        &lt;class="s1"&gt;&Egrave; chiaro che quando il patrimonio c&rsquo;&egrave;, gli amanti delle supercar possono davvero sbizzarrirsi. Come il caso di Simon Cowell, affermato personaggio televisivo britannico da sempre appassionato auto decisamente fuori dal comune. L&rsquo;ultimo &ldquo;sfizio&rdquo; che si &egrave; voluto togliere ha coinvolto la David Brown Automotive di Silverstone, noto produttore di automobili di ispirazione classica, costruite a mano ma dotate di tutti i comfort moderni.  &Egrave; quello che &egrave; successo alla Mini Remastered: la prima generazione Mini &egrave; stata ricostruita esattamente come negli anni &rsquo;60, utilizzando per&ograve; ogni parte fabbricata oggi. Non solo. Com&rsquo;&egrave; nello stile David Brown, all&rsquo;iconica macchinina sono stati aggiunti dettagli, comfort e aggiornamenti tecnologici in linea con le proposte attuali per renderla una vettura sicura. MINI Countryman, JCW speciale per l'Italia con GT Edition Omaggio a 007 Ma quindi Cowell ha chiesto una Mini Remastered? (Gi&agrave; di per s&eacute; piuttosto cara: a partire da 114mila euro). S&igrave; e no. Nel senso che ha voluto una versione speciale, in grado di celebrare la Lotus Esprit Turbo usata da James Bond del film del 1981 &ldquo;Solo per i tuoi occhi&rdquo;. L&rsquo;icona britannica e l&rsquo;icona hollywoodiana che si fondono. Naturalmente, nella fusione, ci sono state molte valutazioni da fare. In primis il motore. La piccola Mini non poteva avere una potenza (213 CV) come la Espirit Turbo. David Brown ha allora optato per un A Series da 1.330 cc e 84 CV.  I colori Passiamo alle tinte e ai colori che hanno permesso alla compagna di avventure di Roger Moore di calarsi nei panni della Mini. Per quanto riguarda l&rsquo;esterno, i colori utilizzati hanno riprodotto perfettamente il Copper Glow della Lotus, compresi il passaruota e il tetto che contrastano con il Fade to Black. Non poteva mancare, poi, la parola Turbo dipinta a mano sulla fascia laterale in tonalit&agrave; Sahara Gold. La stessa che si ritrova nella parte centrale dei cerchi componibili BBS da 13 pollici (la marca di quella della Esprit 007 di Moore), in nero invece le pinze dei freni.&nbsp; Pi&ugrave; forza e tecnologia Nonostante la personalizzazione, si tratta pur sempre di una Mini. Per aggiungere forza e versatilit&agrave;, i designer di David Brown hanno montato tre luci supplementari sul paraurti Cibi&eacute; e fari anteriori a Led. Non manca il tetto apribile panoramico che, per aumentare il valore dell&rsquo;auto, presenta finiture in impiallacciatura di radica di noce americana scura, mentre all&rsquo;interno ci sono rivestimenti in pelle Arctic White e Alcantara bianca. Per concludere, ecco i quadranti Smiths illuminati a Led e, parlando proprio di ultime tecnologie, il sistema di infotainment touchscreen da 7 pollici dotato di Apple CarPlay, Android Auto e Bluetooth e sistema audio a sei altoparlanti.&nbsp; The Batman, ecco la Batmobile       

La star della tv britannica Simon Cowell ha chiesto alla David Brown Automotive di Silverstone una versione speciale della Mini Remastered per omaggiare l&rsquo;auto del film con Roger Moore

Mini Remarested e Lotus Esprit 007: la fusione

        All&rsquo;esclusivit&agrave; che deriva dal guidare un suv compatto da 306 cavalli, MINI Countryman JCW GT Edition somma l&rsquo;unicit&agrave; di alcuni dettagli estetici. Cinquanta esemplari destinati al mercato italiano, accostamenti cromatici (e non solo), sui quali si realizza un &ldquo;risparmio&rdquo; di 3.920 euro rispetto all'integrazione dei singoli accessori.  Il listino parte da 59.400 euro, somma con la quale va in garage una Countryman John Cooper Works che si distingue per i particolari in Chili Red sulla carrozzeria, la Union Jack replicata sul tetto, gli inserti su minigonne, passaruota, la strisce sul cofano motore, le calotte degli specchietti. UNICA CON&nbsp;CHILI RED, PIANO BLACK E ALCANTARA Tutte le colorazioni, eccetto la Chili Red, sono disponibili nella proposta GT Edition, di serie con cerchi da 18 pollici e applicazioni in nero lucido su maniglie, barre al tetto, griglia frontale, loghi, scritte e cornici dei gruppi ottici. All&rsquo;interno, detto della plancia con inserti in piano black, spazio ai sedili sportivi con rivestimento misto Dinamica/pelle, il volante in Alcantara, battitacco specifici per il modello, come la targhetta numerata. Invariate le caratteristiche tecniche del suv, spinto dal 2 litri turbo benzina da 306 cavalli e 450 Nm, con trazione quattro ruote motrici ALL4, cambio automatico 8 marce e differenziale autobloccante anteriore. Countryman JCW GT Edition &egrave; gi&agrave; ordinabile. MINI, Clubman verso un futuro da suv       

Tiratura limitata, personalizzaizone estetica e dotazione ricca per il suv sportivo. MINI Countryman John Cooper Works rivela la proposta GT Edition

MINI Countryman, JCW speciale per l'Italia con GT Edition

          Clicca qui e prova gratuitamente le finaliste del Car of the Year 2020  L&rsquo;operativit&agrave; della Brexit miete la prima vittima "in prospettiva" nell&rsquo;automotive. Il Gruppo BMW ritarder&agrave; l&rsquo;arrivo della nuova generazione di MINI. I futuri rapporti commerciali tra Unione Europea e Regno Unito non sono ancora definiti, rendendo meno programmabili e sicuri gli investimenti a lungo termine.  Per questo motivo BMW non metter&agrave; soldi, almeno non subito, per preparare alla nuova serie gli stabilimenti inglesi. Semplicemente, navigher&agrave; a vista.  La Casa bavarese per il momento ha annunciato che andr&agrave; avanti con quello che c&rsquo;&egrave;, comunicando che: &ldquo;per questioni di costi e a causa della Brexit &egrave; stato esteso il ciclo vita della piattaforma UKL1&rdquo;. MINI Cooper Electric Si tratta del pianale sul quale vengono prodotte MINI 3 porte, 5 porte e cabrio. Su UKL2, che avr&agrave; probabilmente destino simile, sono realizzate MINI Clubman, Countryman, BMW Serie 1, Serie 2 Active Tourer, Gran Tourer, X1, X2.  Nata nel 2014, l'attuale generazione di MINI &nbsp;&ldquo;resister&agrave;&rdquo; in commercio&nbsp;ancora per qualche tempo. Non mesi ma anni. La transizione all&rsquo;elettrificazione comporta costi importanti, la riduzione dei costi di sviluppo &egrave; necessaria.  Resta anche in dubbio quanto inglese sar&agrave; MINI. E&rsquo; prodotta a Oxford e a Born in Olanda, fino al 2018 con un vantaggio per lo stabilimento inglese (234.000 contro 211.000). Ma la questione dei dazi potrebbe cambiare gli equilibri. MINI Cooper JCW, il test di Auto       

