati Uniti, non è da ignorare che consistente parte della componentistica (anche il 50%, come nel caso di Stellantis) proviene da oltre confine. In attesa di capire come le Case automobilistiche – sia americane che straniere – reagiranno ai dazi, possiamo provare a capire quanto questi potranno pesare sul prezzo delle vetture. Per farlo, abbiamo selezionato alcune vetture prodotte in varie aree del globo, osservando quanto il loro listino andrebbe (teoricamente) ad aumentare in base ai nuovi dazi. Diciamo teoricamente perché non è detto che un dazio del 25% vada interamente a ricarico del consumatore, ma sarà probabilmente in parte assorbito dai Costruttori che ridurranno il loro margine di guadagno per non far schizzare in alto i prezzi.

Il dazio verrà calcolato in base al valore doganale dell'importazione, seguendo le regole dell'Harmonized Tariff Schedule of the United States (HTS) gestito dalla U.S. Customs Service. In pratica, su una vettura con un valore di 10mila dollari FOB (ovvero il suo valore doganale), il dazio sarebbe di 2.500 dollari, andando a portare il prezzo complessivo dell’auto a 12.500 dollari. A questo poi vanno aggiunte sales tax che variano di stato in stato ed eventuali altre tassazioni locali.

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Facciamo qualche esempio: un’Alfa Romeo Tonale PHEV, a New York, ha un prezzo di partenza di 47.990 dollari. Calcolando un dazio del 25% applicato sull’auto che viene interamente prodotta in Italia, il prezzo del Suv del Biscione raggiunge quota 59.987 dollari. Allo stesso modo, una BMW Serie 3 330i, che parte da 47.125 euro, si arriva quasi a quota 59mila. Anche andando su segmenti più piccoli, gli importi aumentano in maniera considerevole: la Fiat 500e passa da 34mila a 42.500 dollari, mentre la Mini Cooper S da 36mila a 45mila.

Se andiamo poi sull’alta fascia la differenza appare ancora più marcata: un’Audi RS Q8 da 137mila dollari, ad esempio, schizza a quota 171mila, così come una Maserati GranTurismo Trofeo da 192mila dollari tocca quota 240mila.

Al momento, circa la metà delle auto vendute negli USA proviene dall’estero, e in questo settore i Marchi più forti sono quelli giapponesi e coreani. Tra i modelli che potrebbero risultate più colpiti c’è la Toyota Rav4, apprezzatissima negli States, che potrebbe vedere il suo prezzo base passare da 30mila a 37.500 dollari, o la Honda Honda CR-V, da 31mila a quasi 39mila. Sarebbe molto colpita anche l’apprezzata Hyundai Tucson, prodotta in Messico e che passerebbe anche dei da 30mila a 37.500 dollari.

Insomma, aumenti molto significativi che potrebbero pesare notevolmente sulle vendite dei brand e dei prodotti stranieri, a meno che i Costruttori non decidano di assorbire gran parte dell’importo del dazio andando però a erodere notevolmente il proprio margine di guadagno. L’alternativa è quella di spostare la propria produzione negli USA, processo però lungo e costoso e che dovrebbe comunque tenere conto della componentistica d’importazione. Ora non resta che aspettare per scoprire quanto e come i listini USA aumenteranno nelle prossime settimane.

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