Il sito produttivo di San Pietroburgo e le operazioni commerciali a Mosca passano al controllo statale. Nissan subirà un contraccolpo finanziario da oltre 700 milioni di euro
11.10.2022 ( Aggiornata il 11.10.2022 15:46 )
Dopo aver sospeso le proprie attività sul mercato russo, come tutte le principali case automobilistiche a seguito della guerra mossa contro l'Ucraina, Nissan annuncia un ulteriore passo e procede verso la dismissione delle attività nel Paese.
Annuncia un contraccolpo quantificato in 100 miliardi di yen - oltre 707 milioni di euro -, una posta a bilancio una tantum, dalla decisione di vendere il sito produttivo e di ricerca e sviluppo a San Pietroburgo, nonché le attività Vendite e Marketing a Mosca.
Sarà sotto l'entità statale NAMI, l'istituto di ricerca e sviluppo dell'automobile, che le strutture ex Nissan continueranno a operare per futuri progetti. Ai dipendenti finora Nissan sarà garantita una tutela del lavoro per i prossimi 12 mesi.
Si tratta di una cessione completa delle attività sulla quale resta una clausola di riacquisto, un'opzione che il marchio nipponico potrà esercitare entro 6 anni per rientrare in possesso delle strutture.
La finalizzazione della vendita è attesa nelle prossime settimane, un provvedimento approvato martedì dal Comitato esecutivo Nissan riunito a Yokohama.
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