Kallenius sposa la visione e proposta dell'Acea, sottolineando come i clienti abbiano fatto altre scelte rispetto all'elettrico e i target 2025 difficili da raggiungere
23.09.2024 ( Aggiornata il 23.09.2024 17:20 )
Centootto grammi al km di CO2 emessa dalla flotta di modelli venduti, questo è il dato realizzato dal Gruppo Daimler nel primo semestre del 2024, secondo i rilevamenti Dataforce nell'area dell'Europa a 29 mercati.
L'obiettivo del 2025 è, per Mercedes come tutti i costruttori, nella normativa europea, che impone un valore entro i 94 g/km, per non incappare in multe (95 euro per ogni g/km oltre la soglia, moltiplicato il volume delle auto vendute in Europa).
Su questo scenario e sulle vendite di auto elettriche stagnanti sui maggiori - per importanza e volumi di vendita - mercati europei, si è inserito il grido d'allarme dell'Acea. Flessibilità la parola d'ordine, rivedere gli obiettivi 2025 e anticipare le valutazioni previste nel 2026, per calibrare il Fit for 55 e la messa al bando - dal 2035 - delle auto non a emissioni zero.
Allineato alla posizione dell'asso-costruttori europei di auto è Ola Kallenius, a.d. Mercedes. Intervistato dal quotidiano Handelsblatt ha sottolineato: "Non possiamo ignorare le preferenze dei clienti" e ha indicato gli obiettivi di CO2 2025 come difficilmente raggiungibili.
Detto del supporto totale alla visione Draghi sul futuro competitivo e strategico dell'Europa - un piano da 800 miliardi di euro di investimenti all'anno, oltre lo stanziamento ordinario ai bilancio -, Kallenius ha confermato il percorso Mercedes sulla buona strada per realizzare le riduzioni di costi necessarie.
Parola ricorrente tra i gruppi automobilistici, che chiama in gioco - con diversi gradi di coinvolgimento tra i costruttori - tagli della produzione, stop ad alcuni modelli, rivalutazione degli impegni e delle joint venture sui mercati globali.
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