Dazi auto cinesi, il 25 settembre si vota (e Breton dà le dimissioni)

Dazi auto cinesi, il 25 settembre si vota (e Breton dà le dimissioni)

Secondo le voci, il voto finale si avvicina e non mancano gli scossoni, come l’addio del commissario francese che attacca von der Leyen

di Redazione

17.09.2024 ( Aggiornata il 17.09.2024 12:39 )

Dopo le parole del ministro Tajani, che ribadisce la posizione dell’Italia rispetto alle decisioni Ue su dazi alle auto elettriche cinesi, scatta il conto alla rovescia per il voto finale. Il 25 settembre 2024, fanno sapere da Bruxelles, i paesi dell’Unione Europea sono chiamati a prendere una decisione definitiva. Nel frattempo, però, arriva un nuovo scossone: il commissario europeo al Mercato interno e all’Industria, Thierry Breton, annuncia le sue dimissioni via social.

Auto è anche su YouTube, iscrivetevi e attivate la campanella

Le dimissioni di Breton

"Negli ultimi cinque anni, mi sono battuto con tutte le mie forze per difendere e promuovere il bene comune europeo, mettendo da parte gli interessi nazionali e di parte. È stato un onore. Tuttavia, alla luce degli ultimi sviluppi - che evidenziano ancora una volta una gestione discutibile - devo riconoscere che non posso più adempiere al mio incarico all'interno del collegio", ha scritto il commissario francese su X. Non è certo una novità che i rapporti tra Breton e von der Leyen siano tesi da tempo. Il commissario ha infatti accusato la presidente di aver lavorato affinché la Francia proponesse un altro candidato per "ragioni personali che in nessun caso sono state discusse direttamente con me".

Il voto del 25 settembre

A luglio la Commissione Ue ha imposto tariffe provvisorie fino al 36,3% nei confronti di Byd, Geely e Saic, che si vanno ad aggiungere ai dazi del 10% a cui erano già soggetti gli esportatori dalla Cina. Tariffe che il 25 settembre devono essere confermate da parte dei governi: se la risposta sarà affermativa, le misure saranno applicate per 5 anni.

Sempre difficile fare ipotesi, ma basandoci sul primo voto non vincolante di metà luglio, c’erano 12 stati in favore (11 astenuti e quattro contrari). Le cose però sono molto cambiate in queste settimane, con alcuni governi che hanno fatto marcia indietro, quindi è tutto da vedere. Il voto decisivo si terrà a maggioranza qualificata, il quorum da raggiungere è quello di 15 Paesi che rappresentino il 65% della popolazione. 

Norvegia da record: il 91,9% delle auto vendute a giugno è elettrico

  • Link copiato

Commenti

Leggi auto.it su tutti i tuoi dispositivi

Auto, copertina del meseAuto, copertina del meseAuto, copertina del mese