BMW annuncia che l'attuale serie proseguir&agrave; ancora la sua vita operativa per qualche anno

La Brexit congela la nuova generazione di MINI

        Cosa bolle in pentola per MINI? L&rsquo;evoluzione della gamma andr&agrave; in pi&ugrave; direzioni, dalla rivisitazione dei concetti alla base della Cooper 3 porte a interventi necessari sul design della 5 porte, passando per il nodo cruciale dell&rsquo;offerta suv. Su quest&rsquo;ultimo fronte, la convivenza di due modelli molto simili per dimensioni, diversi per lettura stilistica e di carrozzeria, &egrave; destinata a cambiare, guidata da esigenze di incremento delle vendite sul mercato, specie negli USA.  MINI Clubman potrebbe proporsi non pi&ugrave; come station wagon "alternativa" &ndash; un po&rsquo; meno con l&rsquo;ultima generazione di quanto non lo fossero le Clubman che l&rsquo;hanno precedua &ndash; bens&igrave; sport utility. Leggi anche: Il test di MINI Clubman, kart feeling alla prova Una materia gi&agrave; interpretata da Countryman, identico passo e 5 centimetri appena (4,30 metri) pi&ugrave; lunga di Clubman. Servir&agrave; differenziare i due prodotti, spostando su dimensioni superiori, da vero suv di segmento C, Clubman o Countryman. Cos&igrave; verrebbero presidiati i segmenti cruciali del suv urbano e del suv compatto.&nbsp; MINI da riportare allo stato mini&nbsp; Sui modelli MINI pi&ugrave; grandi si andr&agrave; verso una proposta di design piuttosto diversa all&rsquo;interno rispetto a quanto accade oggi, all'insegna di una stretta continuit&agrave; con la hatchback. In direzione opposta all&rsquo;incremento delle dimensioni che verr&agrave; esplorato con Clubman o Countryman si muover&agrave; la futura 3 porte. Leggi anche: MINI JCW GP, esclusiva per pochi Oliver Heilmer, responsabile del design del marchio, ha confermato ad Autocar l&rsquo;intenzione di sviluppare la futura generazione di MINI 3 porte riducendo gli ingombri esterni senza intaccare la disponibilit&agrave; di spazio a bordo. Riportare la percezione visiva di un design ultracompatto, ancor pi&ugrave; dei 3,87 metri odierni. La chiave per ottenere il risultato potr&agrave; risiedere nello sviluppo delle strutture di assorbimento in caso di incidente, il cui dimensionamento detta gli ingombri soprattutto dello sbalzo anteriore. Centimetri importanti potrebbero essere risparmiati con l'impiego di una nuova schiuma espansa, da applicare dietro il paraurti, prima della traversa della scocca. 5 porte, serve un cambio di registro Sar&agrave; una MINI diversa anche in elementi del design come i fari posteriori, non ritenuti un elemento iconico dello stile da preservare. Un design da migliorare &egrave; il tema centrale relativamente a MINI 5 porte, per stessa ammissione di Heilmer. La versatilit&agrave; superiore che offre il modello dal passo 7 centimetri pi&ugrave; ampio &egrave; innegabile come perda molto dell&rsquo;appeal stilistico nel confronto con MINI 3 porte in tutta l'area del tre quarti posteriore e l'integrazione delle portiere aggiuntive.       

L'ampliamento dell'offerta sport utility potrebbe passare da un posizionamento differente, su dimensioni maggiori, di Countryman e diventare Clubman il suv urbano&nbsp;

MINI, Clubman verso un futuro da suv

        Un giro di Nurburgring senza toccare i freni. E no, non vale un record di velocit&agrave;. All&rsquo;opposto di elettriche che si sfidano sulla prestazione assoluta, a distanza, in un botta e risposta che vede Porsche Taycan e Tesla Model S Plaid recenti protagoniste, MINI Cooper SE sceglie la via davvero green di misurarsi con l&rsquo;Inferno Verde. Le auto elettriche dovrebbero rilanciare sopra ogni altra caratteristica l&rsquo;efficienza, l&rsquo;ottimizzazione assoluta dell&rsquo;energia fornita dalle batterie. Cos&igrave;, il giro della MINI a batteria diventa una sfida di pilotaggio nella quale affrontare le curve senza utilizzare il pedale del freno. ACCELERATORE E FRENO IN UN PEDALE Come? Utilizzando la frenata rigenerativa operata dal motore elettrico anteriore, per la prima volta su un&rsquo;elettrica del Gruppo BMW con due livelli di intensit&agrave;, regolabili.  Non un giro a spasso sui 20.8 km del Nurburgring, ma un test per verificare i due parametri di intensit&agrave; del recupero energetico, attivabili dal selettore in plancia e con un immediato impatto sulla coppia frenante prodotta. Leggi anche: MINI Cooper SE, il kart feeling nell'era EV In funzione della carica residua della batteria e di parametri rilevati dalla centralina elettronica, al rilascio dell&rsquo;acceleratore MINI Cooper SE attua un rallentamento pi&ugrave; o meno marcato su ciascun profilo di rigenerazione, corrispondente a un maggiore o minore livello di recupero energetico, con il motore elettrico a operare da &ldquo;caricatore&rdquo; del pacco batteria. Leggi anche: MINI GP svela stile e aerodinamica &Egrave; l&rsquo;elogio della guida la pi&ugrave; fluida possibile, che nella marcia di tutti i giorni stimola il guidatore a prevedere l&rsquo;andamento del traffico e ottimizzare l&rsquo;energia residua. NUMERI SOFT MINI Cooper SE ha affrontato il test in modalit&agrave;&hellip; Green e Green+, la prima modifica il feeling del volante, pi&ugrave; votato al comfort, come le regolazioni del motore e dell&rsquo;assetto. In modalit&agrave; Green+ vengono esclusi, invece, sia la gestione automatica del climatizzatore che le funzioni di riscaldamento dei sedili.  Il giro di pista ha registrato decelerazioni di 0,19 g nella modalit&agrave; di recupero pi&ugrave; intensa, di 0,11 g in quella pi&ugrave; blanda. A titolo d'esempio, una frenata violenta, su una normale auto di serie e sull'asciutto arriva a sviluppare anche 1G di decelerazione. Valori, quelli registrati da MINI, che dicono della fluidit&agrave; di guida tenuta sui quasi 21 km di circuito.       

