Bosch e il progetto RUMBA per la guida autonoma

Bosch e il progetto RUMBA per la guida autonoma

"Abbiamo capito che la guida autonoma crea nuove possibilità per l’uso degli interni dei veicoli"

di Francesco Forni

21.05.2024 ( Aggiornata il 21.05.2024 09:51 )

Bosch con RUMBA studia il futuro degli interni delle auto con l’avvento della guida autonoma. Si tratta di un progetto finanziato dal Ministero federale tedesco per gli affari economici e il clima con 11 milioni di euro.

L'azienda valuta varie soluzioni, per vetture i veicoli commerciali autonomi che durante il viaggio potrebbero essere convertiti in uffici, sale di proiezione o persino camere da letto.

Per tre anni e mezzo, un team di esperti, provenienti da Case automobilistiche, fornitori del settore automotive e istituti scientifici, ha indagato su quali fossero le aspettative degli utenti in merito ai veicoli del futuro, che saranno in grado di coprire lunghe distanze in modo autonomo.

Michel Schulz, responsabile del progetto in Bosch, ha dichiarato: "Le conoscenze base che abbiamo acquisito saranno il punto di partenza per la progettazione dei veicoli di nuova generazione. In futuro ciò potrebbe portare alla creazione di uno spazio completamente nuovo in cui vivere e lavorare. Abbiamo capito che la guida autonoma crea nuove possibilità per l’uso degli interni dei veicoli".

Le frontiere del self drive secondo Bosch

Studi e possibilità per i nuovi interni, ma anche attenzione alla guida. Nel progetto Rumba gli esperti hanno studiato la rapidità di con cui una persona riesce a riprendere il comando della macchina dopo aver dormito.

Rilevando anche che, quando i guidatori sono seduti in posizione rilassata e devono riprendere il comando manuale del veicolo, un fattore importante per il calcolo del tempo di reazione è la distanza del guidatore dal display e dai comandi.

Per molti, dopo una fase di sonno, sono stato sufficienti 60 secondi per reagire, tuttavia, gli studi hanno anche evidenziato deficit nella performance di guida e un peggioramento del benessere soggettivo dopo aver ripreso il controllo. I ricercatori ne hanno dedotto che il veicolo deve risvegliare l'utente con largo anticipo, per far sì che abbia il tempo di prendere coscienza e reagire.

Affinché questo sia possibile serve anche una tecnologia in grado di riconoscere lo stato degli occupanti, per capire se dormono o se sono vigili e pronti per mettersi al volante. La strada è ancora lunga.

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