        BYD ha annunciato l'imminente arrivo delle batterie Blade di seconda generazione. Questi accumulatori, descritti come i pi&ugrave; sicuri al mondo, utilizzano celle LFP con architettura cell-to-pack. Invece di essere raggruppate in moduli, le celle vengono posizionate direttamente una accanto all'altra all'interno della batteria. Introdotte nel 2020, le batterie Blade hanno attirato l'interesse di diverse Case automobilistiche impegnate nella produzione di modelli a zero emissioni. Le batterie con chimica litio ferro fosfato presentano un costo inferiore e prestazioni ridotte rispetto a quelle con chimica tradizionale nichel manganese cobalto. Tuttavia, offrono una maggiore stabilit&agrave; e sono considerate pi&ugrave; sicure. Doti migliorate per le batterie Blade La seconda generazione delle batterie Blade promette di essere ancora pi&ugrave; sicura ed efficiente rispetto alla versione attuale. L'annuncio &egrave; avvenuto durante la COP29 di Baku, dove un dirigente di BYD ha confermato l'avanzamento del progetto. Gli accumulatori sono quasi giunti alla fine dei test di pre-produzione.  L'architettura cell-to-pack delle batterie Blade offre grande flessibilit&agrave;. Consente di configurare la batteria con la massima libert&agrave; e di montarla su telai compatibili con accumulatori di diverse dimensioni e capacit&agrave;. Il lancio della nuova generazione &egrave; previsto per il 2025. A margine della COP29, il direttore generale della divisione asiatica di BYD, Cao Shuang, ha dichiarato che le nuove Blade aumenteranno l'autonomia dei veicoli e il ciclo di vita degli accumulatori. BYD ha stretto accordi con aziende specializzate nel riutilizzo delle batterie per dare una seconda vita a quelle non pi&ugrave; adatte alle automobili. Potrebbe interessarti: BYD, traguardo storico, 10 milioni di veicoli a nuova energia&nbsp;       

I nuovi accumulatori sono annunciati come pi&ugrave; sicuri ed efficienti: promettono maggiore autonomia per i veicoli elettrici

BYD, nuova generazione batterie Blade nel 2025

        Mercedes ha inaugurato a Kuppenheim, nel sud della Germania, il primo impianto europeo di riciclo delle batterie con un processo meccanico-idrometallurgico integrato. Si tratta di un passo fondamentale per il Marchio tedesco verso la creazione di un'economia circolare per le batterie dei veicoli elettrici. L'impianto mira a recuperare oltre il 96% dei materiali, con un grado di purezza tale da poter essere riutilizzati per la produzione di nuove batterie. Il processo di riciclo si articola in due fasi: una meccanica e una idrometallurgica. La fase meccanica si occupa di separare plastica, rame, alluminio e ferro. La fase idrometallurgica, invece, si concentra sulla "massa nera", ovvero i metalli preziosi come cobalto, nichel e litio che compongono gli elettrodi delle celle. Questi materiali, una volta recuperati, possono essere reintrodotti nel ciclo produttivo. Una notevole capacit&agrave; di recupero Si stima che l'impianto di Kuppenheim possa recuperare 2.500 tonnellate di materiali all'anno, sufficienti per produrre 50.000 nuovi moduli batteria. L'apertura dell'impianto &egrave; un segnale&nbsp;per l'industria automobilistica europea, che punta alla decarbonizzazione e alla transizione verso la mobilit&agrave; elettrica.  La possibilit&agrave; di riciclare le batterie in modo efficiente riduce la dipendenza dalle importazioni di materie prime critiche, come cobalto, nichel e litio. Alla cerimonia di inaugurazione era presente anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz, che ha sottolineato l'importanza dell'economia circolare per raggiungere gli obiettivi climatici. Potrebbe interessarti: Mercedes-AMG, il SUV &lsquo;Born in Affalterbach&rsquo; in via di sviluppo&nbsp;       

A Kuppenheim, con un processo meccanico-idrometallurgico integrato. Per creare un'economia circolare per le batterie dei veicoli elettrici

Mercedes inaugura il primo sito di riciclo delle batterie in Europa

        Tra le varie sfide che devono affrontare le auto elettriche per imporsi sul mercato, c&rsquo;&egrave; anche la velocit&agrave; di ricarica delle batterie. Dalla Corea del Sud arriva ora un prodotto che sembra fare un importante passo in avanti: una batteria ibrida agli ioni di sodio per auto elettriche che abbatte i tempi di ricarica di quelle agli ioni di litio. Di che tempi parliamo? Appena 5 secondi. Auto &egrave; anche su YouTube, iscrivetevi e attivate la campanella Cosa c&rsquo;&egrave; alla base della nuova batteria superveloce La nuova batteria &egrave; stata sviluppata da un gruppo di scienziati guidati dal professor Jeung Ku Kang del&nbsp;Korea Advanced Institute of Science and Technology&nbsp;(KAIST) e garantisce una densit&agrave; energetica fino a 247 Wh/kg e una potenza di&nbsp;34.748 W/kg. Questi numeri sono stati raggiunti grazie alla speciale architettura, che unisce materiali anodici tipici delle batterie con catodi adatti ai supercondensatori. Un principio che non &egrave; nuovo (negli ultimi anni &egrave; stato applicato con successo nel campo dell&rsquo;energy storage) ma che per la prima volta viene applicato alle batterie per auto elettriche, sviluppando un nuovo materiale anodico con cinetica migliorata attraverso&nbsp;l&rsquo;utilizzo di materiali attivi fini nel carbonio&nbsp;poroso derivato da strutture metallo-organiche. Va da s&eacute; che il sodio &egrave; un elemento pi&ugrave; economico ma anche pi&ugrave; facile da reperire del litio, e di conseguenza pi&ugrave; semplice da estrarre. Volkswagen frena sui progetti per la produzione di batterie        

