L'Europa sceglie il pugno duro: pesanti dazi per le auto cinesi

L'UE colpisce i produttori cinesi: pesanti tasse entreranno in vigore dal prossimmo mese, anche se per ora sono provvisori

di Andrea Brambilla

12.06.2024 17:40

E alla fine l’Europa i dazi alle vetture cinesi li ha imposti ed entreranno in vigore dal prossimmo mese, anche se per ora sono provvisori. L’indagine antisovvenzioni proseguirà fino al 2 novembre, quando potrebbero essere applicati dazi definitivi, in genere per cinque anni. In pratica la Francia ha avuto la meglio sulla Germania, perché se la prima li chiedeva, la seconda, con più interessi in Cina cercava di evitarli. Infatti il ministro tedesco dei Trasporti Volker Wissing ha dichiarato: "I dazi punitivi della Commissione europea si ripercuotono sulle imprese tedesche e i loro prodotti di punta. I veicoli devono diventare più economici attraverso una maggiore concorrenza". L’Europa, contrariamente agli USA che hanno imposto dazi del 100% alle vetture cinesi, ha deciso di non applicare, in aggiunta al 10% già in vigore, una percentuale uguale per tutti ma le aliquote saranno diversi a seconda se le aziende hanno collaborato oppure non lo hanno fatto. In pratica un pasticcio all’europea con aliquote che variano dal 21% al 38,1%. Questi dazi colpiranno anche i costruttori europei come BMW, Volvo, Renault per citarne alcuni, che producono in Cina alcune delle loro vetture.

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Le paure dell'automotive europeo

La scelta di questi dazi è stata fatta dalla Commissione Europea perché l'indagine aveva evidenziato un rischio di perdita di 2,5 milioni posti di lavoro diretti e per 10,3 milioni indiretti. Sempre guardando i numeri dal 2020 al 2023 l'industria dell’auto in Europa è scesa dal 68,9% al 59,9%, mentre nello stesso periodo le importazioni delle vetture cinesi è passata dal 3,9% al 25%. L'importazione delle vetture cinesi in Europa è passato da 57.000 nel 2020 a circa 437.000 nel 2023. Ma siamo sicuri che questa “invasione” di vetture cinesi verrà fermata dai dazi e sopratutto è dovuta esclusivamente dalla scelta del solo elettrico del 2035? Certamente l’Europa ha fatto delle scelte estreme, come quella del solo elettrico, senza considerare che la Cina è il principale produttore di batterie e di lavorazione delle materie prime per costruirle.

Come cambieranno le partnership tra costruttori europei e cinesi? Stellantis produrrà a Mirafiori le Leapmotor in modo da non pagare i dazi? Questi dazi rischiano di far crescere l’inflazione? I quesiti a cui dovremo rispondere sono tanti, ma quello che manca in Europa è comunque una politica industriale forte che possa rilanciare i nostri costruttori e le nostre imprese. La frenata del mercato delle vetture elettriche si precede quindi più forte di quello che abbiamo visto negli ultimi mesi e non solo in Italia. L’assenza di incentivi aveva frenato questa alimentazione in tutta Europa. Non è escluso che con questi dazi e il nuovo Parlamento Europeo si rivedano certe scelte sulla transizione della mobilità. Scopriremo presto anche quale sarà la risposta della Cina?

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