        Le vendite di auto elettriche fanno fatica a prendere il via e questo sta costringendo diversi costruttori a rivedere i propri piani, tra cui Porsche. Il CFO della Casa tedesca, Lutz Meschke, come riportato da Automotive News, ha infatti annunciato: "Nel segmento premium e di lusso si nota una chiara tendenza verso le auto con motore a combustione interna, pertanto reagiremo nel nostro ciclo di produzione". Auto &egrave; anche su YouTube, iscrivetevi e attivate la campanella Qual &egrave; la situazione? Automotive News &egrave; andato a fondo della questione, analizzando i numeri Porsche. La quota delle auto elettriche nelle vendite &egrave; scesa, a settembre, al 7,3% (a settembre 2023 era al 12%). Il motivo? Un importante calo nelle immatricolazioni della Taycan a cui si &egrave; aggiunta la delicata situazione nel mercato cinese (dove si &egrave; registrato il -29%). Tutti fattori che allontanano l&rsquo;azienda dagli obiettivi previsti per il 2025. Non &egrave; comunque una novit&agrave; che Porsche voglia continuare a spingere sui motori a benzina: lo dimostra la decisione di realizzare la nuova Cayenne con propulsore endotermico, per esempio, che affiancher&agrave; la variante 100% elettrica in arrivo tra 2025 e 2026. Discorso simile per la Panamera, con il V8 migliorato per diminuire le emissioni. Meschke ha poi annunciato: "Stiamo attualmente esaminando la possibilit&agrave; che i veicoli completamente elettrici originariamente pianificati abbiano una trazione ibrida o un motore a combustione. Al momento siamo nel bel mezzo del processo decisionale. Ci&ograve; che &egrave; chiaro &egrave; che continueremo a usare il motore a combustione per molto pi&ugrave; tempo del previsto". Abbonati ad Auto e vinci una Fiat 600 Hybrid       

"Nel segmento premium e di lusso chiara tendenza verso le auto con motore a combustione interna, reagiremo nel nostro ciclo di produzione" ha detto il CFO Meschke

Male le elettriche, Porsche continua a puntare sui motori a benzina

        Come sta andando la mobilit&agrave; sostenibile in Italia? Secondo il 21&deg; Rapporto sulla mobilit&agrave; degli italiani &ldquo;Audimob&rdquo;, realizzato dall'lstituto superiore di formazione e ricerca per i trasporti (lsfort), con il supporto scientifico delle associazioni del tpl, Agens e Asstra, nell'ultimo anno nel nostro Paese si sono registrati solo "piccoli miglioramenti" sul fronte della mobilit&agrave; sostenibile, in particolare pedonale. Ma si tratta di una crescita ancora insufficiente per scardinare il predominio delle auto come principale mezzo di trasporto: nel 2023 infatti il 65% degli italiani ha scelto l'auto per spostarsi (-1,6% rispetto al 2022, ma +2,5% rispetto al 2019) e sulle strade il numero dei veicoli ha superato ormai i 40 milioni. Di questi, il 23% ha oltre 20 anni, mentre erano meno della met&agrave; nel 2010 e il 19,1% nel 2020. Auto &egrave; anche su YouTube, iscrivetevi e attivate la campanella Quali sono le tendenze? Dal rapporto emerge la tendenza "della perifericit&agrave; territoriale e della ricchezza legata alla domanda di mobilit&agrave; sostenibile". I meno virtuosi in termini di sostenibilit&agrave; sono quelli che appartengono alle fasce di reddito pi&ugrave; basse. Ad utilizzare di pi&ugrave; le auto sono le fasce di reddito inferiori ai 15 mila euro (72%) e tra i 20 e 25 mila euro (67,5%), mentre le fasce con pi&ugrave; di 25 mila euro si attestano al 56,4%. Inoltre nelle zone periferiche e ultraperiferiche dei comuni, dove sono concentrate le fasce pi&ugrave; basse, la quota di trasporto pubblico scende sotto al 5%, mentre il peso di auto e moto supera il 75%. Male le elettriche, boom di ibride In generale, nel 2023&nbsp;il tasso di motorizzazione in Italia &egrave; salito&nbsp;a 69,4 auto ogni 100 abitanti (68,1 nel 2022), continuando ad essere il pi&ugrave; alto tra i maggiori Paesi europei (58,6 in Germania, 57,2 in Francia, 54,1 in Spagna). Ma &egrave; ancora bassissima la quota di auto elettriche: sono appena lo 0,54% del totale, a cui si aggiunge il 5,41% di motori ibridi. Il mercato &egrave; tuttavia in "forte espansione" soprattutto nelle soluzioni ibride: nel 2023 oltre il 40% delle auto vendute sono state ad alimentazione ibrida (erano solo il 14,5% nel 2020). Il full electric &egrave; invece risalito nel 2023 al 4,16% del totale (poco pi&ugrave; di 45.000 veicoli). Abbonati ad Auto e vinci una Fiat 600 Hybrid       

