Uno studio condotto da Findomestic ha rilevato una serie di problemi. Dalla pandemia il mercato si è risollevato sì, ma di poco
10.03.2023 ( Aggiornata il 10.03.2023 13:21 )
La pandemia da Covid-19 ha provocato importanti danni nei settori industriali, compreso quello automobilistico. Da allora, seppur un segno di ripresa si sia intravisto, una vera e propria positività nel mercato auto non si è ancora registrata. Seppur le immatricolazioni a febbraio siano state buone, +17,5% rispetto al 2022, la salita è ancora molto tosta e lunga. L’Osservatorio Mensile di febbraio di Findomestic ha fotografato una situazione generale molto particolare, in cui c'è ancora un'atmosfera di forte preoccupazione. Si è riscontrato che un consumatore su tre considera questo momento adatto agli acquisti e ovviamente per il settore auto questo non è un buon fattore. Ma quali sono i problemi?
Restando nel mercato di nostro interesse, quindi quello automobilistico, ci sono diversi elementi a causa dei quali si evitano acquisti di nuovi veicoli. Primo fra questi l’incertezza tecnologica. C'è una grande ignoranza attorno alle nuove motorizzazioni e questo si trasforma in un'importante quanto spaventosa diffidenza. C'è poi da considerare l'inflazione, altro fattore molto importante che sta inghiottendo l'Italia da mesi. Per non parlare della guerra in Ucraina e della situazione economica familiare e del Paese. È chiaro che, data la situazione abbastanza “traballante” e incerta, gli italiani cercano di evitare o rimandare acquisti importanti. Ma cosa succede così? Che il parco auto italiano prosegue con il suo invecchiamento, anche perché ancora il mercato delle auto elettriche non è decollato.
Ma dall'analisi di Findomestic, la cosa che salta all'occhio nonostante l'astenersi dalla compera, è il fatto che il 33% della popolazione attiva intervistata vorrebbe comprare un'auto nei prossimi 12 mesi, nuova o usata. Soltanto che poi resta un desiderio irrealizzato causa dubbi. Una fetta di persone che vorrebbero cambiare vettura non sa su quale modello puntare, non riesce a capire quale possa essere la soluzione migliore per la propria famiglia e per le proprie esigenze; 3 intervistati su 10 non sanno distinguere tra le motorizzazioni ibride: mild, full e plug-in; la metà ha solo una vaga idea della differenza che c’è tra le diverse motorizzazioni ibride e solo il 21%, 1 su 5 le sa distinguere.
Un tasto dolente potrebbe essere il mercato auto elettriche che, seppur si stia facendo spazio, su suolo italico non riesce a ingranare. Per gli italiani le full electric costano ancora troppo e, proprio per il problema economico sopracitato, scartano quasi a priori la possibilità di acquisto. Oltre il prezzo, sembra esserci una certa ansia per la ricarca, considerate anche le poche colonnine installate nel nostro Paese.
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