Un gruppo di scienziati del KAIST ha realizzato la prima batteria ibrida agli ioni di sodio che potrebbe aprire nuove frontiere per il settore

Dalla Corea arriva una batteria per auto elettriche che si ricarica in 5 secondi

        Mentre il dibattito italiano pone al centro, dopo le parole del ministro Urso al meeting di CL, il progetto della gigafactory annunciata da Stellantis a Termoli, a un altro livello va registrata la frenata Volkswagen sul numero dei nuovi siti produttivi delle celle per le batterie. Il rallentamento della domanda di auto elettriche e l'avanzata della proposta cinese sul mercato, portano il gruppo di Wolfsburg a ricalibrare i programmi. Gigafactories in Germania, Spagna e Canada Intervistato dal Frankfurter Allgemeine Zeitung, Thomas Schmall ha commentato il ridimensionamento dei progetti sui produttivi a Salzgitter, Valencia e nell'Ontario in Canada. Rispetto ai piani iniziali di creazione di 6 impianti dislocati nelle tre aree, con Salzgitter e Valencia rispettivamente all'avvio della produzione nel 2025 e 2026, verranno realizzati 3 siti. Se necessario, nell'impianto spagnolo e in quello canadese sar&agrave; possibile procedere a un ampliamento e arrivare complessivamente a 200 gigawatt/ora di energia prodotta nel 2030. I piani iniziali erano di 6 impianti e 240 gWh di energia annua disponibile per le auto elettriche. Con la realizzazione di 3 impianti, il dato relativo alla produzione sar&agrave; di 170 gWh. Espansione incerta, servir&agrave; la domanda del mercato Schmall, responsabile dell'ufficio Tecnologia di Volkswagen, ha spiegato come "attualmente stiamo programmando di produrre fino a 170 gigawatt/ora nei tre siti di Salzgitter, Valencia e Ontario. Non so ancora se l'espansione in Spagna e Canada avr&agrave; luogo, certamente sar&agrave; fattibile nei prossimi sei anni che portano al 2030, se necessaria". Quel "se necessaria" si lega inevitabilmente alla domanda globale di modelli elettrici, dove la partita si gioca sul prezzo per i segmenti di volume e con la tecnologia della celle al LFP centrale per garantire la profittabilit&agrave;. Dettaglio relativo alla tipologia di celle prodotte dalle gigafactory di nuova realizzazione che non &egrave; stato svelato da Volkswagen. Attualmente le elettriche del Gruppo sono spinte da batterie al NMC, pi&ugrave; costose ma anche con caratteristiche superiori rispetto a ordinarie batterie LFP. Un paradigma destinato a cambiare, dopo le ultime ricerche e prodotti sviluppati da CATL, in grado di raggiungere una densit&agrave; energetica pari alle batterie NMC con le meno costose celle LFP.       

Ridimensionati i piani di 6 siti produttivi tra Germania, Spagna e Canada. Se il mercato delle elettriche avr&agrave; una domanda forte, Volkswagen valuter&agrave; l'espansione entro il 2030

Volkswagen frena sui progetti per la produzione di batterie

        Quando si parla di transizione ecologica, una delle categorie su cui si spinge di pi&ugrave; &egrave; quella delle vetture elettriche. Pi&ugrave; e-car si guideranno in futuro, pi&ugrave; l'ambiente potr&agrave; respirare e invertire la rotta dell'inquinamento galoppante. Ma per questo settore ci sono ancora molti lavori da fare e uno degli obiettivi &egrave; diminuire i tempi di ricarica delle elettriche, che ad oggi sono ancora abbastanza lunghi, e aumentare la loro autonomia. Uno degli &ldquo;strumenti&rdquo; su cui bisogna far leva sono le batterie allo stato solido (SS). Le batterie SS Le aziende che lavorano nell'industria tecnologica hanno cominciato a lavorare per offrire delle batterie SS che possano fare al caso delle auto elettriche. Fra queste c'&egrave; Samsung, la quale ha presentato la sua ultima tecnologia di batteria: una allo stato solido all'ossido specifica per i veicoli elettrici, e che dovrebbe essere super efficiente. Le sue caratteristiche rientrano nei migliori requisiti che questo tipo di batterie dovrebbero avere. Fra queste annoveriamo il suo peso &ndash; minore rispetto ad altre &ndash; e la sua maggiore sicurezza che dipende da un equilibrio termico pi&ugrave; stabile. Ci&ograve; che per&ograve; ha catturato maggiormente l'attenzione &egrave; il fatto che la tecnologia delle batterie a stato solido di Samsung ha circa 500 wattora per chilogrammo, una densit&agrave; energetica quasi doppia rispetto a quella delle batterie presenti oggi nella maggior parte delle e-car e che porterebbe a un'autonomia del mezzo di circa 965 km con una singola ricarica. L'azienda ha iniziato cos&igrave; a lavorare con alcune Case automobilistiche affinch&eacute; questa tecnologia possa essere una delle qualit&agrave; e dei pregi delle auto del futuro. Al momento, insieme a Toyota, ha stabilito un inizio di produzione di massa di batterie allo stato solido nel 2027 e il Marchio ha detto che a beneficiarne per primi saranno i veicoli Lexus. Inoltre, a quanto dichiarato, l'auto si dovrebbe ricaricare in soli 9 minuti. Questo vuol dire che serviranno delle infrastrutture massice per poter avere questo risultato, il che rende l'obiettivo pi&ugrave; complesso da raggiungere, ma ovviamente non impossibile! Magari, per&ograve;, questa tecnologia non sar&agrave; disponibile per tutti. Bisogna, al momento, solo attendere. Auto &egrave; anche su YouTube, iscrivetevi e attivate la campanella       

Con una singola ricarica, i veicoli elettrici con questa tecnologia, potrebbero avere un'autonomia di 965 km circa &nbsp; &nbsp;