La regolazione del recupero energetico ha reso possibile un giro fluido e gestito esclusivamente attraverso il rilascio dell'acceleratore, senza ricorrere ai freni idraulici. Massima efficienza e fluidit&agrave; di guida, testimoniati dai dati di decelerazione

MINI Cooper SE, un giro al Nurburgring senza freni

        Terzo atto pronto ad andare in scena, forse gi&agrave; al Salone di Los Angeles, a fine novembre, dove MINI John Cooper Works GP 2020 potrebbe esordire nella veste definitiva. Sul mercato sar&agrave; un progetto in tiratura limitata, 3.000 esemplari, e sar&agrave; la MINI stradale pi&ugrave; potente di sempre. Dal motore 2 litri arriveranno 300 cavalli, messi alla prova nello sviluppo condotto in pista, a lungo al Nurburgring.  Adesso, muletti privi di qualsiasi mascheratura a celare le soluzioni aerodinamiche immortalati e diffusi su Instagram.&nbsp; DAL CONCEPT ALLA SERIE KIT CONFERMATO Il kit aerodinamico &egrave; anche un ampliamento delle carreggiate, ottenuto con un elementi dall&rsquo;effetto &ldquo;sospeso&rdquo;, vista la porzione superiore aperta e il raccordo nella zona inferiore ai pannelli dei passaruota. Dal concept alla produzione in serie si perde la realizzazione in fibra di carbonio, a meno che MINI non la offra tra gli optional. L&rsquo;aerodinamica posteriore, con l&rsquo;ala biplano, &egrave; un altro elemento evoluto ma in continuit&agrave; con la show car.             Visualizza questo post su Instagram  anticipation... #mini #minigp #gp #oneof #johncooperworks #jcw #fun #smallcar #minicooper #minicoopers #cooper #minilove #minifan #minilife #miniclub #minisociety #f54 #f55 #r55 #r56 #minijcw #carspotting #spotted #carsofinstagram #car Un post condiviso da  dill_till (@dill_till) in data: 8 Ott 2019 alle ore 1:20 PDT      L&rsquo;anteriore si sviluppa intorno al restyling, quindi griglia ampia ma in gran parte chiusa, con l&rsquo;eccezione della &ldquo;bocca&rdquo; bordata in rosso e le aperture destinate all&rsquo;intercooler, in basso. INTERNI: MENO 2 E MENO PESO Tanti cavalli in pi&ugrave; dal motore e un consistente alleggerimento atteso, che passer&agrave; da interni essenziali, due posti, con la rimozione dei sedili posteriori, a vantaggio di misure di irrigidimento della scocca. Dovesse seguire gli interventi apportati alle MINI GP del passato, la via appare chiara. Un richiamo alle precedenti generazioni delle John Cooper Works pi&ugrave; estreme &egrave; anche nel disegno dei cerchi, quattro razze.       

La pi&ugrave; potente e veloce MINI Cooper &egrave; pronta a svelarsi. I muletti immortalati senza pi&ugrave; mascherature sulla carrozzeria rivelano il trattamento aerodinamico riservato alla GP di terza generazione

MINI John Cooper Works GP 2020, debutto vicino

        Al Salone di Francoforte MINI scrive il futuro, per la prima volta anche elettrico. Nei 60 anni dalla nascita del marchio, David Brown Automotive&nbsp;al passato MINI guarda ancora per offrire una specialissima idea: MINI Remastered Oselli Edition. Sessanta esemplari, numero non casuale. Prezzi equiparabili a una moderna sportiva di razza, perch&eacute; serviranno almeno 110 mila euro (tasse escluse) per guidare una Remastered evoluta.  Unica lo &egrave; per l&rsquo;elaborazione del motore operata dallo specialista in classiche, Oselli. Dove MINI Remastered di David Brown Automotive si ferma a 71 cavalli dall&rsquo;1.2 litri, lo sviluppo Oselli porta a un motore 1.420 cc da oltre 100 cavalli, accoppiato a un cambio manuale 5 marce. Non &egrave; l&rsquo;unica modifica, visto l&rsquo;utilizzo di ammortizzatori regolabili Spax e l&rsquo;installazione di freni dal diametro maggiorato e pinze a 4 pistoncini. Se l&rsquo;avantreno monta dischi freno maggiorati, al posteriore restano i tamburi. CERCHI ENKEI SU DUE TINTE CARROZZERIA L&rsquo;elaborazione dell&rsquo;impianto frenante ha &ldquo;costretto&rdquo; a ruote da 13 pollici e canale da 7, realizzate da Enkei in due colorazioni, silver e gold. Due sono anche le basi di colorazione per la carrozzeria: bianca o grigio scuro, ciascuna personalizzabile con bande colorate in 3 diverse tinte, che diventano parte anche dei rivestimenti interni, in un bicolore con il nero. Leggi anche: David Brown MINI Remastered, nuova modernit&agrave; al mito La cornice della calandra, i passaruota, i paraurti e le calotte degli specchietti saranno, indipendentemente dalla tinta carrozzeria, neri.  INTERNI 2 O 4 POSTI Si potr&agrave; guidare la Oselli Edition in due configurazioni d&rsquo;abitacolo. Due posti, con gabbia di sicurezza parzialmente rivestita in pelle, oppure, quattro posti. La scelta della prima configurazione &egrave; anche la pi&ugrave; costosa, 120 mila euro+tasse, caratterizzata da un vano portaoggetti dedicato. Interni a scelta con sedili Sabelt e cinture a quattro punti o le pi&ugrave; pratiche e classiche 3 punti. Ciascun esemplare di MINI Remastered Oselli Edition avr&agrave; in bella mostra, stampato direttamente sulla griglia anteriore, il numero dell&rsquo;esemplare nella &ldquo;scala&rdquo; delle 60 unit&agrave; previste, le cui consegne inizieranno nel 2020.       

