Gli industriali dell’automotive contro il Governo: “Pronti a una forte manifestazione”

Gli industriali dell’automotive contro il Governo: “Pronti a una forte manifestazione”

C’è grande preoccupazione nel settore: “O condividiamo nuove regole o queste sono le chiavi delle imprese”

di Redazione

05.09.2024 ( Aggiornata il 05.09.2024 14:01 )

Gli ultimi giorni non hanno portato notizie rincuoranti per il mondo automotive. Dai dati sulla produzione di Stellantis alla ripartenza di settembre, che a Cassino come in altre fabbriche è "sicuramente più lenta: il numero di auto prodotte è bassissimo", a "Volkswagen che chiude stabilimenti". Sono le preoccupazioni di tutto il settore di cui si è fatto portavoce il presidente di Unindustria Cassino, Francesco Borgomeo. "Faremo una manifestazione pubblica, forte, degli imprenditori che diranno: o condividiamo nuove regole o queste sono le chiavi delle imprese, ve le portiamo perché tanto qui non c'è più prospettiva".

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La situazione a Cassino, e non solo

A Cassino, in particolare, c'è una preoccupazione per il rallentamento della produzione auto che è sentita in tutte le aree dove sono presenti stabilimenti Stellantis e filiera. Ma gli ostacoli, a quanto sembra, non sono pochi. A partire dallo stop della Cig a fine anno: se non verrà prorogata "sarà uno scacco matto, al 31 dicembre si chiudono le aziende". Gli industriali dell'automotive hanno "una proposta da portare a tutti i partiti", pensano a "una manifestazione degli imprenditori" per dar forza alle proposte sulla transizione in Europa e per chiedere al Governo "strumenti straordinari". "Chiederò a tutte le aree territoriali dove ci sono fabbriche e filiere automotive di fare una grande mobilitazione degli imprenditori", dichiara Borgomeo.

Le richieste degli industriali

Non è intenzione di nessuno fermare la transizione, assicura Borgomeo, ma deve essere "più intelligente", anche per gli stessi obiettivi sostenibili che questo processo ha. "La nostra proposta è molto semplice - spiega Borgomeo - Vogliamo che al 2035 tutto il parco auto europeo sia almeno 'euro 6': porterebbe un miglioramento enorme dal punto di vista delle emissioni e della sicurezza mantenendo in vita una filiera e le fabbriche che nel frattempo si orienteranno verso altro".
Al contrario, con lo stop al motore endotermico "si venderanno solo macchine elettriche ma ci sarà un parco auto che avrà trent'anni, ammazzando l'industria e danneggiando anche i consumatori". Gli industriali chiedono poi "al Governo strumenti straordinari per gestire una transizione che ci sarà comunque, anche se riuscissimo a rallentarla o modificarla. Serve la Cig. Servono centri di ricerca per favorire un cambiamento di processo produttivo e di prodotto. Servono risorse per gli investimenti. Tutto questo è cruciale". E poi conclude: “Se pensiamo che le case automobilistiche debbano fare qualcosa che è contrario al mercato, non lo faranno". 

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