Samsung presenta la nuova batteria che si ricarica in 9 minuti

        Il Gruppo BMW si prepara a produrre la sua prossima generazione di batterie ad alta tensione. La Neue Klasse inaugurer&agrave; una nuova era di guida completamente elettrica per l'azienda, il cui successo dipender&agrave; in primis dalla produzione di potenti batterie ad alto voltaggio &ldquo;Stiamo creando cinque impianti in tre continenti per produrre le nostre batterie ad alta tensione di sesta generazione&rdquo;, ha spiegato Milan Nedeljkovi?, Membro del Consiglio di Amministrazione per la Produzione di BMW AG. In tutto il mondo si applicher&agrave; il principio del &ldquo;locale per il locale&rdquo;: &ldquo;La stretta connessione tra la produzione di batterie e la produzione di veicoli fa parte della nostra strategia&rdquo;, dice Markus Fallb&ouml;hmer, Senior Vice President della produzione di batterie di BMW AG. &ldquo;Questo aiuta il BMW Group ad aumentare la resilienza della sua produzione&rdquo;. Una BMW M5 one-off sar&agrave; venduta all&rsquo;asta per beneficenza Batterie BMW, produzione nelle diverse localit&agrave; La Neue Klasse sar&agrave; dunque la prima a incorporare le nuove celle cilindriche: esse rappresentano un salto tecnologico da parte del BMW Group e offrono una densit&agrave; energetica, tempi di ricarica e autonomia migliorati. Saranno assemblate in nuovi impianti situati il pi&ugrave; vicino possibile agli stabilimenti dei veicoli, in linea con il principio &ldquo;local for local&rdquo; di cui abbiamo accenato poc'anzi. Gli impianti di assemblaggio all'avanguardia per le batterie ad alta tensione di sesta generazione sono ad ora in fase di costruzione a Irlbach-Strasskirchen (Bassa Baviera), Debrecen (Ungheria), Woodruff (vicino allo stabilimento di Spartanburg negli Stati Uniti), Shenyang (Cina) e San Luis Potos&iacute; (Messico). Grazie all'approccio &ldquo;locale per locale&rdquo;, perci&ograve;, la produzione sar&agrave; in grando di continuare anche in caso di eventi politici o economici imprevisti. Inoltre, le brevi distanze tra gli impianti di produzione delle batterie e delle vetture ridurranno l'impronta di carbonio della produzione di automobili. I primi veicoli Neue Klasse saranno prodotti nel nuovo stabilimento del BMW Group a Debrecen, a partire dal 2025, e la produzione di batterie ad alta tensione e di veicoli sar&agrave; avviata in parallelo. L'azienda produrr&agrave; le batterie ad alta tensione per i modelli Neue Klasse anche in Germania, precisamente a Irlbach-Stra&szlig;kirchen, nella Bassa Baviera. L'edificio di produzione dovrebbe essere chiuso con facciata e tetto entro la fine dell'anno. A partire dal 2026, poi, i veicoli Neue Klasse saranno prodotti anche dalla BMW Brilliance Automotive (BBA) a Shenyang, in Cina. Anche in questo caso, le batterie ad alto voltaggio di sesta generazione necessarie per le vetture saranno prodotte localmente. Il capannone di produzione &egrave; stato completato nel novembre 2023 dopo un tempo di costruzione di soli 21 mesi, e l'installazione di impianti e macchinari &egrave; in corso dal marzo 2024. A San Luis Potos&iacute;, in Messico, si sta sviluppando invece una capacit&agrave; produttiva aggiuntiva per la produzione in serie della Neue Klasse, che inizier&agrave; nel 2027. La costruzione del nuovo impianto di assemblaggio di batterie ad alta tensione &egrave; iniziata nel maggio 2024 e, una volta completato, comprender&agrave; oltre 80.000 metri quadrati di spazio produttivo. Ma l'integrazione dell'assemblaggio delle batterie non &egrave; l'unica a cambiare nello stabilimento: la carrozzeria &egrave; destinata a crescere fino a oltre 90.000 metri quadrati in totale, mentre gli spazi per l'assemblaggio dei veicoli e la logistica aumenteranno di quasi 10.000 metri quadrati. Ma l'elettromobilit&agrave; fa i suoi progressi anche nella Carolina del Sud. Il BMW Group Plant Woodruff coprir&agrave; infatti un'area di circa 93 ettari e sar&agrave; composto da un edificio tecnologico, strutture ausiliarie, un centro energetico, un ristorante per il personale, una caserma dei vigili del fuoco e un Talent Campus. Quando la costruzione sar&agrave; completata nel 2026, Woodruff assembler&agrave; le batterie ad alta tensione per le auto completamente elettriche prodotte nel vicino stabilimento di Spartanburg.&nbsp; Infine, i prototipi di batterie come quelle della Neue Klasse, che sar&agrave; lanciata nel 2025, vengono gi&agrave; prodotti nel Cell Manufacturing Competence Centre (CMCC) del BMW Group a Parsdorf, a est di Monaco. Il CMCC &egrave; stato costruito per integrare il Battery Cell Competence Centre (BCCC) nel nord della citt&agrave;, dove si svolge il lavoro di sviluppo, e prepara il prodotto migliore per la produzione in serie. Auto &egrave; anche su YouTube, iscrivetevi e attivate la campanella        

La Neue Klasse inaugurer&agrave; una nuova era di guida completamente elettrica per l'azienda. Al via la creazione degli impianti

