Fit for 55, Urso: i punti della proposta per un European Automotive Act

Fit for 55, Urso: i punti della proposta per un European Automotive Act© LAPRESSE

Riesaminare l'andamento del mercato già nel 2025, prevedere un fondo di sostegno europeo per filiera e consumatori, attuare la neutralità tecnologica al Fit for 55 e creare una strategia su produzione di batterie in Europa

26.09.2024 ( Aggiornata il 26.09.2024 17:41 )

Batterie davvero made in Europe

Terzo punto cruciale, nella visione italiana per il raggiungimento degli obiettivi 2035, da riesaminare nel 2025 valutando l'avanzamento dell'elettrico e l'abbattimento delle emissioni raggiunto, il nodo cruciale delle materie prime e delle batterie.

Northvolt, il più grande player europeo di produzione di batterie ha annunciato il taglio del 25% dei dipendenti (1.600 posti di lavoro cancellati) sulla base della ridotta domanda di auto elettriche. I big mondiali sono Catl, Byd, Panasonic, Samsung. Tutti con una catena del valore, di approvvigionamento delle materie prime, consolidata e con rapporti geopolitici cruciali tra il continente africano, il Sudamerica e l’Australia.

All'Europa serve "definire una strategia per garantire l’autonomia nella produzione di batterie, utilizzando materie prime critiche estratte e lavorate nel continente”. Sono i tre fattori ai quali è subordinata, nella visione proposta da Urso al Consiglio Competitività, il raggiungimento dei target sulla CO2 dell'attuale pacchetto Fit for 55. Lo stesso che si chiede di riesaminare in anticipo, nelle modalità che porteranno allo stop dei motori endotermici dal 2035. 

Settore auto a rischio

Il rischio concreto che corre il settore è la scomparsa di interi segmenti industriali e la distruzione di numerosi posti di lavoro. Se non interveniamo subito, tra qualche mese troveremo in piazza gli operai dell'industria europea, così come avvenuto qualche mese fa con gli agricoltori” ha affermato il ministro Urso. 

Operai peraltro già in piazza nella vertenza che coinvolge Volkswagen in Germania e con l'annunciato sciopero indetto dai lavoratori Stellantis in Italia, a ottobre.

“È necessario, come dice Draghi, affrontare la tematica senza paraocchi, senza ideologie, ma con una visione di neutralità tecnologica. Altrimenti l'Europa non reggerà la sfida. Dobbiamo quindi rivalutare il quadro in cui sono state assunte nel 2023 le decisioni correlate al settore dell’auto: i dati che emergono, gli allarmi che ci sono lanciati dall'industria automobilistica e dai sindacati, sono già eloquenti e sufficienti per trarre un primo bilancio. Per questo l'Italia intende accelerare il percorso creando nuove condizioni, affinché siano raggiunti gli obiettivi".

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