La modifica del Decreto Legge porterà ad un costo aggiuntivo per le aziende del 30% e per i lavoratori del 9%
22.02.2023 ( Aggiornata il 22.02.2023 15:17 )
Modifica sostanziale per quanto riguarda il decreto legge 5/2023. All'articolo 1 comma 1 è stata aggiunta la frase "l'esclusione dal concorso alla formazione del reddito del lavoratore, disposta dal primo periodo, non rileva ai fini contributivi", pertanto sull'importo erogato dai datori di lavori per il bonus carburante dovranno essere versati i contributi.
Il bonus carburante è stato introdotto per aiutare i lavoratori alle prese con il rincaro del prezzo dei carburanti. L'importo (di massimo 200 euro) viene erogato dai datori di lavoro ai propri dipendenti sottoforma di buono carburante. Generalmente questo tipo di benefit viene escluso dal reddito, ma con l'ultima modifica l’esclusione dei contributi non è più prevista. Il buono quindi è ancora detassato, ma i contibuti previdenziali vanno comunque versati sia dal datore di lavoro che dal dipendente, con un costo aggiuntivo per l'azienda del 30% e per il lavoratore del 9%. L'aliquota del 30% porterebbe ad un minor gettito fiscale di 13,3 milioni di Irpef e 1,1 in addizionali regionali e comunali. Il testo è stato approvato dalla Camera il 21 febbraio e sarà convertito definitivamente dal Senato.
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