Sono circa 170.000 gli automobilisti coinvolti nel caso degli "airbag esplosivi" Takata su Citroen C3 e DS3: l'associazione chiede risarcimenti
22.11.2024 ( Aggiornata il 22.11.2024 15:59 )
Altroconsumo ha ufficialmente avviato una class action contro Stellantis N.V. e Groupe PSA Italia, le società responsabili della produzione e distribuzione dei veicoli Citroën C3 e DS3, accusate di non aver gestito adeguatamente la campagna di richiamo per la sostituzione degli airbag difettosi prodotti da Takata. Questa azione legale, che potrebbe coinvolgere oltre 170.000 proprietari di veicoli in Italia, rappresenta una svolta significativa in una vicenda che si protrae da anni.
Il problema riguarda i veicoli Citroën C3 e DS3 prodotti tra il 2009 e il 2019, equipaggiati con airbag potenzialmente pericolosi. Questi dispositivi, prodotti da Takata, possono esplodere in modo incontrollato, causando gravi rischi per la sicurezza dei passeggeri. Nonostante la pericolosità del difetto, Altroconsumo denuncia che Citroën e DS non hanno intrapreso misure efficaci per risolvere il problema, lasciando molti automobilisti senza soluzioni praticabili.
Nel ricorso presentato al Tribunale di Torino, Altroconsumo chiede un risarcimento che copra sia i danni economici sia quelli non patrimoniali. Il calcolo include un rimborso di 17,24 euro per ogni giorno di ritardo nella sostituzione degli airbag, equivalente al costo medio di noleggio di un'auto di piccole dimensioni, arrivando a 517,20 euro al mese per ciascun automobilista danneggiato. A questo si aggiunge una richiesta di 1.500 euro per danni morali, per un totale significativo per ogni cliente coinvolto. La vicenda ha colpito oltre 154mila proprietari di Citroën C3 e quasi 19mila proprietari di DS3, molti dei quali si sono trovati impossibilitati a utilizzare il proprio veicolo o costretti a interventi costosi per risolvere autonomamente il problema.
L'udienza preliminare è fissata per febbraio 2025, con Altroconsumo che invita tutti i proprietari coinvolti a unirsi alla class action. L’obiettivo dell’organizzazione è ottenere giustizia per migliaia di consumatori che hanno subito disagi significativi e, soprattutto, difendere il principio di sicurezza stradale.
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