Firmato dallo studio Nomisma, il rapporto "Il ruolo delle autostrade per lo sviluppo del Paese" evidenzia la necessità di investire fortemente sulla rete autostradale italiane
28.01.2025 ( Aggiornata il 28.01.2025 16:23 )
Investire sulle autostrade italiane per garantire il futuro del Paese e delle sua attività produttive. È questo l'appello lanciato dallo studio Nomisma durante la presentazione del rapporto "Il ruolo delle autostrade per lo sviluppo del Paese" presso la sala conferenze dell'Associazione della Stampa Estera in Italia, a Roma. Investimenti che, spiega ancora Nomisma, sono necessari nella misura di 40-50 miliardi di euro e non sono procrastinabili.
Investimenti e interventi si sono resi necessari soprattutto a causa dell'elevata età media delle autostrade italiane. Il 50% della rete infatti è stata realizzata prima degli anni '70, con un nucleo originale di 260 chilometri che risale addirittura agli anni '20 del secolo scorso. Inoltre, la rete italiana deve sopportare un elevatissimo livello di traffico, quantificato in 44mila veicoli teorici giornalieri: è il 40% in più della Francia e oltre il doppio rispetto alla Spagna.
Nel periodo 2009-2021, spiega il rapporto, sono stati investiti oltre 20 miliardi di euro nella nostra rete autostradale, con un investimento record nel 2022 con 2,5 miliardi. Dieci invece sono i miliardi spesi per la manutenzione della rete dal 2009 al '22. Investimenti giudicati comunque insufficienti per garantire un servizio adatto alle crescenti esigenze del nostro Paese. L'augurio è quindi quello che nei prossimi anni possano essere destinate cifre crescenti.
Anche a causa dell'orografia particolarmente complessa della penisola italiana (il 66% del territorio è montano) la rete autostradale si è sviluppata in maniera particolare e maggiore rispetto a quella ferroviaria. Basti dire che ad oggi oltre l'80% delle merci in Italia viaggia su gomma. Valore destinato a rimanere pressoché invariato nelle proiezioni fino al 2050.
Alla luce di questi dati, la stima per gli investimenti considerati indispensabili da Nomisma per la rete autostradale italiana ammonta a 40-50 miliardi di euro, così ripartiti: il 22,9% della cifra per la rigenerazione delle strutture, il 20,8% per nuove opere e il restante per interventi finalizzati al miglioramento e messa a punto delle strutture. Naturalmente non mancano gli ostacoli, tra cui le scadenze delle concessioni autostradali tra il 2032 e il 2039, ovvero un orizzonte "inferiore a quello necessario per la realizzazione delle opere principali e comunque non compatibile con la necessaria remunerazione dell’investimento in relazione alla vita utile delle opere previste”. Aggiunge Nomisma, infatti, che gli investimenti richiesti sarebbero "solo in minima parte coperti da finanziamenti pubblici".
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