Gruppo BMW: arriva la prossima generazione di batterie ad alta tensione

        Negli ultimi quattro anni, l'aumento del volume delle batterie al litio scariche &egrave; esploso, crescendo di dieci volte. Secondo l'analisi di Interzero Italia, il gruppo europeo di economia circolare, l'Italia si trover&agrave; a gestire circa 9,2 milioni di batterie da smaltire entro otto anni, con un costo stimato di 11,5 miliardi di euro. &ldquo;Le batterie al litio - spiega Mario Bagna, amministratore delegato di Interzero Italia - ormai essenziali per numerosi dispositivi e veicoli elettrici, presentano significative sfide di gestione. I costi di recupero sono influenzati da vari fattori: raccolta iniziale, messa in sicurezza, trasporto, e il valore volatile delle frazioni recuperate. Uno scenario che - sottolinea l'ad - giustifica l'urgenza di sviluppare infrastrutture e soluzioni efficaci per la gestione di questo crescente volume di rifiuti speciali".  L'autonomia delle batterie al litio &ndash; spiega Interzero - pu&ograve; essere compromessa da temperature estreme, vibrazioni e cicli di carica-scarica. Esistono almeno dieci tipologie di batterie al litio, ciascuna con peculiarit&agrave; specifiche e costi di trattamento differenti, come quelle per e-bike, monopattini, veicoli ibridi ed elettrici, e usi industriali. Questa variet&agrave; rende la gestione delle batterie al litio una sfida complessa e articolata. In arrivo nuove batterie per auto elettriche che si ricaricano in 5 minuti Dati alla mano Quante batterie elettriche ci sono sul mercato italiano? Nel 2023, in Italia sono state immatricolate quasi 1,3 milioni di auto con batterie al litio. Per il 2024, le stime parlano di numeri in ulteriore crescita: 1,7 milioni di cui 1 milione mild hybrid e 350 mila full hybrid, e per il resto suddivisi tra motore elettrico a batteria (BEV) (circa 200 mila), ibride plug-in (PHEV) (circa 150 mila). Ci sono poi circa 2 milioni di e-bike, 500 mila monopattini elettrici e 100 mila scooter elettrici. I consumi sul mercato automobilistico  Il peso medio di una batteria al litio &egrave; di circa 250 kg, con variazioni significative, dai circa 540 kg della batteria della Tesla Model S fino ai 40 kg della Honda Insight. Il trattamento delle batterie al litio consentirebbe di recuperare quantit&agrave; di cobalto, nichel, litio, rame e alluminio che non verrebbero pi&ugrave; estratte, contribuendo cos&igrave; a una maggiore sostenibilit&agrave; delle risorse. Il trattamento delle batterie &ndash; evidenza Interzero Italia - permette di recuperare materiali preziosi come cobalto, nichel, litio, rame e alluminio. Il nuovo regolamento europeo (2023/1542) impone tassi di riciclo incrementali per questi materiali, con obiettivi specifici per il 2027 e il 2031. Un regolamento &ndash; sostiene l&rsquo;analisi - che rappresenta un passo avanti importante verso una gestione pi&ugrave; sostenibile delle risorse. Sfide e costi del trattamento in Italia. In Italia &ndash; rileva Interzero - la mancanza di impianti di trattamento adeguati rappresenta una sfida significativa: esistono solo quattro impianti, situati principalmente al Nord. La maggior parte delle batterie esauste viene quindi trattata all'estero. Ci&oacute; comporta costi elevati per la logistica e un significativo impatto ambientale. I costi di trattamento sono aumentati da 4.000 &euro;/ton a 5.000 &euro;/ton nel 2024, in parte a causa della svalutazione delle materie prime secondarie. Secondo l'ad di Interzero Italia Mario Bagna &ldquo;&egrave; essenziale sviluppare infrastrutture adeguate e soluzioni sostenibili per il loro trattamento, sfruttando al massimo il potenziale di recupero dei materiali preziosi contenuti in queste batterie. Il trattamento delle batterie al litio comprende diverse fasi: la preselezione e scarica, che serve per disattivare la batteria e ridurre il rischio di incidenti; il disassemblaggio, per separare i componenti; il pre- trattamento e la frantumazione, utile per suddividere i materiali; il trattamento pirometallurgico o idrometallurgico, necessario per separare e recuperare i metalli. Auto &egrave; anche su YouTube, iscrivetevi e attivate la campanella       

Un&rsquo;analisi di Interzero Italia affronta il tema dello smaltimento delle batterie al litio esauste come sfida urgente per l'ambiente

Batterie al litio da smaltire, oltre 9 milioni in otto anni: come farà l'Italia?

        Il settore delle batterie per auto elettriche &egrave; pi&ugrave; in fermento che mai. L&rsquo;ultima novit&agrave; arriva da Svolt, azienda cinese che ha presentato ben tre novit&agrave; in questo ambito e che, come altri produttori, ha deciso di puntare sulla formula delle celle prismatiche allungate blade. Auto &egrave; anche su YouTube, iscrivetevi e attivate la campanella Le tre novit&agrave; di Svolt La prima novit&agrave; di Svolt riguarda le nuove celle prismatiche short blade con chimica al litio ferro fosfato che, in base a quanto dichiarato, hanno una durata di 3.500 cicli (quelle aglio ioni di litio sono di solito progettate per 1.00 cicli). La densit&agrave; energetica &egrave; di&nbsp;188 Wh/kg&nbsp;e pu&ograve; ricaricarsi con potenze fino a&nbsp;250 kW. Sempre secondo quanto dichiarato da Svolt, la produzione &egrave; prossima e i primi pezzi potrebbero uscire gi&agrave; alla fine dell&rsquo;anno. Ma cosa significano questi numeri in termini pratici? In un&rsquo;auto elettrica con una batteria con capacit&agrave; di 60 kWh e un consumo di 20 kWh per 100 km, la durata ideale sarebbe di oltre 1 milione di km. Le seconda novit&agrave; di Svolt, poi, riguarda sempre una cella di tipo short blade ma di tipo NMC (ovvero nichel-manganese-cobalto), a ricarica ultrarapida. Numeri alla mano, passa dal 10% all&rsquo;80% in soli 5 minuti. La densit&agrave; energetica &egrave; di&nbsp;240 Wh/kg e questo darebbe la possibilit&agrave; di realizzare pacchi batterie con capacit&agrave; decisamente elevate, anche di 120 kWh, e quindi autonomie di oltre 1.000 km. E poi c&rsquo;&egrave; la terza novit&agrave;. La batteria 800 Volt 4C PHEV Dragon Armor, destinata a veicoli ibridi plug-in. Oltre a portare la tecnologia a 800 V nel mondo degli ibridi Plug-in, questa batteria potrebbe consentire un'autonomia in solo elettrico di 300-400 km (probabilmente CLTC) grazie ad una densit&agrave; energetica di 250 Wh/kg. La produzione &egrave; prevista nel corso del 2025. PowerCo e QuantumScape produrranno batterie allo stato solido       

