1 di 101971 - Citroen GS. Finalmente la Citroen. A portare a casa il titolo è la GS, l'auto voluta da Citroen per immettere sul mercato una classe media che sia più lussuosa della Ami 8 (che era andata a sostituire la Ami 6), senza far concorrenza alla elegantissima DS. L'auto è bassa, profilata e dall'aspetto aerodinamico. Una due volumi senza portellone posteriore, visto come fumo agli occhi dal presidente Pierre Bercot. Un'occasione persa, forse, per presentare un modello davvero moderno e futuribile. La GS era stata disegnata da Robert Opron, designer francese, cresciuto all'ombra dell'italiano Flaminio Bertoni che per Citroen aveva disegnato, tra le altre, la Ami 6, la 2CV e l'iconica DS. Opron aveva ripreso dei progetti presentati dallo studio Pininfarina, ma poi scartati da Bercot, li aveva rivisti, aggiornati e presentati di nuovo. Facendoseli approvare. La GS fu un'auto di successo, raggiungendo quasi i due milioni e mezzo di esemplari venduti in 16 anni di produzione, ma con un piccolo neo. Grazie a un accordo tra la Citroen e la NSU, nel 1973 fu presentata la GS Birotor o GZ, motorizzata con motori rotativi a bialbero Wankel, che garantiva grandissime prestazioni e assoluto comfort di marcia. Il motore però non era affidabile e già dopo poche migliaia di chilometri richiedeva costose manutenzioni. Della Borotor furono venduti meno di 1000 esemplari, che la Citroen si impegnò poi a sostituire gratuitamente con una CX a chi ne avesse fatto richiesta.