Aspettando le decisioni del legislatore europeo, sul rinvio dei target 2025 o la neutralizzazione delle multe, ritorna il mercato dei crediti venduti dai costruttori di sole auto elettriche
08.01.2025 ( Aggiornata il 08.01.2025 09:42 )
Iniziato il 2025, con esso iniziano anche a "pesare" i grammi di emissioni di CO2 di ogni singola auto venduta da ciascun costruttore in Europa.
Mentre si attende l'avvio dei lavori e una decisione sul rinvio degli obiettivi sull'abbattimento delle emissioni nel 2025 o la neutralizzazione delle relative multe, il mercato dei crediti sulle emissioni di CO2 rivela le prime mosse.
Rivela l'aggregazione intorno a Tesla di Stellantis, Toyota , Subaru , Ford e Mazda per beneficiare dei crediti maturati dall'azienda californiana. Ovviamente, un beneficio a titolo oneroso, visto il pagamento al brand statunitense dei crediti per neutralizzare le proprie di emissioni inquinanti. Vi sarà tempo, secondo quanto rivelato da un documento diffuso in sede europea, fino al 5 febbraio per aderire al pooling intorno a Tesla. Fino al 7 febbraio, invece, per beneficiare dei crediti maturati da Polestar, che insieme a smart e Volvo cederà a Mercedes parte dei crediti. Marchi, questi ultimi, che in comune hanno un elemento: la presenza - differenziata per quote percentuali - di Geely quale azionista.
Gli obiettivi che i gruppi automobilistici devono realizzare, secondo le norme europee ancora da discutere e rivedere, è di un abbattimento delle emissioni fino a 93,6 g/km di CO2. Un valore calcolato sull'effettivo volume di auto vendute. Ogni grammo di CO2 al chilometro oltre questa soglia verrà sanzionato per 95 euro, moltiplicato il volume complessivo delle auto vendute nel 2025. Il rischio è di una pioggia di multe da parte dell'Europa verso l'industria dell'auto nel suo insieme, quantificata nell'ordine dei 13 miliardi di euro, più 2 miliardi relativi ai veicoli commerciali.
In attesa che a Bruxelles passi una linea di flessibilità e vantaggiosa per l'industria dell'auto, ecco tornare lo strumento dei crediti sulla CO2. Una delle varie leve a disposizione delle case auto per evitare di incorrere in sanzioni. Nei mesi scorsi, prima Ford e poi Stellantis non hanno fatto mistero come l'alternativa fosse (anche) il ricorso alla riduzione dei volumi di auto termiche vendute.
Questo, per far rilevare maggiormente la quota di elettriche commercializzate. Nel caso Stellantis, il mix europeo di volumi con auto full electric da realizzare nel 2025 è pari al 21% sul totale del venduto. Un'accelerazione non da poco se paragonata al 12% del mix realizzato nel 2024. Laddove i volumi assoluti delle elettriche vendute non decollano - e la domanda debole del mercato è un ostacolo, insieme all'assenza di incentivi -, ridurre i volumi di auto termiche contribuisce a incrementare il peso percentuale delle auto a batteria.
Costruttori che andranno a ritagliare specifiche politiche di produzione e commercializzazione su ogni singolo mercato europeo, per sfruttare al massimo il potenziale di ampliamento dell'offerta elettrica.
Quanto allo scenario italiano, il 2024 si è chiuso con un dato medio di emissioni di CO2 rilevato da Dataforce in 120,4 g/km sul totale delle auto vendute, le oltre 1,5 milioni di vetture. Per Polestar, Tesla e Leapmotor a quota 0 g/km, vi sono costruttori - tra quelli che beneficeranno dei crediti, singolarmente o in veste di gruppo automobilistico - compresi in un arco che va, ad esempio, dai 100,9 g/km di Volvo ai 178,3 g/km di Subaru.
Nello specifico, questi alcuni dei valori rilevati in Italia: Toyota - 103,6 g/km; Lancia - 109,4 g/km; Fiat - 114,7 g/km; Jeep - 117,7 g/km; Peugeot - 117,9 g/km; Opel - 120,4 g/km; Mazda - 123 g/km; Citroen - 124,5 g/km; DS 125,8 g/km; Ford - 129,7 g/km; Mercedes - 131,9 g/km; Alfa Romeo - 136,2 g/km.
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