La cinese Svolt ha presentato tre novit&agrave; puntando sulla formula delle celle prismatiche allungate blade

In arrivo nuove batterie per auto elettriche che si ricaricano in 5 minuti

        PowerCo, battery company del Gruppo Volkswagen, e QuantumScape hanno annunciato di aver stipulato un accordo per l'industrializzazione della tecnologia per le batterie al litio-metallo allo stato solido di nuova generazione di QuantumScape. A fronte di progressi tecnologici soddisfacenti e del pagamento di determinate royalties, QuantumScape conceder&agrave; a PowerCo la licenza per produrre in massa le celle batteria basate sulla piattaforma tecnologica di QuantumScape. Auto &egrave; anche su YouTube, iscrivetevi e attivate la campanella La produzione Nell&rsquo;ambito della licenza non esclusiva, PowerCo potr&agrave; produrre fino a 40 gigawattora (GWh) l'anno utilizzando la tecnologia di QuantumScape, con la possibilit&agrave; di arrivare fino a 80 GWh, sufficienti per circa un milione di veicoli l'anno. Le aziende ritengono che questo accordo rappresenti il modo pi&ugrave; rapido per raggiungere la produzione su scala gigawattora della tecnologia allo stato solido, al fine di soddisfare la crescente domanda globale di batterie per veicoli elettrici sempre migliori. L'accordo sostituisce una precedente joint venture tra il Gruppo Volkswagen e QuantumScape per la produzione congiunta di batterie. Una collaborazione che vede da un lato la tecnologia all'avanguardia di QuantumScape e dall&rsquo;altro le capacit&agrave; globali di PowerCo nella produzione in larga scala. L'accordo prevede anche una stretta cooperazione a livello di risorse umane per l'industrializzazione della tecnologia di QuantumScape. Come funziona la piattaforma tecnologica La piattaforma tecnologica di QuantumScape si basa sul separatore ceramico allo stato solido proprietario, che consente l'uso di un anodo di puro litio-metallo: la chiave per un'eccezionale&nbsp;densit&agrave; energetica e potenza, un'elevata velocit&agrave; di ricarica e un alto profilo di sicurezza. Insieme, le aziende intendono sviluppare celle batteria che potranno essere utilizzate sui veicoli del Gruppo Volkswagen. Volkswagen Polo, stop alla produzione in Europa       

Le aziende intendono sviluppare celle batteria che potranno essere utilizzate anche sui veicoli del Gruppo Volkswagen

PowerCo e QuantumScape produrranno batterie allo stato solido

Le foto scattate durante la visita all&#39;impianto di Sunderland, &quot;casa&quot; di Qashqai, Juke e hub di assemblaggio di batterie e powertrain e-Power

Nissan Sunderland

        La prospettiva offerta da CATL &egrave; quella di un produttore di batterie i cui risultati, nel primo trimestre del 2024, hanno segnato una crescita dell'utile netto pari al 7%. La quota globale di mercato &egrave; appena sotto il 40%, mentre in Cina supera il 50%. Nelle valutazioni di Robin Zeng, rese al Fiancial Times, finiscono i giudizi sulla tecnologia delle batterie allo stato solido. I molti pregi dell'elettrolita solido La ricerca va avanti da ormai diversi anni e le primissime applicazioni su auto elettriche potrebbero esordire nel 2028. &Egrave; l'ambizione coltivata da Toyota. I pregi delle batterie con elettrolita allo stato solido sono noti: maggiore sicurezza sui rischi di incendio, una velocit&agrave; di ricarica e autonomia di marcia superiori. Non mancano le difficolt&agrave; tecniche, che ne stanno rallentando il percorso. &Egrave; su questi aspetti che si concentra Zeng, scettico sulla possibilit&agrave; che le batterie con elettrolita solido possano essere una realt&agrave; nella produzione di serie nel medio periodo. Secondo il fondatore e presidente di CATL, la via percorribile per raddoppiare l'autonomia di ricarica e garantire un prodotto sicuro, sono le pile con celle agli ioni di sodio e materiali "semi-solidi", sui quali il gigante cinese &egrave; al lavoro (in foto). L'Unione Europea dice s&igrave; ai nuovi standard per le auto Euro 7 Prestazioni elevate in condizioni di laboratorio Il limite delle batterie con elettrolita solido &egrave; stato sperimentato da CATL stessa, durante la fase di ricerca e sviluppo, nella necessit&agrave; di elevate pressioni applicate all'elettrolita solido all'interno della cella, con rischi legati alla sicurezza: "Gli ingegneri che hanno testato l'elettrodo al litio in metallo hanno detto: ottimo, il trasferimento di ioni &egrave; molto buono. Per&ograve;, nella realt&agrave;, come si pu&ograve; esercitare una pressione cos&igrave; elevata?". Un altro ostacolo da superare &egrave; relativo ai cicli di ricarica e con essi il tema della durata della batteria. Zang ha riportato esperimenti su una cella sottoposta a pressioni elevate al suo interno che non sono andati oltre i 10 cicli di ricarica. Fase, quella della carica e scarica della cella, che genera un'espansione del metallo. "Supportiamo pienamente la tecnologia a stato solido, per&ograve; ci sto investendo da 10 anni. Seguo gli sviluppi delle persone che sono al lavoro sulle stato solido praticamente ogni mese e conosco tutti i progressi. Per qualche ragione abbiamo ancora questi intoppi". BMW e Rimac insieme per sviluppare le batterie del futuro       

