Multa da 6 milioni di euro per DR Automobiles: ecco perché

Multa da 6 milioni di euro per DR Automobiles: ecco perché

Secondo l’AGCM, il Gruppo avrebbe attuato pratiche commerciali scorrette né garantito un’opportuna assistenza post-vendita

di Redazione

20.06.2024 ( Aggiornata il 20.06.2024 16:16 )

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha multato DR Automobiles con due sanzioni, per un totale di 6 milioni di euro. Ma qual è il motivo? L’azienda avrebbe indicato ”in modo ingannevole” l'Italia invece che la Cina come luogo di produzione delle proprie auto commercializzate con i Marchi DR ed EVO. Questo per quanto riguarda la prima sanzione. Nel secondo caso, insieme alla controllata DR Service & Parts S.r.l., non avrebbe garantito un adeguato rifornimento dei pezzi di ricambio né opportuna assistenza post-vendita.

DR 1.0

DR 1.0

La Casa molisana lancia la nuova vettura cittadina in stile smart. Proposta esclusivamente con motore elettrico da 61 cv, ha un'autonomia di 210 km in ciclo WLPT e 294 km in ciclo urbano. Lunga 3,2 metri e con cerchi in lega da 15", all'interno propone un display da 9,7". Prezzo di 25.900 euro, ma grazie a incentivi, promozioni di DR ed eventuale rottamazione, si può scendere fino a 19.900 euro

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Pratiche ingannevoli e pochi ricambi

Queste pratiche commerciali scorrette, spiega l’Antritrust in una nota, sarebbero presenti nei messaggi e nelle comunicazioni commerciali diffusi dall'azienda almeno a partire da dicembre 2021, attraverso vari canali. Pratiche, continua la nota, che sarebbero coincise con un periodo di forte aumento delle vendite delle auto a marchio DR ed EVO sul mercato italiano.

L’AGCM ha anche dichiarato di avere le prove che DR Service & Parts S.r.l. e DR Automobiles S.r.l., almeno a partire dal 2022, non hanno garantito un adeguato approvvigionamento dei pezzi di ricambio né una corretta assistenza post-vendita, tramite la rete dei concessionari e/o delle officine autorizzate, cui non è stata fornita idonea formazione tecnica. “Questa pratica - si legge sul sito dell’AGCM - può ostacolare l’esercizio dei diritti dei consumatori, compreso il diritto di ottenere la riparazione dell’automobile e un’adeguata assistenza post-vendita, anche nell’ambito della garanzia legale di conformità del prodotto acquistato”. A questo punto, le due società, entro 60 giorni dalla notifica del provvedimento, devono comunicare le iniziative intraprese per far cessare queste condotte illecite.

DR 3

DR 3

Il suv urbano DR 3.0 si aggiorna con il model year 2023, caratterizzato da una nuova griglia frontale. La dotazione è adeguata in rapporto al prezzo di listino, competitivo nelle due proposte di motorizzazione 1.5 litri: benzina o GPL

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Come ha risposto DR Automobiles?

DR Automobiles Groupe “prende atto” della decisione dell'Antistrust “pur non condividendola nel merito” e comunica pertanto di accingersi ad impugnarla. Nel corso del procedimento, DR “ha offerto la massima disponibilità, proponendo impegni tangibili volti a rimediare alle preoccupazioni espresse dall’Autorità, che però non sono stati accettati da quest’ultima”. Nel comunicato stampa emesso dall’azienda si legge che le campagne pubblicitarie di EVO e DR “non hanno mai inteso pubblicizzare una pretesa integrale fabbricazione delle autovetture in Italia” e che a Macchia d'Isernia si svolgono “importanti fasi in termini di ricerca e sviluppo, design, progettazione, aggiunta di funzionalità, rifinitura e completamento delle autovetture commercializzate”. Per quanto riguarda la sanzione per l'assistenza post-vendita, l’AGCM ha contestato al Gruppo DR i tempi di attesa sofferti da alcuni consumatori per la riparazione delle proprie auto, “omettendo - si legge nel comunicato - di considerare che ciò è derivato dalla indisponibilità oggettiva di alcuni pezzi di ricambio a causa della nota disruption della catena di approvvigionamento del settore automotive avvenuta nel periodo post-pandemico”. Una “situazione comune a tutto il settore e comunque ormai in fase di assorbimento, come provano i dati registrati dal Gruppo già dal 2023 e ulteriormente migliorati nel primo trimestre del 2024, che mostrano tempi medi di consegna dei pezzi di ricambio di poco superiori ai 2 giorni”.

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