Basata sulla Inster, la show car elettrica fonde elementi dei videogiochi arcade anni '80 e sostenibilità ambientale. Tra i designer un italiano
02.04.2025 09:20
Nel cuore creativo di Seongsu, il quartiere più artistico e sperimentale di Seoul, Hyundai ha svelato INSTEROID, una concept car nata per rompere gli schemi. Basata sull’elettrica compatta INSTER, rappresenta un’evoluzione visionaria e un manifesto stilistico e culturale pensato per dialogare con le nuove generazioni. Con una lunghezza di circa 4,05 metri (20 cm in più rispetto alla citycar di serie) e carreggiate ampliate, la show car – a partire dal nome, fusione di “Inster” e “steroids”, ovvero una Inster “pompata” - punta tutto sull’impatto visivo: cerchi da 20", spoiler “oversize”, diffusore e prese d’aria esasperati e la presenza del “The Boost”, icona chiaramente ispirata ai giochi arcade di inizio anni Ottanta (Space Invaders, Pac-Man). Un “easter egg” che si ripete per ben 23 volte sul veicolo, per una sorta di caccia al tesoro in linea con lo spirito “gaming”. “Non mi sono mai divertito tanto” – ha affermato Nicola Danza, designer italiano del team europeo di Hyundai - “Per la prima volta ci è stata data assoluta libertà. Nessun vincolo, nessuna piattaforma da rispettare. E il risultato è stato esplosivo.” Il designer ha sottolineato anche l'importanza del lavoro sulle proporzioni: “Quando esageri con certi elementi, il rischio è perdere equilibrio. Abbiamo lavorato con attenzione sulle dimensioni delle ruote, sull’allungamento del passo, per mantenere credibilità anche in un oggetto volutamente ‘troppo’.”
L’abitacolo è un’eccezionale fusione di cultura digitale e racing. Sedili a guscio, roll-bar, cruscotto personalizzabile, volante e selettori dotati di pulsanti per gestire funzioni istantanee: tutto richiama la logica dell’interfaccia da videogioco. “Volevamo mescolare due mondi: quello dello sport e quello del gaming,” spiega Raphael Bretecher, Head of Interior Design per Hyundai Motor Europe. “Per coinvolgere la nuova generazione dovevamo parlare la loro lingua. Così è nato questo mix di estetica racing ed elementi da sala giochi.” L’impianto Beat House con speaker e luci a Led, visibile dal lunotto posteriore, simula poi un amplificatore valvolare vintage, per evocare quelle “vibes” rétro che piacciono anche ai ventenni. “La nostalgia è un trend forte, anche per i giovani,” prosegue Bretecher. “Esempio lampante il ritorno dei dischi in vinile: il design vintage parla a tutti. Anche nell’auto.” Dal punto di vista dei materiali, INSTEROID esplora soluzioni sostenibili concrete: tessuti 3D realizzati con filati riciclati, stampi “monopezzo” per ridurre gli sprechi, strutture reticolari alleggerite e potenziale utilizzo futuro della stampa 3D per componenti personalizzati, come portaoggetti o inserti estetici.
Nonostante si tratti di un prototipo, la vettura rappresenta un banco prova per alcune idee che potranno, magari, essere adottate sui modelli futuri. “Possiamo considerarla un ‘contenitore creativo’ dove abbiamo testato forme, linguaggi, interazioni,” spiega ancora Bretecher. “Molti elementi torneranno, magari in forma diversa.” Una filosofia condivisa da Danza: “Quando dai libertà ai designer, non stai perdendo tempo. INSTEROID è uno specchio dei desideri della prossima generazione, ed è da lì che nasceranno le Hyundai del futuro. Non basta fare EV funzionali, bisogna farle desiderabili.” Ecco, allora, che INSTEROID diventa un’icona generazionale temporanea, accompagnata da una micro-campagna digitale, un gioco arcade per trasformare virtualmente una INSTER in INSTEROID, e perfino una versione kart per il celebre multiplayer Kartrider Rush+. Tutto pensato per testare, in modo non convenzionale, il potenziale emotivo del design automobilistico.
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