Ha avuto 163 voti favorevoli e 107 contrari alla Camera dei Deputati. Matteo Salvini, Ministro dei Trasporti, si ritiene soddisfatto in mezzo allo scontento delle opposizioni
28.03.2024 ( Aggiornata il 28.03.2024 11:05 )
Da quando si è iniziato a parlare del nuovo Codice della Strada, molte sono state le polemiche che si sono scatenate, e tante anche le manifestazioni nelle città. Nonostante le proteste, è infine arrivata l'approvazione dalla Camera dei Deputati, con 163 voti favorevoli e 107 contrari. Elena Maccanti, nel ruolo di relatrice del testo, ha detto che la soddisfazione del ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, deriva dal fatto che il nuovo Codice della Strada “prevede più controlli, più educazione stradale, più rigore" affinché gli incidenti su strada diminuiscano drasticamente, e con loro anche le morti.
Fra le novità che saranno introdotte c'è quella sugli autovelox, uno dei punti su cui si è dibattuto in maniera più aspra. Secondo le nuove norme, se si prendono più sanzioni nello stesso tratto stradale, in un range di tempo di un'ora e di competenza dello stesso ente, si paga una sola multa, quella più grave aumentata di un terzo.
A essere intervenuto a riguardo è stato il deputato Luciano Cantone, del Movimento 5 Stelle: "state dicendo al cittadino - commenta - che può correre e accelerare impunemente per 50 minuti dopo la prima multa con l'autovelox". Non è stato però l'unico ad aver sollevato la questione. Andrea Casu, appartenente al PD in commisione Trasporti ha detto che “abbiamo votato convintamente contro il codice della strada del Ministro Salvini: una norma che guarda al passato e non al futuro della mobilità, che non raccoglie l'appello dei familiari delle vittime sulla strada a mettere la sicurezza al primo posto, che non affronta i temi della velocità, della disattenzione e del rispetto delle regole.”
Nel testo ci sono poi nuove regole riguardanti monopattini e biciclette, e anche qui la contestazione non si è risparmiata. Secondo il nuovo Codice della Strada, infatti, i monopattini avranno l'obbligo di targa, caso e assicurazione, a differenza invece delle bici, che però dovrebbero ottenere più piste ciclabili. Secondo Francesca Ghirra di Alleanza Verdi e Sinistra “le nuove norme inaugurano le 'strade insicure'" e individuano "i nemici nelle bici e nella micro mobilità".
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