I limiti attuali della tecnologia rendono improbabile, secondo l'azienda cinese, un'adozione delle batterie allo stato solido sulle auto di serie in tempi brevi. I risultati di laboratorio e gli intoppi

Catl frena gli entusiasmi sulle batterie allo stato solido

        Si chiama E-Cells Lab il centro di ricerca in ambito elettrochimico all&rsquo;interno dell&rsquo;Universit&agrave; di Bologna appena inaugurato e promosso da Ferrari. Nasce sotto la direzione scientifica dell&rsquo;Ateneo, punta ad accrescere la conoscenza dei materiali e delle propriet&agrave; chimiche e fisiche delle celle al litio. Si tratta di un un contributo importante per la ricerca elettrochimica, grazie alla collaborazione con l&rsquo;Alma Mater con cui &egrave; stato progettato uno spazio dotato di attrezzature all&rsquo;avanguardia per condurre analisi avanzate. La Casa di Maranello ha promosso e sostenuto il laboratorio anche attraverso lo scambio di know how con l&rsquo;Ateneo, nella convinzione del grande valore che il progetto assume per il territorio e in special modo per il &nbsp;comparto automobilistico. Le applicazioni maturate in E-Cells Lab saranno condivise con la societ&agrave; leader nel campo dell&rsquo;elettronica NXP, partner tecnologico e sostenitore del progetto. La collaborazione fra diverse realt&agrave;, che in futuro potr&agrave; aprirsi a nuove aziende, sar&agrave; di grande importanza per ampliare la portata e il valore dell&rsquo;attivit&agrave; di ricerca. Lo E-Cells Lab a Bologna &egrave; diviso di due aree La prima dedicata alla preparazione di materiali elettrochimici, la seconda dedicata ad analisi, test e caratterizzazione dei materiali stessi. Una particolare attenzione verr&agrave; prestata ai temi di solid state, fast charge, thermal propagation, sicurezza e performance delle celle.  I risultati conseguiti saranno di utilit&agrave; per Ferrari nello sviluppo di un linguaggio comune con i propri fornitori di celle, al fine di accrescere la padronanza delle performance delle batterie che verranno assemblate negli stabilimenti di Maranello. Il commento di Benedetto Vigna, Amministratore Delegato di Ferrari: &ldquo;E-Cell Lab rappresenta un entusiasmante inizio e, allo stesso tempo, &egrave; il risultato del nostro tradizionale impegno per l&lsquo;educazione e la ricerca. Il progetto riflette inoltre l&rsquo;importanza che il confronto fra il mondo accademico e quello delle imprese ha sempre avuto per noi. Da tale confronto nasce oggi un laboratorio che apporter&agrave; un contributo importante agli studi nel campo dell&rsquo;elettrochimica, generando innovazione nel nostro territorio e costruendo le competenze del futuro&ldquo;. Potrebbe interessarti: le migliori offerte di Ferrari nuove e usate       

E-Cells Lab &egrave; il centro di ricerca in ambito elettrochimico all&rsquo;interno dell&rsquo;Universit&agrave; di Bologna promosso dalla Casa di Maranello

Ferrari, a Bologna un laboratorio per le celle al litio

        Subaru e Panasonic hanno siglato un accordo per la fornitura di batterie agli ioni di litio per le vetture elettriche della Casa automobilistica giapponese. Il debutto delle batterie &egrave; previsto tra aprile e settembre del 2024, confermando cos&igrave; l'impegno dell'azienda di trasformare la sua gamma in elettrica.  Subaru Sport Mobility Concept, sportiva elettrica con uno stile nuovo Obiettivi ambiziosi L'obiettivo di Subaru &egrave; quella di incrementare la densit&agrave; energetica delle batterie, ridurre i costi di produzione e ampliare la gamma di offerta sul mercato. L'attuale unico modello completamente elettrico di Subaru, la Solterra, &egrave; equipaggiato con celle prismatiche fornite dall'azienda cinese CATL, con una capacit&agrave; di 72,8 kWh. Sebbene molti dettagli sulla partnership siano ancora sconosciuti, fonti aziendali rassicurano che ulteriori informazioni verranno divulgate prossimamente. Intanto l'azienda, nell'ottobre del 2023, aveva annunciato l'arrivo di tre nuovi crossover elettrici entro il 2026 e l'obiettivo di elettrificare il 50% delle vendite entro il 2030. Auto &egrave; anche su YouTube, iscrivetevi e attivate la campanella       

Le batterie inizieranno ad essere utilizzate dalla Casa giapponese tra aprile e settembre del 2024

