Volvo EX90, il test del Suv super tecnologico

Siamo volati negli Stati Uniti per metterci al volante del nuovo modello elettrico di Volvo: è la vettura più grande, potente e tecnologica mai realizzata dalla Casa svedese

di Alberto Sabbatini

06.09.2024 11:35

Più che un’auto soltanto, la nuova Volvo EX90 è un vero supercomputer con quattro ruote. Perché è capace di interagire con l’interno e l’esterno come nessun’altra automobile grazie a software e hardware di nuovissima generazione. Ma non si ferma solo qui. La EX90 si distingue per almeno altre tre o quattro caratteristiche: è la Volvo più grande, spaziosa e confortevole mai costruita con i suoi 503 cm di lunghezza; è completamente elettrica ed è l’auto che segna nuovi traguardi sul tema sicurezza attiva e passiva, aspetti in cui Volvo storicamente è sempre stata leader nell’industria automobilistica. E infine è anche la Volvo più potente che abbia mai calcato le strade perché la versione Performance della EX90, con due motori e trazione integrale, sviluppa la bellezza di 517 cv ed oltre 900 Nm di coppia motrice.

Volvo EX90, il test su strada

Volvo EX90, il test su strada

Abbiamo avuto la possibilità di volare negli Stati Uniti per guidare per la prima volta la nuova Volvo EX90: è la vettura più grande, potente e tecnologica mai realizzata dal Costruttore svedese

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Forme squadrate per la nuova Volvo

A vederla da vicino, la EX90 sembra una versione più grande dell’elettrica EX30, il Suv compatto che in Italia ha spodestato la Tesla dal primato di auto elettrica più venduta. Stesse forme squadrate e spigolose, stessa calandra priva di griglia di raffreddamento (è un’auto elettrica e quindi non c’è né motore termico né radiatore), stesse luci di nuovo design. Soltanto che la EX90 è 80 cm più lunga e una ventina di cm più alta rispetto alla EX30 e dentro ha tre file di sedili per alloggiare fino a sette persone. La EX90 è destinata a diventare la nuova ammiraglia del Marchio svedese, ruolo che in passato è sempre spettato alle berline che ora Volvo non produrrà più. Almeno su questa taglia maxi di automobili.

EX90 nasce negli USA

Per guidarla in anteprima siamo dovuti andare addirittura negli Stati Uniti perché la EX90 viene costruita laggiù, in una fabbrica Volvo nella Carolina del Sud e non in Europa. E gli Usa perciò sono il primo territorio dove l’auto, per motivi logistici, ha messo le ruote in strada. Salendo a bordo (è proprio il caso di usare quest’espressione perché l’auto è bella alta da terra grazie a imponenti ruote da 22”) l’impressione è di grande spaziosità e di comodità assoluta. Il design scandinavo minimalista, tipico di Volvo, spicca decisamente a bordo. L’ambiente è moderno ma non trasmette l’opulenza esagerata di certe auto tedesche: sulla EX90 c’è tutto quel che serve ma senza orpelli o raffinatezza eccessiva.

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Volvo EX90: ispirata da Tesla

Come sulla EX30, Volvo è stata influenzata in certe scelte di ergonomia e design da Tesla: ad esempio nell’affidare soltanto al software e non ai pulsanti fisici il comando di molte funzioni. Per cui il cassetto portaoggetti si apre pigiando un tasto sullo schermo, specchietti e altezza del volante si regolano allo stesso modo dall’interfaccia utente. Tutte scelte dovute alla volontà di ridurre al minimo i tasti fisici, per minimalismo o per risparmio, ma che risultano alla fine poco ergonomiche per chi guida. Perché se uno vuole aggiustare l’altezza o la distanza volante guidando, è costretto a fermarsi perché navigare nelle funzioni menu richiede di distogliere lo sguardo ed è fonte di distrazione.

Allo stesso modo troviamo davvero stonato aver usato su un’ammiraglia come la EX90 la soluzione di montare sulle porte una sola coppia di tasti per aprire/chiudere i vetri. Di default i pulsanti azionano i vetri anteriori e se si vuole comandare i posteriori bisogna prima schiacciare un altro tasto che trasforma la funzione in aprivetri posteriori. Una complicazione che ti porta il più delle volte a sbagliarti. Una scelta che venne fatta due anni fa dal Gruppo Volkswagen su tutta la gamma di piccole elettriche economiche (VW ID3, Cupra Born e così via) e che Volvo ha subito fatto sua con la EX30. Possiamo accettarlo (a fatica) quando si tratta di risparmiare anche un singolo euro sul prezzo di produzione di un’elettrica low cost. Ma su un’ammiraglia come la EX90 che costa oltre centomila euro qual è il senso di una scelta al risparmio del genere che provoca soltanto fastidio al guidatore?

Rispetto alla EX30 e alle Tesla però c’è un particolare importante che fa la differenza: sulla EX90 Volvo ha montato un piccolo display da 9” dietro al volante. Fondamentale per avere sempre sott’occhio le informazioni durante la guida senza distogliere lo sguardo verso il tablet centrale. Un valore aggiunto importante.

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