Storie di Panda e d'Italia, il mito 4x4

Storie di Panda e d'Italia, il mito 4x4© Creata con AI Craiyon

Oltre le mille leggende, tante storie appartenute al vissuto di ognuno e con la Fiat Panda protagonista. Come quella volta in cui alla 4x4 stette stretta l'andatura dello spazzaneve

11.07.2024 ( Aggiornata il 11.07.2024 08:56 )

Ha rappresentato il mito e la follia. Roba da fare impallidire Herbie de Un Maggiolino tutto matto, perché un ruolo da attore protagonista - di una pellicola di fantascienza, ovvio - l'avrebbe retto eccome, la Panda. 

Panda in grado di sconfiggere la logica e la fisica, quella 4x4. E dove la trovi un'altra integrale che con 50 cavalli a occhio, o quelli che c'erano in stalla al momento, si arrampica su pendenze e fondi dove solo i più grandi potevano osare? Ovviamente, grandi fuoristrada. Panda e SJ410 erano in grado di parlare alla pari con Patrol, Defender, Classe G, Pajero, Land Cruiser, quando la materia di studio fosse stata l'arrampicata estrema. Da notare: tutti modelli che vivono di vita propria, riconoscibili universalmente senza dire chi è Fiat, chi è Suzuki e gli altri.

Fuoristrada senza nulla da spartire con risvoltinati, moderni suv da aperitivo in centro e ruota (stradale) sul marciapiede.

Panda ha attraversato la storia d'Italia

Fiat Panda 4x4 è un ricordo, uno di 8,5 milioni, tanti sono (probabilmente) quelli di cui potremmo prendere nota. Uno per ciascun esemplare prodotto, un legato al vissuto personale. 

Otto milioni e mezzo di Panda contate sulla produzione di prima generazione, dove un restyling in 23 anni è bastato e avanzato. Tanto, che dovevi metterci? L'infotainment? 

Al di là del progetto, dei numeri della produzione, dei bilanci Fiat, della garanzia che tutti gli automobilisti sapevano di avere, ovvero, poter contare su un'auto a buon mercato e accessibile a molti, c'è un aspetto che ha reso la Panda un simbolo italiano.

Se la 500 è stato il fenomeno della motorizzazione di massa, gli anni del boom e l'ascesa della società dei consumi, Panda c'è stata per 23 anni di vicende italiche. 

Simbolo tra eventi della storia del Paese. Nel 1980 dell'esordio, c'è Pertini al Quirinale e l'estate vedrà la strage alla stazione di Bologna. Il 1983 porta sulla scena la Panda 4x4, con la trazione sviluppata da Steyr-Puch, ed è l'anno della scomparsa di Manuela Orlandi.

Nell'ottantasei del restyling, a Palermo si istruisce il maxiprocesso. Nel Novanta, la Panda dei Mondiali con i copricerchi in stile pallone da calcio è un ricordo indelebile, tanto quanto gli occhi di Totò Schillaci.

Accompagna all'uscita la Prima Repubblica, vive Tangentopoli, vive la seconda e c'è nell'Italia che entra nell'Euro e vive il G8 di Genova.

Capito qual è il vissuto di Panda? Ecco, se un esemplare del 1980 potesse parlare, essere memoria storica di un Paese, ne avrebbe di eventi da narrare.

L'impossibile, finché non si realizza

Fiat Panda 4x4 è un ricordo, uno di 8,5 milioni. Quando assisti in prima persona a una magia che si compie, a quello che fino ad allora avevi, probabilmente, solo sentito. E creduto che fosse bufala, storia da bar. È un po' la differenza che passa tra il passaparola su come va una partita, tra chi dice "Italia-Inghilterra 20 a 0 e gol di Zoff di testa su calcio d'angolo" e vivere con i tuoi occhi qualcosa di assai simile.

L'inverno del 2005 non sarà stato quello del Cinquantasei ma "la neve era ancora quella del tempo": vuoi mettere, nulla a che fare col cambiamento climatico! "Altroché, quelle sì che erano nevicate!" 

Ai mille metri di quota misuravi degli onestissimi 30 centimetri e nevicata in corso, che lo spazzaneve era fondamentale per aprirti la strada. 

Venti, forse trenta all'ora - chissà quale andatura avesse avuto allora -, ma ti arrampicavi su strada comodamente e onestamente con le tue catene e dietro allo spazzaneve. Sarà sembrato un miracolo del progresso, lo spazzaneve, quando arrivarono i primi, nel 1923, montati su mezzi a motore. 

Ecco, nel Duemila, quel progresso era bello che utile per continuare l'ascesa ai 1.800 metri. Senza, avresti girato le ruote e puntato la città.

A meno di non essere Panda, 4x4 Panda. O pochissime altre come lei.

Accadde che dalla colonna di macchine, in fila diligente (strano, eh?) dietro allo spazzaneve, spuntassero due fari quadrati, accesi. Altro passo, da scalatore in un gruppetto di velocisti, per dirla semplice.

Negli specchietti diventava Panda 4x4, inconfondibile per le barre al tetto e per quella sagoma quadrata che diventava rettangolare, un cubetto del Tetris contando l'altezza da terra. Poi, il verde Sisley che ti passa accanto, ti supera e con le sue belle gomme all terrain, strette quanto quelle di una odierna bici elettrica, sposta anche lo spazzaneve, lo supera e se ne va. 

Era come Zoff che segna di testa su calcio d'angolo, ma reale. Nessuna allucinazione da alta quota. Anche lo spazzaneve stava stretto alla splendida follia del Pandino.

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