Subaru sceglie Panasonic per le batterie delle sue auto elettriche

        Omoda, il Marchio del Gruppo cinese Chery per il mercato europeo, lanci versione elettrica, chiamata E5, del suo sport utility.. Affiancher&agrave; la versione 1.5 benzina: quella a elettroni sar&agrave; proposta in un allestimento unico, il cui prezzo non &egrave; stato ancora comunicato. Il Suv medio lungo 4,5 metri presenta una batteria LFP, al litio ferro fosfato, soluzione cavallo di battaglia delle BYD ad esempio, dalla capacit&agrave; di 61 kWh, abbinata a un motore elettrico anteriore da 204 cavalli e 340 Nm di coppia, in grado di permettere una accelerazione da 0 a 100 km/h di 7,6 secondi. L&rsquo;autonomia dichiarata &egrave; di 430 km nel ciclo WLTP e da colonnine a corrente continua (DC) &egrave; possibile ricaricare dal 30 all' 80% in 28 minuti. Omoda E5, le trovate dei cinesi Sono disponibili ben 10 modalit&agrave; di guida, per personalizzare e ottimizzare l&rsquo;efficienza negli spostamenti: dalla pet-friendly al risparmio energetico, dalla rinfrescante al campeggio&hellip; Rispetto alla versione termica si differenzia per il frontale chiuso, senza prese d&rsquo;aria, e per il disegno dei cerchi. Gli interni non cambiano, con il grande elemento curvo in plancia che ingloba i tre display per una superficie totale di 24,6 pollici. Il sistema &egrave; gestito dal chip Qualcomm 8155. Completa la dotazione ADAS, con ben 19 sistemi di assistenza alla guida e alla sicurezza. Potrebber interessarti: Porsche Macan elettrica contro "tutti": i rivali Maserati e Polestar&nbsp;       

Il Marchio del Gruppo cinese Chery presenta il Suv compatto a zero emissioni per il mercato europeo

Omoda E5, la versione elettrica si aggiunge al corpo d'invasione

Gli Stati Uniti sono sotto la morsa del freddo. Nella citt&agrave; di Chicago le temperatore hanno toccato addirirttura i -18 gradi centigradi e i cittadini si trovano bloccati all&#39;interno delle loro case ghiacciate. A rimanere congelate per&ograve; non sono solo le abitazioni, ma anche le auto, specialmente le Tesla, diffusissime nel Paese: le vetture della Casa di Elon Musk infatti non riescono pi&ugrave; a riaccendersi.&nbsp;  Il primo incidente (costosissimo) di una Tesla Cybertruck scatena la polemica  La perdita di carica e il consiglio di Tesla  La situazione non &egrave; circoscritta solo a Chicago, ma coinvolge anche altre aree del Midwest degli Stati Uniti colpite dal freddo polare. Gli utenti che si recano nei Supercharger Tesla si trovano ad affrontare una serie di problemi, dall&#39;incapacit&agrave; di ricaricare alle lunghe attese causate dalle temperature estreme. Non &egrave; la prima volta che Tesla sperimenta difficolt&agrave; legate al freddo: video virali alla fine del 2022 mostravano utenti impossibilitati ad aprire le portiere delle vetture a causa del ghiaccio, dovuto al particolare meccanismo delle maniglie.  Ma perch&eacute; non partono pi&ugrave;? Le batterie litio-ferro-fosfato (Lfp) montate sulle Tesla dal 2023, influenzate dai processi chimici rallentati dal gelo, vedono una maggiore perdita di carica in queste condizioni estreme. Inoltre, per ottimizzare la ricarica ai Supercharger, le batterie devono mantenere una temperatura specifica. A causa di questa grave situazione, Tesla ha consigliato agli utenti di mantenere la carica della batteria almeno al 20% quando il veicolo &egrave; fermo.   Desperate Tesla owners in and around Chicago were seen trying to charge their vehicles with no luck amid frigid temperatures that have gripped the Midwest.  Charging stations have essentially turned into car graveyards in recent days as temperatures have dropped to the negative&hellip; pic.twitter.com/wLrfiQPH97 &mdash; HPAY (@hpay101) January 16, 2024    Lo strano e assurdo paradosso Tesla: ricarica gratis per tutti i... &quot;non Tesla&quot;   Clicca qui per provare gratis le auto le finaliste di Auto dell&#39;anno 2024! 

A Chicago le temperature bassissime hanno causato una perdita di carica delle batterie delle auto elettriche, che si sono bloccate

Il freddo record negli USA paralizza le Tesla: sono tutte ferme!

        Nell&rsquo;epoca della transizione alla mobilit&agrave; elettrica, le sfide pi&ugrave; grandi sono rappresentate da autonomia, tempistiche di ricarica (oltre alla disponibilit&agrave; di infrastrutture adeguate) e durata nel tempo della batteria. Sebbene i moderni accumulatori al litio siano in grado di sopportare centinaia di cicli di ricarica mantenendo buona parte della capacit&agrave;, quelli con tecnologia a stato solido promettono di rivoluzionare il settore. Lo ha dimostrato QuantumScape, con l&rsquo;innovativa cella a stato solido, superando con successo un lungo test di resistenza: i risultati sono stati confermati da PowerCo, filiale dedicata agli accumulatori del Gruppo Volskwagen, (uno dei principali investitori di QuantumScape fin dal 2012). Batterie QuantumScape, Volkswagen conferma risultati strabilianti La batteria allo stato solido sviluppata da QuantumScape ha completato con successo pi&ugrave; di 1.000 cicli di ricarica, mantenendo oltre il 95% della sua capacit&agrave;. Questo notevole risultato indica che un veicolo elettrico dotato di questa tecnologia potrebbe potenzialmente percorrere pi&ugrave; di 500.000 chilometri senza significative perdite di autonomia. I test, condotti per diversi mesi nei laboratori PowerCo di Salzgitter, hanno superato di gran lunga gli obiettivi standard del settore che prevedono 700 cicli di ricarica e una perdita massima di capacit&agrave; del 20%.  La cella testata, composta da 24 strati, rispecchia il progetto destinato alla produzione in serie. La prossima sfida &egrave; perfezionare e scalare i processi di produzione. Il concetto di cella unificata di Volkswagen, sviluppato da PowerCo, &egrave; compatibile con la tecnologia delle celle a stato solido, il che suggerisce una perfetta integrazione nei futuri veicoli elettrici del Gruppo Volkswagen. Dichiarazioni dei CEO Frank Blome, CEO di PowerCo, ha espresso il suo entusiasmo per i risultati ottenuti: "Si tratta di risultati molto incoraggianti che confermano l&rsquo;enorme potenziale delle celle a stato solido. Il risultato finale di questo sviluppo potrebbe essere una batteria che consente lunghe percorrenze, con ricariche ultrarapide e decadimento irrisorio". Una batteria di questo tipo potrebbe, quindi, rivoluzionare il mercato dei veicoli elettrici, rendendo le auto elettriche pi&ugrave; appetibili per una pi&ugrave; ampia gamma di consumatori. Jagdeep Singh, fondatore e CEO di QuantumScape, ha sottolineato poi l'unicit&agrave; delle sue celle litio-metalliche allo stato solido, evidenziandone le eccezionali prestazioni e l'assenza di tecnologie comparabili nel settore automobilistico. QuantumScape e PowerCo si concentrano ora sull'industrializzazione di questa tecnologia per la commercializzazione.       

