Vendite delle elettriche cinesi, effetto dazi a luglio?

Vendite delle elettriche cinesi, effetto dazi a luglio?

La quota di mercato delle auto elettriche in Europa si è contratta nel singolo mese e da inizio anno, frenata nelle vendite dei marchi cinesi e nella quota di mercato detenuta

30.08.2024 ( Aggiornata il 30.08.2024 18:28 )

L'analisi delle vendite in Europa nel primo mese di entrata in vigore dei dazi, restituisce alcuni indizi che dovranno trovare o meno conferma nella chiusura del terzo trimestre e nel Q4. 

Ovvero, la quota di mercato detenuta dai costruttori cinesi sulle vendite di auto elettriche è scesa sotto il 10%, al 9,9% contro un dato del 10,2% del luglio 2023, rileva Dataforce. Effetto diretto dei dazi? 

In termini di volumi, i marchi cinesi hanno immatricolato nel mese di luglio meno di 14 mila auto nell'area dell'Europa allargata ai mercati EFTA e al Regno Unito.

MG, in 7 mesi -13%

Alcuni costruttori, vedi MG, hanno spinto le immatricolazioni a giugno, ultimo mese prima dell'entrata in vigore dei dazi, conseguentemente le vendite nel mese si attestano a un -38% nel confronto con la performance di un anno fa: 5.330 unità immatricolate a luglio 2024, secondo i dati Jato Dynamics. Sui 7 mesi presi in esame, MG perde il 13% di immatricolazioni delle proprie elettriche, a 50.120 auto.

Diverso è lo scenario che riguarda Byd, con 3.740 unità e un raffronto non rappresentativo nel confronto del singolo mese con 12 mesi fa, vista l'espansione delle attività nel Continente. Byd che nei primi 7 mesi del 2024 totalizza 20.750 elettriche immatricolate.

La compressione delle immatricolazioni delle elettriche cinesi ha, in volumi, il dato di meno di 14 mila unità contrapposto alle oltre 23 mila immatricolate a giugno.

Frenata dell'elettrico in tutta Europa

Il tutto avviene in uno scenario di mercato che registra, nei primi 7 mesi dell'anno, la contrazione della quota di mercato detenuta dalle auto elettriche nell'Unione europea: 12,5%, in calo dello 0,5% sullo stesso periodo di un anno prima. 

Non cambia significativamente la quota se analizzata nell'area Europa più EFTA e Regno Unito: nel singolo mese c'è la diminuzione dal 14,5% di quota al 13,6%, nei sette mesi diventa un passaggio dal 14,3% al 13,8%.

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