L'elaborazione del motore firmata Oselli porta MINI Remastered a esprimere pi&ugrave; di 100 cavalli. David Brown celebra i 60 anni di storia del marchio con un'esclusiva tiratura limitata da 110 mila euro

MINI Remastered Oselli, David Brown supera quota 100

        Il lato elettrico del go-kart feeling. MINI elettrica&nbsp;svela le proprie carte. Ordini aperti da subito, 500 euro e si opziona un esemplare (su electric.mini.it), in attesa della commercializzazione che avverr&agrave; dal 7 marzo del prossimo anno.  Come cambia l&rsquo;interpretazione a batteria rispetto alla consueta 3 porte con motore termico? Il trapianto di cuore consente un abbassamento del baricentro di 30 millimetri, nonostante l&rsquo;altezza da terra risulti 18 millimetri superiore, per consentire la necessaria luce libera tra pacco batterie e asfalto. Il motore elettrico di tipo sincrono &egrave; alloggiato in una struttura tubolare dedicata, l&rsquo;alimentazione arriva da un pacco batterie agli ioni di litio, da 32,6 kWh. BATTERIE E AUTONOMIA Non &egrave; un'elettrica nativa nuova MINI. Adatta le componenti agli ingombri disponibili. Cos&igrave;, abitabilit&agrave; solita all&rsquo;interno, al pari del (poco) spazio per i bagagli: 211 litri. Dove stanno le batterie? Sotto al pavimento, alloggiate tra sedili anteriori e al di sotto dei posteriori. Una T rovesciata, con 12 moduli e celle ricaricabili da postazioni veloci a 50 kW con il cavo opzionale. In 35 minuti si ha l&rsquo;80% della carica totale, mentre l&rsquo;operazione svolta a casa, dalla presa a 230v, richiede decisamente molte pi&ugrave; ore. In due ore e mezza, con il Wallbox opzionale da 11 kWh, MINI elettrica arriva a uno stato di carica dell&rsquo;80%. L&rsquo;autonomia dichiarata, misurata nel ciclo NEDC correlato, oscilla tra i 235 e i 270 km, forchetta nella quale entra in gioco lo stile di guida e la modalit&agrave; del selettore adoperata (Sport, Mid, Green e Green+), con una Green+ specifica per la versione elettrica: climatizzatore, riscaldamento supplementare, sedili riscaldati, vengono disattivati o, comunque, ridotti nell&rsquo;assorbimento d&rsquo;energia. MOTORE E PRESTAZIONI Cavalli e coppia sono quasi da Cooper S benzina, visti i 184 cavalli e 270 Nm disponibili. E il brio in accelerazione conferma una vivacit&agrave; assoluta, con 7&rdquo;3 il crono dichiarato sullo 0-100 km/h. La velocit&agrave; massima, invece, &egrave; autolimitata a 150 km/h. La trasformazione alla quale si &egrave; sottoposta MINI porta con s&eacute; un aggravio di peso di 145 kg, conseguenza del pacco batterie, nonostante il peso risparmiato dal motore elettrico rispetto alla componente termica. MINI ELETTRICA NON STRAVOLGE IL LOOK &Egrave; la MINI di sempre nello stile, con alcuni dettagli sufficienti a distinguerla in modo netto. La calandra quasi interamente chiusa, gli accenti gialli e il logo E applicato sul frontale e sulle fiancate, i cerchi bordati gialli, da 16 pollici di serie, 17 pollici optional. Differenze sostanziali, invece, all&rsquo;interno. A partire dalla strumentazione digitale da 5,5 pollici, quasi uno smartphone tanto &egrave; compatta e minimal. Sulla plancia, accanto al tasto d&rsquo;accensione, fa la sua comparsa il selettore dell&rsquo;intensit&agrave; della frenata rigenerativa. ONE PEDAL E FRENATA RIGENERATIVA Di default, all&rsquo;avvio, &egrave; sempre regolato sulla massima intensit&agrave; di recupero energetico, il che si riflette nella possibilit&agrave; di guida con un singolo pedale. Altro accorgimento tecnico introdotto, preso in prestito da BMW i3 al pari del motogeneratore, il sistema di limitazione dello slittamento alle ruote, sotto la notevole coppia erogata dal motore elettrico. Il regolatore installato direttamente sulla centralina motore, anzich&eacute; sul controllo della dinamica di marcia, rende la gestione della coppia erogata molto pi&ugrave; pronta. MINI elettrica ha, di serie, fari full led, climatizzatore bi-zona, freno a mano elettronico, riscaldamento a pompa di calore &ndash; del 75% pi&ugrave; efficiente e dotato di sistema di recupero del calore generato dal sistema elettrico &ndash; e navigatore connesso MINI Connected Nav. Le possibilit&agrave; di controllo dell&rsquo;auto da remoto, via app, consentono la gestione della fase di ricarica e la consultazione delle info del veicolo, oltre alla sua apertura/chiusura e la climatizzazione a motore spento, per ritrovarsi l&rsquo;abitacolo alla temperatura desiderata prima di partire.       

La trasformazione della Cooper S 3 porte in versione a zero emissioni riesce a contenere il peso a 1.365 kg. Scatto vivace sullo 0-100 km/h. Ordini aperti, arriva su strada a marzo 2020

MINI Cooper SE, arriva quella elettrica

Il 9 luglio sar&agrave; il gran giorno per MINI Electric. Attesa da tempo, anticipata da un ultimo video teaser, l&#39;iconica premium a elettroni arriver&agrave; sul mercato nella sua configurazione pi&ugrave; originale. Tre porte, per restare nel mito.    Gialla e green: prenotabile in alcuni paesi  C&#39;&egrave; attesa per la prima MINI a batterie, che infatti &egrave; gi&agrave; prenotabile in alcune nazioni, quali USA, Gran Bretagna, Germania, Francia, Olanda, Norvegia e Svizzera. In Italia lo sar&agrave; tra qualche tempo, al pari della Spagna.  L&#39;anteprima video conferma alcuni dettagli della concept. Domina il colore giallo, scelto per la concept e dal Marchio in generale per identificare i modelli green. Resta la vocazione di auto di tendemza, dedicata alla guida urbana per ovvi motivi di autonomia.  MINI Electric sar&agrave; dotata dello stesso powertrain di BMW i3s, quindi un motore elettrico dalla potenza di 184 cavalli e con 270 Nm di coppia. La capacit&agrave; della batteria sar&agrave; di 33 kWh. Non testa che conoscere, oltre alle forme definitive, il range dichiarato.   

