L’Ue rivede i dazi sulle auto cinesi e su Tesla

Novità sui dazi Ue sulle importazioni di veicoli elettrici dalla Cina, con un leggero adeguamento delle aliquote dovuto alle interlocuzioni con le parti. Variano dal +9% al +36,3% le nuove tasse sulle auto elettriche di origine cinese: una quota che si somma al già esistente dazio del +10% e che contemporaneamente rappresenta un piccolo taglio rispetto a quanto previsto in precedenza.

Auto è anche su YouTube, iscriviti e attiva la campanella 

Dazi auto cinesi, le novità Casa per Casa

Nel dettaglio, hanno subìto l’adeguamento dei dazi Byd (17%), Geely (19,3%), Saic (36,3%), le “altre società collaboranti” (21,3%) e “tutte le altre società non collaboranti” (36,3%), come le definiscono da Bruxelles, cioò le Case che avrebbero risposto o non risposto alle domande dell’Esecutivo europeo. Si tratta di "una fase procedurale intermedia", prima che le misure siano adottate, per dare la possibilità di commenti finali. In particolare, c’è un dazio ad hoc del 9% per Tesla come esportatore dalla Cina, finora condannata dalla Commissione ma senza un’indicazione precisa della pena.

L’esecutivo dell’Ue fa sapere che adesso le parti interessate hanno la possibilità di richiedere audizioni con i servizi della Commissione il prima possibile e di fornire osservazioni “entro 10 giorni”. “Dopodiché – dicono –, dopo aver preso in considerazione i commenti delle parti interessate, la Commissione presenterà la determinazione finale agli Stati membri, che voteranno” con “effetto vincolante”. Si specifica poi che “le misure definitive devono essere imposte entro e non oltre 4 mesi dall’imposizione dei dazi provvisori” e “saranno in vigore per 5 anni, prorogabili su richiesta motivata e successiva revisione”.

Stellantis accoglie le prime auto elettriche Leapmotor: ecco i modelli C10 e T03