Ineos Grenadier Quartermaster, fuoristrada puro

Ineos Grenadier Quartermaster, fuoristrada puro

Il test in off-road (e su strada) del pick-up britannico con motore turbodiesel BMW, nel cuore della campagna toscana: ecco le nostre prime impressioni di guida 

di Daniele Drago

20.05.2024 ( Aggiornata il 20.05.2024 09:31 )

Ineos ha lanciato sul mercato europeo il nuovo Grenadier Quartermaster, la versione pick-up del fuoristrada britannico lanciato nel 2020 dal colosso della chimica (guarda qui la prova di Auto). Il Quartermaster conferma quanto già dimostrato dalla versione "standard", ovvero che al giorno d'oggi, in un'era dell’automotive dominata da tecnologie moderne, aiuti alla guida e vetture votate al comfort, si possono ancora costruire dei fuoristrada "nudi e crudi", 4x4 "vecchia scuola" capaci di muoversi tra le pieghe di un mercato che non lascia scampo con le sue regole ferree.

Motorizzazione e design

Le novità non riguardano la parte meccanica. Anche nel Quartermaster la spinta è affidata ai motori 6 cilindri 3 litri di BMW a benzina (286 cv e 450 Nm di coppia) o Diesel (249 cv e 550 Nm di coppia) abbinati al cambio automatico ZF a 8 rapporti, più il cambio ridotte realizzato dalla Tremec da gestire manualmente una volta impostato.
Cambia tutto a livello di carrozzeria. Nel Quartermaster - lungo 5,44 mt - c’è ovviamente il cassone, lungo 1,2 mt e largo 1,6 mt, capace di contenere un europallet standard, con capacità di carico di 760 kg e di traino di 3.500 kg. Il solo portellone posteriore può sopportare un peso di 225 kg. Nel vano di carico si trovano 4 anelli di fissaggio. I cerchi attorno ai pneumatici BFGoodrich misurano 17 o 18" a seconda dell’allestimento che si sceglie: oltre a quello base, abbiamo infatti il Fieldmaster per un uso più "civile" e il Trialmaster, dotato di verricello e snorkel, dalla vocazione più estrema. Anche in Quartermaster c'è un tocco di italianità, con gli assali rigidi firmati Carraro e l'impianto frenante Brembo. L'auto è molto alta da terra, ben 26 cm, una cifra che le permette di affrontare fino a 800 mm di guado.

Abitacolo anni '80

Gli interni sono un inno alla funzionalità. Troviamo numerosi tasti fisici per controllare diverse funzioni, anche se non manca il lato tecnologico. Il guidatore ha infatti a disposizione un piccolo quadro strumenti digitale in cui vengono riportate soltanto le spie, mentre per gestire l'infotainment troviamo uno schermo touch da 12,3", semplice e intuitivo, che riporta qualsiasi informazione si desideri. La vera "chicca" del Grenadier però è la pulsantiera sul tetto proprio come negli elicotteri e in qualche modello fuoristrada degli anni Ottanta. È proprio attraverso il "roof control" che si può gestire ad esempio il blocco del differenziale anteriore e posteriore (opzionali, mentre quello centrale è di serie). Il tutto, immersi in un contesto minimal e abbastanza comodo, con sedili in pelle e ampio spazio a bordo.

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Quartermaster, prime impressioni di guida

Abbiamo testato il Grenadier Quartermaster in Toscana, alternando passaggi sull'asfalto a percorsi off-road in piena campagna. Quartermaster si rivela un'auto comoda e prestazionale già in strada e autostrada. Il suo assetto consente una guida anche confortevole, sebbene si avverta un po' di "vuoto" al centro dello sterzo: quest'ultimo infatti è molto rigido e, dopo una curva, richiede almeno un paio di giri per riallineare la vettura. Ma in una macchina del genere questo non è assolutamente un difetto. Per quanto riguarda le prestazioni, se premiamo l'acceleratore, i 6 cilindri "tremila" di BMW fanno il loro dovere: non è certo un modello pensato per correre, ma l'auto "fila via" benissimo e il motore non fa neanche così tanto rumore.

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Ma il vero habitat del Grenadier Quartermaster è l'off-road. Al volante della versione Trialmaster con motore turbodiesel da 249 cv e 550 Nm di coppia, il pick-up si è mosso con agilità su qualsiasi percorso, sia sullo sterrato che tra i massi e le rocce, così come si trova a proprio agio ad attraversare le numerose pozze di fango che abbiamo trovato lungo il percorso. In tal senso è consigliato inserire la modalità di guida OffRoad, mentre nel caso si debba attraversare un guado arriva in supporto la modalità Wading.
Nelle salite ripide il cambio ridotte si è rivelato un aiuto importante, consentendoci di controllare maggiormente la vettura, anche grazie al blocco del differenziale centrale che, ricordiamo, è di serie, mentre quello anteriore e posteriore sono optional. Una sensazione complessiva di sicurezza e stabilità confermata anche in discesa e anche quando abbiamo provato l'inclinazione a 30° (Quartermaster arriva fino a 45°).

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