Tre porte e tanta attesa. La versione a elettroni avr&agrave; 184 cavalli di potenza e batterie da 33 kWh, lo stesso powertrain di BMW i3s. Il giallo sar&agrave; il colore predominante per questa MINI Electric green e sostenibile

MINI Electric: in arrivo il 9 luglio FOTO e VIDEO

        GP da un lato, E dall&rsquo;altro. Supersportiva come mai prima, green per un&rsquo;altra prima volta. MINI Cooper SE si prepara al debutto, atteso al Salone di Francoforte, dopodich&eacute; andr&agrave; in produzione nell&rsquo;impianto di Oxford, dal novembre di quest&rsquo;anno. SE &egrave; la MINI elettrica, visione concettualmente opposta a MINI GP con i suoi 300 cavalli e l&rsquo;inseguimento assoluto della leggerezza e prestazione tra i cordoli. LE NOVIT&Agrave; AERODINAMICHE Elettrica che tradisce pochi dettagli in grado di distinguerla dalla gamma ristilizzata. Calandra quasi completamente chiusa, coprimozzo con il logo E, replicato sul tappo del carburante che diventa sportellino di ricarica. Altri segni particolari? Un design dei cerchi, tra gli altri, aerodinamico: quattro razze e carenatura supplementare sull&rsquo;anello esterno, perch&eacute; ogni punto di efficienza e riduzione del drag conta. Si traduce in autonomia extra.  Confermato, sebbene &nbsp;dalle immagini diffuse da MINI risulti coperta dalle mascherature, anche la finta presa d'aria sul cofano motore.&nbsp;MINI Cooper SE protagonista di una clip in collaborazione con Lufthansa Cargo, gi&agrave; spazio per il vernissage del concept iNext. Il Boeing 777F da 150 tonnellate con un particolarissimo mezzo di pushback al contrario, la MINI elettrica. Pochi metri per un esercizio che richiama le doti di altissima coppia motrice a &ldquo;zero giri&rdquo;.  MOTORE E BATTERIA DA I3 Quanto alle caratteristiche tecniche che avr&agrave; la 3 porte a batterie, &egrave; atteso l&rsquo;impiego del pacco batterie di BMW i3, da 42 kWh, installato su un pianale UKL1 non specifico per l&rsquo;elettrico. Dal motore arriveranno circa 180 cavalli e l&rsquo;autonomia alla quale pu&ograve; puntare la versione SE sar&agrave; di circa 300 km.       

Pochi mesi e sar&agrave; debutto per la nuova MINI a batterie. Design rivisto nella calandra e nel disegno dei cerchi, la Cooper SE tre porte avr&agrave; circa 180 cavalli e punta ai 300 km di autonomia&nbsp;

MINI Cooper SE, l'elettrica traina un Boeing 777 VIDEO

        Il motore far&agrave; la propria parte, mai tanto potente sotto il cofano di una MINI John Cooper Works GP. Poi, per&ograve;, c&rsquo;&egrave; tanto altro da raccontare, della proposta supersportiva MINI 3 porte, attesa nel corso del 2019, con un debutto in pubblico che potrebbe arrivare in casa, a Francoforte, dove nel 2017 si present&ograve; nelle vesti di concept car (in foto). Dal concept ai muletti di sviluppo, l'impostazione aerodinamica conferma i passaruota allargati, con gli anteriori collegati ai baffi dello splitter. Pi&ugrave; larga, porter&agrave; carreggiate pi&ugrave; ampie, con dirette ripercussioni sulla prestazione in curva, dove MINI GP 2020 beneficer&agrave; di sospensioni riviste e gommatura dedicata. Al Nurburgring, gli avvistamenti dicono dell&rsquo;ala posteriore biplano, elemento che, al pari dei passaruota, potrebbe sfoggiare, perlomeno tra gli optional, la realizzazione in fibra di carbonio. 300 CAVALLI LIGHT Dettagli di leggerezza, dove tagli importanti al peso arriveranno dalla rimozione dei sedili posteriori e da una linea di scarico con terminali in materiale diverso dal &ldquo;solito&rdquo; acciaio. I muletti tradiscono una finitura che potrebbe rivelare un rivestimento ceramico anticalore. Sotto al cofano andr&agrave; il motore 2 litri turbo benzina in una specifica da almeno 300 cavalli, soglia che rende pressoch&eacute; scontato immaginare la presenza di un differenziale anteriore a slittamento limitato. PI&Ugrave; ARIA PER IL MOTORE TWIN POWER TURBO Le diverse esigenze di raffreddamento sono evidenti sui muletti di MINI John Cooper Works GP 2020, sotto forma di una calandra con aperture maggiorate, una feritoia al di sopra del portatarga e due fessure un po' pi&ugrave; sottili, tra griglia e cornice esterna. Invariate le aperture laterali e quella dedicata all&rsquo;intercooler. Altre modifiche le ritroveremo nei freni, con pinze anteriori maggiorate rispetto alle "normali" John Cooper Works da 231 cavalli.&nbsp;             Visualizza questo post su Instagram  GP3 TESTING #mini #gp3 #minigp #minigp3 #minicooper #cooper #johncooperworks #minijcw #nurburgring #minijohncooperworks #works #test #miniac Un post condiviso da  D4rkhorse (@d4rkhorse) in data: Apr 25, 2019 at 3:04 PDT            

La pi&ugrave; veloce e potente MINI di sempre si prepara al debutto. Aerodinamica, assetto, motore, i 3.000 esemplari della GP adottano soluzioni uniche

