Sempre più città italiane stanno attivando zone a traffico limitato, con regole che cambiano da comune a comune: la nostra inchiesta su Auto in edicola dal 12 ottobre
11.10.2024 ( Aggiornata il 11.10.2024 16:21 )
Le zone a traffico limitato continuano ad aumentare in Italia, con all’attivo oltre 500 ZTL distribuite su tutto il Bel Paese. Oltre alla proliferazione di telecamere per controllare i veicoli in transito nelle nostre città, nei programmi delle amministrazioni comunali l’automobile, in particolar modo termica usata per scopo privato, viene vista come un vero e proprio “male” da debellare o da utilizzare come bancomat per monetizzare ogni accesso. Perché se in molti centri storici le zone a traffico limitato sono una condizione necessaria per limitare l’accesso ai non residenti, osservandone l’espansione negli ultimi 10 anni si ha la certezza di come molti sindaci ritengono possibile sostituire auto e furgoni con trasporto pubblico o cargo-bike.
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Ulteriore complessità arriva dalla totale mancanza di uniformità sulle regole di accesso tra le diverse ZTL. Si passa dall’area C di Milano dove, se la vettura lo permette, si può accedere pagando un ticket direttamente tramite il proprio sistema di telepedaggio, fino a realtà come Bologna, dove bisogna comprare il pass tramite il sito preposto per poi attivarlo. Oppure, sempre all’ombra delle Due Torri, l’accesso alle auto elettriche è permesso, ma solo previa documentazione inviata all’ufficio mobilità ed esclusivamente se si tratta di una vettura di proprietà o con delega di utilizzo a lungo termine. Altro punto da tenere a mente è che non sempre si può accedere ad una zona a traffico limitato, anche dove è previsto il pagamento per farlo.
Il motivo è legato alla classe di emissioni della vettura utilizzata, con norme diverse città per città. Situazione diversa se si deve accedere a strutture alberghiere o parcheggi all’interno delle zone a traffico limitato; in quel caso via libera e nessuna multa, previa comunicazione da parte della struttura quando autorizzata. Oltre all’accesso, bisogna fare attenzione a dove parcheggiare rispettando le indicazioni su pagamenti richiesti e fasce orarie permesse.
Non solo: in futuro non è da escludere un pagamento della sosta maggiorato per determinate tipologie di veicoli all’interno delle zone più centrali della città; la proposta di far pagare di più Suv e veicoli pesanti è arrivata quest’estate da un gruppo di consiglieri di maggioranza della città meneghina, portando in Italia quanto già successo a Parigi...
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