Audi Q6 e-tron, l’elettrica tutta da guidare

Audi Q6 e-tron, l’elettrica tutta da guidare

Il nuovo Suv a batteria dei Quattro Anelli riporta il piacere di guida al centro dell’esperienza al volante, sfruttando soluzioni tecniche inedite e all’avanguardia

di Pietro Cardone

16.09.2024 ( Aggiornata il 16.09.2024 14:11 )

La famiglia delle elettriche di casa Audi si allarga con l’ingresso a listino della nuova Q6 e-tron. Con lei il brand tedesco, però, cambia registro e stacca con il resto della gamma a zero emissioni puntando su contenuti tecnologici inediti, appositamente messi a punto per riportare al centro dell’esperienza al volante, il piacere di guida. Per farlo, i tecnici Audi, in collaborazione con quelli Porsche, hanno sviluppato una nuova piattaforma a 800 Volt denominata PPE, che permette di ospitare una batteria da 100 kWh per una capacità di ricarica che arriva a 270 kW in DC, che si traduce nella possibilità di recuperare 260 km di autonomia in appena 10 minuti.

Audi Q6 e-tron

Audi Q6 e-tron

Un nuovo ingresso nella gamma delle elettriche di Audi lo segna la nuova Q6 e-tron, suo primo modello di serie basato sulla piattaforma nativa elettrica PPE. Il SUV a elettroni, mediante la tecnologia elettrica del marchio, proietta la dinamica e il piacere di guida originali Audi a un livello ancora più alto

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Lo stile

Il design della nuova Audi Q6 e-tron reinterpreta ed evolve alcuni degli elementi stilistici più classici del costruttore dei Quattro Anelli, come la grande calandra nella parte anteriore che qui, per motivi di aerodinamici è completamente carenata. Molto particolare i gruppi ottici posteriori, che per la prima volta su un modello Audi sfruttano la moderna tecnologia Oled di seconda generazione, capace di creare dei veri e propri avvisi luminosi per “comunicare” ad esempio un eventuale pericolo a chi ci segue. Totalmente rivoluzionati, invece, gli interni. Profondamente diversi da tutto ciò che abbiamo visto fino ad ora su un’Audi, portano all’esordio l’Audi Digital Stage: un cluster digitale orientato verso il conducente all’interno del quale trovano posto lo schermo del quadro strumenti e quello del sistema di infotainment. Non manca nemmeno un terzo schermo dedicato al passeggero anteriore dal quale è possibile controllare i media in riproduzione o le informazioni del navigatore. Buona anche la capacità di carico. A fronte di una lunghezza di 4,77 metri per un passo di 2,88 metri, la Q6 e-tron può contare su un bagagliaio con una capacità minima di 526 litri (514 litri per la SQ6), al quale si somma un funk anteriore da 64 litri.

La meccanica

Tra le stradine tutte curve delle colline toscane abbiamo messo alla prova la variante più prestazione a listino, ovvero la SQ6, alimentata da una batteria da 100 kWh che manda energia a due motori elettrici, uno per ciascun assale, per una potenza di sistema di 517 CV e un’autonomia di 598 km. Dal punto di vista tecnico la SQ6 si caratterizza per l’adozione delle sospensioni pneumatiche adattive, che permettono di variare l’altezza da terra della vettura di 65 mm e che analizzando le condizioni della strada in tempo reale, sono in grado di intervenire sul loro smorzamento in una frazione di secondo. Non manca all’appello nemmeno lo sterzo progressivo, che modifica il carico volante in funzione della modalità di guida ingaggiata o dello stile di guida del conducente. Interessante, infine, il sistema di recupero dell’energia che è in grado di recuperare energia in maniera dinamica dal motore anteriore o da quello posteriore, in funzione dei movimenti della vettura in fase di inserimento in curva.

Come si guida

Tutte queste soluzioni si traducono in una dinamica di guida molto coinvolgente e che negli ultimi anni in casa Audi era stata in parte sacrificata sull’altare dell’efficienza. La SQ6 passa da una curva all’altra con una pulizia, una precisione e una reattività inarrivabili per qualsiasi altro Suv elettrico oggi in gamma Audi. Il lavoro delle sospensioni restituisce un ottimo compromesso tra comfort e prestazioni, mentre la messa a punto del sistema del recupero dell’energia contribuisce a limitare i movimenti della scossa quando si approccia una curva. Peccato solo per lo sterzo, che per quanto preciso, alle volte risulta un po’ “artificiale”. Molto coinvolgente, invece, la sensazione di potenza trasmessa dai due motori, che erogando i 517 CV a disposizione in maniera dinamica tra assale anteriore e posteriore, permettono di uscire dalle curve a velocità notevoli e con la vettura sempre piatta e facilmente controllabile.

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