MINI John Cooper Works GP 2020, non solo motore tra le novità

Il rinnovamento &egrave; nei dettagli. Che sono estetici e funzionali, su MINI Clubman restyling 2019. Soluzioni gi&agrave; apprezzate sulla gamma MINI berlina, come i fari a led posteriori con la grafica della Union Jack, oppure, gli anteriori a led dall&rsquo;anello perfettamente circolare.  Al fattore puramente stilistico, al vezzo, si sostituisce l&rsquo;assoluta concretezza di fari a led adattivi e di tipo a matrice sugli abbaglianti. Fanno parte della lunga lista di accessori con i quali &egrave; possibile personalizzare la propria MINI Clubman, pacchetti MINI Yours compresi.  L&rsquo;abbagliante &egrave; scomposto in quattro segmenti led a matrice, ciascuno oscurabile selettivamente in base alle immagini riprese dalla telecamera dietro il parabrezza, cos&igrave; da non accecare altri veicoli e mantenere la massima potenza luminosa in altri punti della carreggiata.  Anche i fendinebbia led fanno parte delle novit&agrave; del restyling e rientrano tra gli optional.  CALANDRA, LA GRIGLIA &Egrave; UNICA  Il volto di MINI Clubman cambia anche per un particolare del design piuttosto rilevante, che ne migliora l&rsquo;impatto visivo all&rsquo;avantreno. La calandra, prima interrotta dalla fascia portatarga, a spezzare la porzione superiore e la griglia inferiore, adesso adotta un unico motivo ininterrotto, che maschera la traversa anteriore.  La cornice esterna, tra cromature di serie o soluzioni Piano Black, nero lucido a richiesta, vestono diversamente un elemento di novit&agrave; rispetto al passato.  SOSPENSIONI, SPORT O ADATTIVE  Detto della gamma di colorazioni pi&ugrave; ampia come del disegno dei cerchi in lega, da 17 a 19 pollici, vanno registrate altre novit&agrave; disponibili sul restyling. Le sospensioni sportive (optional) riducono di 10 mm l&rsquo;altezza da terra e sono offerte in alternativa alle sospensioni adattive.  MULTIMEDIALIT&Agrave; E SERVIZI CONNESSI  A bordo, il rinnovamento interessa i rivestimenti, con nuove proposte in pelle e gli inserti luminosi in plancia, nonch&eacute; le tre specifiche differenti di infotainment.  Lo schermo a colori da 6,5 pollici &egrave; di serie, con il controller posto sul tunnel. La variante touchscreen fa parte degli accessori a richiesta, come l&rsquo;impianto Connected Navi Plus completo di schermo touch da 8,8 pollici. Display caratterizzato dalla modalit&agrave; split screen e un&rsquo;interfaccia a sfioramento oltre al controller sul tunnel di tipo touch. Il top di gamma delle soluzioni infotainment &egrave; completato dalla seconda presa USB e dal caricatore wireless per smartphone.  Connettivit&agrave; che, grazie alla presenza di una SIM dati 4G, consente il funzionamento dei servizi connessi MINI Connected e della chiamata d&rsquo;emergenza.  MOTORI 3-3 BENZINA E DIESEL  Sul fronte delle motorizzazioni, MINI Clubman 2019 continuer&agrave; a offrire l&rsquo;opzione ALL4, quattro ruote motrici abbinabile al MINI Cooper S Clubman e Cooper SD Clubman, entrambe con cambio automatico Steptronic 8 marce di serie (a richiesta la variante sportiva). Trasmissione 8 marce automatica optional su MINI Cooper D da 150 cavalli con motore 2.0.  Alla base dell&rsquo;offerta, la One da 102 cavalli, turbo benzina 3 cilindri. MINI Cooper Clubman sviluppa 136 cavalli dall&rsquo;1.5 turbo benzina, MINI Cooper S Clubman 192 cavalli. Le tre unit&agrave; Diesel, spaziano dai 116 cavalli di MINI One D Clubman ai 190 cavalli di MINI Cooper SD Clubman, passando per Cooper D.  In alternativa al cambio manuale 6 marce, il cambio doppia frizione Steptronic 7 rapporti &egrave; offerto sulle versioni One, Cooper, S e One D. 

Soluzioni di stile pi&ugrave; o meno marcate modificano l&#39;anteriore della Clubman. Sei motori, tre benzina e tre Diesel. A bordo l&#39;infotainment da 8,8 o 6,5 pollici

MINI Clubman, restyling al Salone di Shanghai

MINI Countryman Cooper S E ALL4, miniere di Tassullo oppure Biosphera Equilibrium? Tre mondi differenti, potenzialmente agli antipodi l&#39;uno dall&#39;altro, ma in realt&agrave; legati dalla medesima &ldquo;volont&agrave;&rdquo;: la tutela dell&#39;ambiente.  La vettura British proponendo un modello ibrido plug-in, di cui abbiamo gi&agrave; svelato tutto da diverso tempo. Ovvero un&#39;auto equipaggiata con un motore termico a benzina sovralimentato, preposto alla trazione del solo asse anteriore, mentre al retrotreno trova posto un&#39;unit&agrave; elettrica coadiuvata da un pacco batterie agli ioni di litio.  Il risultato, oltre ai 225 cavalli di potenza di sistema, sono i circa 40 chilometri di autonomia nella sola modalit&agrave; elettrica. E la garanzia che, pur trattandosi di due motorizzazioni distinte, la disponibilit&agrave; delle quattro ruote motrici &egrave; invece un dato di fatto.  Alla soluzione MINI rispondono le miniere di Tassullo. Siamo in provincia di Trento, e la dolomia che viene estratta &egrave; impiegata principalmente nell&#39;edilizia. Ma nel corso degli anni, rimuovendo numerosi strati di pietra, si sono creati dei cosiddetti &ldquo;vuoti&rdquo; all&#39;interno delle miniere. Dei e veri propri spazi di centinaia di metri cubi. Spazi che oggi sono stati adattati per essere impiegati come magazzini.  Questo perch&eacute; la dolomia, unitamente al fatto di trovarsi sotto terra, garantisce una temperatura (bassa) costante dell&#39;ambiente. Quindi, nel caso del Consorzio Melinda (le mele per intenderci) i vuoti delle cave di Tassullo sono diventati dei giganteschi magazzini frigoriferi. Rispetto ad un magazzino &ldquo;reale&rdquo;, il risparmio energetico &egrave; quasi del 40%, senza contare che non &egrave; stato necessario erigere alcuna costruzione.  Biosphera Equilibrium infine, &egrave; un concept di modulo abitativo. Una struttura capace di produrre pi&ugrave; energia rispetto al suo fabbisogno, quindi potenzialmente in grado di fornire il proprio contributo alla ricarica ad esempio di una MINI Countryman Cooper S E ALL4. La struttura, realizzata da Aktivhaus, con cui MINI Italia ha appena rinnovato la propria partnership, presenta una serie di soluzioni (gi&agrave; disponibili) in ambito bio-costruzioni. 

L&#39;idea di &quot;green&quot; non &egrave; solo un&#39;esclusiva del mondo automotive. MINI Italia rinnova la partnership con Aktivhaus, che presenta un modulo abitativo capace di produrre energia

MINI, parntership rinnovata con Aktihaus per la tutela dell&#39;ambiente

Sar&agrave; un oggetto esclusivo, realizzato in tiratura limitata, sebbene meno esclusiva di quanto non lo sia stata la precedente edizione. MINI John Cooper Works GP diverr&agrave; realt&agrave; nel 2020, al termine di un percorso di sviluppo che la vede impegnata attualmente in pista, suo habitat naturale.  Sar&agrave; un progetto specializzato, che dar&agrave; seguito alle indicazioni fornite nel 2017 dal concept esposto al Salone di Francoforte. Fibra di carbonio, aerodinamica evoluta, interni due posti, soluzioni che si trasferiranno sul modello di serie.    Solo 3.000 esemplari, contro i 2.000 della precedente generazione, promettono di regalare emozioni forti, garantite dagli oltre 300 cavalli in arrivo. Mai una MINI cos&igrave; potente, supera di slancio ogni realizzazione GP nel corso degli anni. Un potenziale che si legher&agrave; a importanti misure di alleggerimento, e dettagli in materiale composito.  I primi particolari diffusi confermano la presenza di applicazioni in fibra di carbonio sui passaruota, cerchi nel consueto disegno a quattro razze - neri e trattamento diamantato - ala posteriore bi-plano e scarico sportivo. La cavalleria arriva da un quattro cilindri turbocompresso, Twin Power Turbo, prestazioni destinate a polverizzare il crono della precedente MINI GP, l&rsquo;8&rsquo;23&rdquo; realizzato al Nurburgring.  Il netto incremento della potenza vedr&agrave; il comparto sospensioni sviluppato appositamente per la nuova GP; l&rsquo;anima corsaiola lascia presagire soluzioni raffinate e un ampio controllo della regolazione e risposta dell&rsquo;assetto.&nbsp; 