La cella a stato solido di QuantumScape, come confermato da PowerCo (Volkswagen), mantiene oltre il 95% di capacit&agrave; dopo 1000 ricariche

Volkswagen, batterie allo stato solido da oltre 500mila km

Dopo i tre incidenti che hanno visto coinvolti gli autobus elettrici, sono scoppiate molte polemiche sull'affidabilità di quest'ultimi. La riflessione del Vicedirettore di Auto, Pasquale Di Santillo

Incidente a Mestre, gli autobus elettrici sono veramente così pericolosi?

        Secondo un'indagine condotta da IDTechEx, entro il 2034 il settore delle batterie agli ioni di litio raggiunger&agrave; un valore di 360 miliardi di euro. Il motivo &egrave; semplice da intuire: con la crescente diffusione dei veicoli elettrici, le case automobilistiche richiederanno sempre pi&ugrave; batterie. Stellantis si assicura 15.000 tonnellate di litio all'anno Occhio al software La aziende che stanno cercando di innovare nel campo delle batterie devono per&ograve; affrontare ancora qualche ostacolo quando si tratta di migliorare l'hardware: ci&ograve; infatti richiede investimenti finanziari massicci e spesso implica compromessi tra varie caratteristiche, come la densit&agrave; energetica, la velocit&agrave; di ricarica e la durata. Eppure sembra esserci una soluzione: il software di gestione delle batterie, noto come BMS (Battery Management System), offre un'enorme opportunit&agrave; di miglioramento delle prestazioni stesse.&nbsp; Un BMS avanzato consente di aumentare la densit&agrave; energetica delle batterie, accelerare i tempi di ricarica, migliorare la sicurezza e prolungare la loro durata. Inoltre, il software permette di monitorare con precisione lo stato di salute di ogni singola cella all'interno delle batterie e di regolarne il funzionamento per massimizzare l'efficienza complessiva. Lexus, a Tokyo i concept delle future elettriche       

Il Battery Management System consentir&agrave; di aumentare la densit&agrave; energetica, migliorare la sicurezza e prolungare la vita delle batterie

La soluzione è il software: il BSM segna il futuro delle batterie

        Stellantis ha investito 90 milioni di dollari per l'acquisto del 19,9% del pacchetto azionario di Argentina Lithium &amp; Energy, compagnia appartenente alla holding del settore minerario Grosso Group, con sede in Canada: il Gruppo italo-francese ha cos&igrave; ottenuto l'approvvigionamento di 15.000 tonnellate di litio all'anno da utilizzare nell'ambito della mobilit&agrave; elettrica. L'accordo ha una durata di 7 anni. I-State, la batteria che promette 1.000 km d'autonomia Litio, estrazione sostenibile L'investimento, precisa Argentina Lithium &amp; Energy, verr&agrave; effettuato attraverso la controllata Peugeot-Citro&euml;n Argentina S.A. Il presidente e amministratore delegato di Argentina Lithium &amp; Energy, Nikolaos Cacos, ha dichiarato di essere "lieto di avere Stellantis come partner nello sviluppo futuro dei nostri progetti sul litio in Argentina. Insieme, condividiamo la visione di costruire un'attivit&agrave; di estrazione del litio sostenibile per il futuro. Ci auguriamo di poter instaurare un rapporto forte e di successo con Stellantis e ci impegniamo a fornire un prodotto sostenibile che contribuir&agrave; all'elettrificazione dei trasporti e alla protezione della nostra atmosfera". Rom-E: clicca qui per scoprire come partecipare ai nostri talk       

Il Gruppo italo-francese ha stipulato un accordo con la compagnia mineraria Argentina Lithium &amp; Energy

Stellantis si assicura 15.000 tonnellate di litio all'anno

        Al novero delle aziende che intendono rivoluzionare la transizione alla mobilit&agrave; elettrica attraverso i loro prodotti, s'iscrive anche la svizzera Innolith, che ha annunciato il lancio di I-State, una nuova batteria in grado di aumentare l'autonomia dei veicoli elettrici fino a oltre i 1.000 km. Auto elettriche, il "segreto" per ricariche pi&ugrave; veloci e batterie pi&ugrave; longeve Batteria I-State: pi&ugrave; prestazionale ed economica I-State - che &egrave; in nichel, manganese e cobalto - sfrutta una composizione chimica specifica e innovativa, che consente di raggiungere tensioni fino a 5 volt e una densit&agrave; volumetrica di 825 Wh/l;&nbsp; inoltre, funziona correttamente anche alle temperature pi&ugrave; estreme, da -40 gradi fino a +60&deg;. La batteria di Innolith &egrave; quindi pi&ugrave; prestazionale e ha costi di produzione minori. A tal proposito, da Innolith fanno sapere di essere gi&agrave; pronti a produrla in collaborazione con alcuni costruttori specializzati nell'elettrico. Staremo a vedere quali. Rom-E: clicca qui per scoprire come partecipare ai nostri talk       

Sviluppata dalla svizzera Innolith, questa cella in nichel-manganese-cobalto &egrave; pi&ugrave; prestazionale e dai costi di produzione minori rispetto a quelle convenzionali