L'automotive alle prese con la rivoluzione ChatGPT che potrebbe modificare la maniera di comunicare tra guidatore, l'auto e la sua AI, sempre più evoluta. L'abbiamo messa alla prova
di Monica Secondino
18.04.2023 ( Aggiornata il 18.04.2023 10:12 )
Aprile 2013: esce nelle sale “Lei” (Her) un film scritto e diretto da Spike Jonze. La pellicola, premio Oscar per la miglior sceneggiatura originale, racconta l’imminente uscita sul mercato di un nuovo sistema operativo provvisto di intelligenza artificiale, capace di apprendere ed elaborare emozioni. Il protagonista umano e l’intelligenza artificiale, chiamata Samantha, arrivano a innamorarsi l’uno dell’altra. Novembre 2022: il futuro prossimo è arrivato e si chiama ChatGPT. È l’acronimo di Chat Generative Pretrained Transformer, traducibile in “trasformatore pre-istruito generatore di conversazioni”, e secondo Wikipedia è un prototipo di chatbot basato su intelligenza artificiale e machine learning specializzato nella conversazione con un utente umano.
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Cos'è ChatGPT
Un potentissimo strumento di elaborazione del linguaggio naturale che può essere utilizzato negli ambiti più diversi, dalla traduzione automatica ai riassunti, dalla creazione di contenuti alle vendite. Vietato il suo utilizzo nelle scuole americane, in Italia ha da poco superato il test di ammissione a medicina. Potete anche invitarlo a una riunione online e vi farà da assistente: preparerà le note dell’incontro, il verbale, gli highlight e la trascrizione di tutto quello che vi siete detti (in Italia, il Garante della privacy ha tuttavia sospeso il suo utilizzo, almeno per il momento, n.d.r.).
Dietro questo progetto c’è Samuel Altman, classe 1985, ex studente di computer science e matematica alla Stanford University. Tutto è iniziato con un laboratorio di ricerca creato con Elon Musk, che però poi ha abbandonato il progetto. In origine Altman crea OpenAI come società no profit, poi ne capisce la portata e inizia a cercare finanziatori. Sembra che, al momento, Microsoft abbia già investito 10 miliardi di dollari. Del resto le stime degli utili derivanti da questa tecnologia sono di 1.000 miliardi nel prossimo decennio. Potrebbe essere il nuovo megatrend da seguire destinato a rivoluzionare qualunque ambito della nostra vita, automotive compreso.
Abbiamo messo alla prova l'intelligenza artificiale
La guida autonoma, la sicurezza, l’esperienza a bordo, ma anche l’acquisto. L’ho messo alla prova (prima della sospensione da parte del Garante, n.d.r.) per capirne le effettive capacità. Il servizio è ancora in Beta e la versione gratuita ha il limite che nei momenti di picco di traffico vi fa aspettare prima di riuscire a collegarvi. Per loggarvi ChatGPT vi chiede di veri care che siete umani. Almeno voi. Potrete quindi chiedergli qualunque cosa, tenendo presente che è aggiornata fino al settembre 2021, quindi non fatele domande di attualità.
«Con un budget di 20.000 euro che macchina consigli a un neopatentato in Italia?». In un attimo risponde che ci sono diverse opzioni, elenca Volkswagen Polo, Ford Fiesta, Toyota Yaris, Peugeot 208, Renault Clio e ricorda che è importante valutare bene le esigenze personali. Per ognuna indica le caratteristiche principali ma io proseguo e le chiedo se ci sono auto italiane che potrebbero andare bene: «Certo, ecco alcune scelte interessanti: Fiat Tipo, Alfa Romeo MiTo, Fiat 500X, Abarth 595, Lancia Ypsilon».
Un po’ stizzita le faccio presente che la MiTo è fuori produzione e la Abarth 595 non puo? essere guidata da un neopatentato. ChatGPT risponde subito dispiaciuta: «Mi scuso per l’errore nella mia risposta precedente» e continua parlandomi di altri modelli. La incalzo e le chiedo perché non mi ha consigliato la best-seller Fiat Panda. ChatGPT non si scompone e mi dice che «La Fiat Panda è sicuramente un’ottima opzione», me ne elenca i pregi ma aggiunge che «il motivo per cui non l’ho menzionata e? dovuto al fatto che ci sono altre vetture compatte che offrono più spazio e comfort rispetto alla Panda». Tutto sommato se l’è cavata bene, anche meglio di molti consulenti che si trovano nei concessionari...
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