Una MINI cos&igrave; estrema e potente non si era mai vista. Arriver&agrave; il prossimo anno, 3.000 esemplari appena e tante soluzioni da corsa

MINI JCW GP, nel 2020 la carica dei 300 cavalli

Nel &lsquo;59 era unica e sola, oggi &egrave; una famiglia di modelli, con ancora, per&ograve;, MINI Cooper 3 porte a rappresentare l&rsquo;essenza della MINI. 60 Years Edition&nbsp;&egrave; l&rsquo;edizione speciale disponibile in Italia dal prossimo marzo, celebra sessant&rsquo;anni dalla nascita del mito firmato Issigonis, 60 che &egrave; anche la decade della ribalta guadagnata nelle competizioni. Rally, soprattutto. Montecarlo nella memoria.  E il British Racing Green IV &egrave; la colorazione eletta per MINI 60 Years, non l&rsquo;unica viste altre quattro proposte. Di serie ha le bande sul cofano motore, con logo specifico, calotte e tetto possono essere, a scelta, bianchi o neri, mentre i cerchi da 17 pollici, nel disegno esclusivo per la limited edition, propongono una doppia tonalit&agrave;.  Completa di fari a led, cover con logo 60 davanti alle portiere, la gamma MINI tre e cinque porte abbinabile all&rsquo;edizione celebrativa sfoggia interni in grado di catturare ancor di pi&ugrave; l&rsquo;attenzione. Rivestimenti in pelle colore Dark Maroon, con inserti e cuciture colorate nonch&eacute; loghi cuciti sugli schienali e applicati ai poggiatesta, definiscono l&rsquo;abitacolo insieme al volante in pelle, il clima automatico bi-zona di serie, il selettore MINI Driving Modes e le luci d&rsquo;ambiente.  Il colpo a effetto arriva ancor prima di salire a bordo ed &egrave; nella proiezione del logo dalle luci a led applicate sulle portiere. Quattro le motorizzazioni che sar&agrave; possibile guidare in edizione 60 Years. Due benzina, Cooper 136 cavalli 1.5 litri turbo 3 cilindri, Cooper S 192 cavalli, 2 litri turbo benzina. Due Diesel: Cooper D 116 cavalli 1.5 litri e Cooper SD, 170 cavalli 2.0.&nbsp; 

Prodotta in tiratura limitata, sul mercato dal prossimo marzo, sar&agrave; 3 e 5 porte, con quattro motorizzazioni disponibili. Nel 1959 nasceva la stella della MINI progettata da sir Alec Issigonis

MINI Cooper 60 Years celebra il mito con un&#39;edizione speciale

C&rsquo;&egrave; MINI JCW Knight Edition e le sue sorelle, al Salone di Los Angeles. Ma quando annunci MINI JCW GP, quando annunci che si far&agrave;, che arriver&agrave; nel 2020, allora, la personalizzazione da Cavaliere nero destinata al mercato americano che esordir&agrave; il 28 novembre passa necessariamente in secondo piano.  Perch&eacute; MINI GP &egrave; il punto pi&ugrave; estremo raggiunto dalla vera MINI, la tre porte. Tiratura limitata con la prima serie, poi un turno ferma in panchina, niente seconda generazione, fino ad arrivare al concept estremo svelato a Francoforte nel 2017. Da quel progetto si dovr&agrave; partorire un modello di serie che incarni il DNA delle serie GP. Superleggere, essenziali, due posti pi&ugrave; che sufficienti. Con materiali &ldquo;corsaioli&rdquo; come la fibra di carbonio e il magnesio? Ideale.  MINI GP Concept, omaggio alle corse  Con la nuova MINI John Cooper Works GP si andr&agrave; decisamente oltre le prestazioni che era in grado di offrire la prima realizzazione su progetto R53. Allora, 6&rdquo;5 in accelerazione e 240 km/h, esclusivissimi per la tiratura in 2000 esemplari, realizzati a Grugliasco da Bertone.  Quei numeri, oggi, una &quot;semplice&quot; MINI John Cooper Works li cancella, cos&igrave; il &ldquo;quanto sar&agrave; pi&ugrave; veloce&rdquo; la GP della serie F56 &egrave; un ragionare su miglioramenti cronometrici rispetto ai 6&rdquo;3 sullo zero-cento e velocistici oltre i 246 km/h orari.&nbsp;  Aspettando la GP, destinata al debutto sullo stand di un salone nel corso del 2019, con Ginevra o Francoforte candidati ideali, a Los Angeles la Knights Edition proporr&agrave; un look in total black e dettagli silver, particolari in nero lucido &ndash; dalle calotte al tappo del carburante, fino ai loghi MINI &ndash; e scarico (con valvole a comando remoto) cromato. Sar&agrave; affiancata da altre quattro edizioni speciali, sempre rivolte al mercato USA: Countryman Yin Yang Edition, Clubman Starlight Edition, Cooper S E Countryman ibrida special edition e la JCW International Orange Edition.&nbsp; 

Ben 5 edizioni speciali, destinate al mercato USA, faranno il loro esordio al Salone. Confermata la produzione della nuova JCW GP nel 2020. Svilupper&agrave; le soluzioni viste sul concept a Francoforte nel 2017

