Auto cinesi, convengono veramente?

Auto cinesi, convengono veramente?

Continua l'avanzata dei Costruttori cinesi in Italia: ma convviene veramente acquistare un'auto di questi brand? Su Auto in edicola l'approfondimento su tutti i Marchi cinesi disponibili in Italia

di Michele Salvatore

14.09.2024 10:08

L’invasione paventata delle auto dei brand cinesi sta avvenendo sul serio? Ma soprattutto, sono realmente convenienti rispetto a quelle dei Costruttori del Vecchio Continente? Partendo da uno studio fatto dall’Osservatorio Auto e Mobilità della Luiss Business School, le vetture costruite in Cina rappresentavano il 5% delle immatricolazioni in Italia nei primi nove mesi del 2023 (59.400 unità), in tutto il 2022 erano il 3%. Di quelle quasi 60mila vetture, il 16% erano elettriche, 9.400 auto in tutto che valevano il 20,4% di tutte le BEV vendute in Italia nel periodo esaminato.

Crisi auto in Europa, la ricetta Draghi e gli investimenti necessari

La guerra dei dazi tra Europa e Cina

Nel frattempo, sono arrivati nuovi attori rispetto a quelli già consolidati, altri sono appena all’inizio dei piani di espansione, ma soprattutto Bruxelles è intervenuta con i dazi compensativi solo sulle elettriche importate dalla Cina, perché prodotte beneficiando di in genti sussidi governativi, che hanno permesso di metterle in vendita a un prezzo sotto il costo di produzione, cosa che mette di fatto fuori gioco i Costruttori occidentali. Un colpo di spranga, effettivo dal 5 luglio, ma che entrerà in vigore in via definitiva a novembre se Cina e UE non troveranno un accordo prima. Decisione che ha colpito duramente MG, che ha visto aumentare il proprio dazio al 47,6%, il Gruppo Geely con aliquota portata al 29,9%, BYD al 27,4%, mentre i rincari per tutte le altre Case saranno nell’ordine del 30,8%. Per chi invece non aveva collaborato con l’indagine dell’Ue, il dazio totale è del 47,6%. Nuove tariffe doganali che, secondo i dati di Dataforce pubblicati analizzando i dati di vendita di 16 Paesi europei, tra cui Italia, Francia e Germania, hanno fatto crollare le immatricolazioni delle elettriche cinesi nel Vecchio Continente a luglio del 45% rispetto a giugno.

Se è un effetto consolidato o frutto dell’anticipo delle consegne fatte a giugno per aggirare i dazi, sarà il tempo a dirlo. Anche perché, almeno in Italia, le cinesi vendono più endotermiche che elettriche, in linea con l’andamento del nostro mercato. Dunque, ecco perché in questo servizio troverete una panoramica dell’offerta completa, oltre a un recap dei pro e contro dei vari brand, per avere una visione di insieme del fenomeno sul quale vanno presi in considerazione tanti parametri: oltre al listino, in fatti, c’è di più, come servizi e rete di assistenza. Inoltre, in questo approfondimento, abbiamo considerato solo i Marchi cinesi che producono in Cina, tralasciando gli occidentali che hanno design e ingegnerizzazione nelle proprie sedi, ma che hanno linee a Pechino come Citroën, BMW, DS, Dacia, Volvo e Tesla, il Gruppo DR e Cirelli che rifiniscono l’assemblaggio in Italia, Lotus che conserva a Hethel la produzione delle sportive e Polestar che assembla anche in USA.

Leggi il servizio completo su Auto in edicola dal 14 settembre. Clicca qui per abbonarti all'edizione digitale.

 

  • Link copiato

Commenti

Leggi auto.it su tutti i tuoi dispositivi

Auto, copertina del meseAuto, copertina del meseAuto, copertina del mese