MINI, la JCW GP pronta per il 2020

C&rsquo;era il tempo in cui poteva fare sfoggio delle lettere GT vantando appena 60 cavalli. Correva l&rsquo;anno 1969, a cavallo tra due generazioni di MINI Cooper, tra la 1275 GT e la terza serie MK3 che estese l&rsquo;allestimento anche alla Clubman. Undici anni di permanenza sul mercato. Torna quella sigla, sebbene sia disponibile solo sul mercato francese: MINI Cooper S GT Edition verr&agrave; realizzata in 150 esemplari.    C&rsquo;&egrave; l&rsquo;impianto tecnico della Cooper S, i 192 cavalli e del motore 2 litri turbocompresso. C&rsquo;&egrave; la personalizzazione John Cooper Works, tra pacchetto aerodinamico e interni con sedili sportivi. Il tutto vestito da GT Edition, ovvero, grafiche appariscenti sulla carrozzeria, bande lungo le fiancate e longitudinali su cofano, tetto e portellone. Rievoca lo stile da &ldquo;prova speciale&rdquo; con la fanaleria supplementare a led, sulla griglia anteriore. Fari anch&rsquo;essi full led, come lo sono i fendinebbia.  Una accanto all&rsquo;altra, le due &quot;GT&quot;, e si ha l&rsquo;effetto Matrioska di una crescita costante e inarrestabile. Di dimensioni, di prestazioni. La MINI 1275 GT del 1969 correva veloce ai 140 orari e in 13&rdquo;5 accelerava da zero a cento, esercizio oggi dimezzato da Cooper S: bastano 6&rdquo;8 e si continua la corsa fino ai 235 orari. Epoche di appartenenza che non potrebbero essere pi&ugrave; lontane, mezzo secolo di storia ed evoluzione tecnica.  La GT Edition moderna sfoggia anche il tetto rosso, come le calotte degli specchietti, cerchi da 18 pollici, battitacco con logo impresso e retroilluminato, proseguendo con clima bi-zona, vano di ricarica induttiva dello smartphone, modalit&agrave; di guida personalizzabili, retrocamera di parcheggio e soluzione multimediale con navigatore e servizi connessi, su schermo da 6,5 pollici di diagonale.  Il modello esclusivo &egrave; gi&agrave; ordinabile in Francia, a un prezzo di 35.900 euro e unicamente con carrozzeria 3 porte, da vera MINI.&nbsp; 

Tiratura limitata a 150 esemplari, sar&agrave; venduta solo in Francia. Si rif&agrave; alla grafica della MINI 1275 GT del 1969, abbinata al motore della Cooper S e soluzioni da John Cooper Works

MINI Cooper S, GT Edition per un tuffo nel passato

        Il fascino dell&rsquo;Union Jack punta a sbancare nei college di oltre oceano. Mini Oxford Edition &egrave; una serie speciale, l&rsquo;ennesima, della piccola inglese, offerta agli studenti americani. E anche ai neo laureati a stelle e strisce. Disponibile sul modello classico a tre porte o sul pi&ugrave; funzionale, ma meno orginale, cinque porte. Con prezzi che partono da 19.750 e 20.750 dollari. Dove sta il vantaggio? Mini abbassa il prezzo di serie (che &egrave; di 21.900 e 22.900 dollari) e aggiunge un pacchetto di optional da 6.900 dollari. Che comprende i sedili riscaldati, il tetto panoramico, l&rsquo;infotainment Mini Connected, la camera posteriore, i cerchi da 17 pollici e il park distance control. L&rsquo;acquirente deve presentare il proprio certificato di iscrizione al college o l&rsquo;attestato di laurea conseguito al massimo da un anno. Il vantaggio cliente &egrave; notevole. &nbsp;Un&rsquo;auto di stile per scorazzare del campus o godersi i primi mesi post laurea. Mini gioca una carta promozionale, su un mercato chiave.       

Serie speciale per gli USA per studenti: il vantaggio cliente &egrave; molto elevato

Mini Oxford Edition, regalo di laurea

&ldquo;Correre &egrave; vita, tutto quello che avviene prima e dopo &egrave; solo attesa&rdquo;. Immortale Steve McQueen e Mini s&rsquo;&egrave; ricordata di lui, anche se in ballo c&rsquo;&egrave; una Porsche.  Cooper S Delaney Edition &egrave; un tributo all&rsquo;ancora amatissimo attore con la passionaccia delle corse al mito della di Le Mans. Il nome di Michael Delaney forse non &egrave; noto ai pi&ugrave;, ma si tratta il pilota interpretato da McQueen nel film La 24 ore di Le Mans.  Una serie limitata di 350 esemplari, che riprende la livrea di una delle auto da gara pi&ugrave; iconiche della storia del Motorsport. La Gulf Oil Porsche 917, che nel lungometraggio inscenava un duello al fulmicotone con le Ferrari 512. I colori sono Ice Blue con dettagli Solaris Orange.  Sotto il cofano il quattro cilindri benzina da 192 cavalli. Il due litri beneficia della tecnologia TwinPowerTurbo. Capace di un&rsquo;accelerazione da 0 a 100 km/h in 6,8 secondi, con una velocit&agrave; massima di 235 km orari. La coppia &egrave; di 300 Nm. Delaney Edition &egrave; profondamente personalizzabile grazie al programma Mini Yours Customized. A rendere la pi&ugrave; aggressiva c&rsquo;&egrave; anche il kit aerodinamico John Cooper Works. 

Serie limitata di 350 esemplari, con la livrea della mitica&nbsp;Gulf Oil Porsche 917

Omaggio a Steve McQueen e Le Mans, Mini Cooper S Delaney Edition

E&#39; il regalo di nozze firmato MINI. Non un matrimonio qualsiasi, ma il Royal Wedding del 19 maggio, quello tra Harry e Meghan. L&#39;icona british si veste dei colori della Union Jack e della bandiera statunitense, colori che si amalgamano alla perfezione e trovano sintesi nel tetto, grafiche realizzate a mano che contribuiscono a creare l&#39;unicit&agrave; della MINI Cooper S che verr&agrave; consegnata alla Children&#39;s HIV Association e, successivamente, battuta all&#39;asta per raccogliere fondi da destinare all&#39;associazione individuata da Harry e Meghan. La base Crystal White della carrozzeria &egrave; completata dalle bande sul cofano, strisce silver che richiamano la bandiera statunitense in omaggio alla sposa, mentre i fari posteriori, gi&agrave; con la Union Jack quale elemento distintivo del restyling MINI 2018, guadagnano cornici con sfumature blu a sottolineare il legame con la bandiera inglese, riportato anche sui cerchi, nel design delle razze.    Intorno alle frecce laterali, le Side Scuttles sfoggiano le iniziali M &amp; H, elementi stampati in 3D. Se i led che proiettano il logo MINI sull&#39;asfalto all&#39;apertura delle portiere sono un accessorio diffuso sull&#39;intera gamma del marchio, la scritta Just Married &egrave; un vezzo concesso solo alla one-off realizzata per l&#39;occasione, come lo sono le ellissi a bordo, che richiamano i colori del tetto, i poggiatesta con le bandiere stilizzate, attraverso motivi realizzati con cuciture in rilievo e fori sulla pelle Satellite Grey che riveste gran parte dell&#39;abitacolo.  Chi prender&agrave; parte all&#39;asta benefica e si aggiudicher&agrave; l&#39;esemplare personalizzato da MINI trover&agrave; sulla fascia della plancia davanti al passeggero i nomi di Harry e Meghan Markle, la data del matrimonio e la dedica di auguri. 

Esemplare unico, verr&agrave; donato a un&#39;associazione individuata dagli sposi e battuta all&#39;asta. Su base Cooper S, tanti particolari richiamano l&#39;evento del 19 maggio

Mini