Secondo il 21&deg; Rapporto sulla mobilit&agrave; degli italiani &ldquo;Audimob&rdquo; c&rsquo;&egrave; ancora molto da fare in tema di mobilit&agrave; sostenibile. Nel 2023, il 65% ha optato per le autovetture

Le auto sono ancora il mezzo preferito dagli italiani

        Mercedes-Benz sviluppa innovazione per i veicoli elettrici con il nuovo sistema frenante in-drive. Il quale, integrato nell'unit&agrave; di azionamento elettrica, promette di rivoluzionare il concetto di frenata. Questa tecnologia, gi&agrave; presente in camion e autobus dagli anni '50, rappresenta un significativo passo avanti in termini di sostenibilit&agrave;, efficienza e riduzione della manutenzione per le auto elettriche. I freni in-drive sono progettati per ridurre al minimo l'usura, la formazione di ruggine e l'emissione di particolato, un problema rilevante per le normative Euro 7. Vantaggi per la sostenibilit&agrave; e il comfort L'eliminazione degli attriti nei freni tradizionali si traduce in una maggiore silenziosit&agrave;, migliorando il comfort acustico. L'assenza di dischi all'interno dei cerchi offre maggiore libert&agrave; di design e consente l'utilizzo di cerchi completamente chiusi per ottimizzare l'aerodinamica.  La combinazione ruota/pneumatico pi&ugrave; leggera riduce la massa non sospesa, migliorando ulteriormente la qualit&agrave; di guida. Il sistema brake-by-wire, basato su un collegamento elettrico, garantisce un controllo affidabile e preciso della frenata anche in condizioni difficili, senza cali di prestazioni dovuti al surriscaldamento. Un futuro elettrico e integrato Il freno in-drive &egrave; compatibile solo con modelli elettrici a trazione integrale, poich&eacute; richiede la presenza del dispositivo di frenata su entrambi gli assi. Questa tecnologia rappresenta un passo significativo verso un futuro della mobilit&agrave; elettrica pi&ugrave; sostenibile, efficiente e confortevole. L'applicazione dovrebbe arrivare a breve-medio termine. Potrebbe interessarti: Mercedes, avanti con il taglio dei costi&nbsp;       

La tecnologia in fase di sviluppo migliora la sostenibilit&agrave;, l'efficienza e il comfort di guida: leggi tutte le caratteristiche

Freni in-drive, la rivoluzione silenziosa di Mercedes per le auto elettriche

        Grazie alla Legge 104/1992 le persone con disabilit&agrave; possono usufruire agevolazioni fiscali per l&rsquo;acquisto e l&rsquo;adattamento di veicoli, come ottenere una detrazione del 19% sull&rsquo;acquisto del veicolo oppure non pagare l&rsquo;imposta per il passaggio di propriet&agrave; del veicolo. Inoltre, l'aliquota IVA &egrave; ridotta al 4% sull&rsquo;acquisto di veicoli nuovi o usati, a condizione che rispettino certi limiti tecnici. Sicurezza stradale: Salvini, Gualtieri e Todt al convegno ANAS La questione IVA nel dettaglio L&rsquo;aliquota IVA ridotta si applica solo per veicoli con cilindrata fino a: 2.000 cm&sup3; (motore a benzina o ibrido), 2.800 cm&sup3; (motore diesel o ibrido), 150 kW (motore elettrico). &Egrave; inoltre possibile applicare l&rsquo;IVA ridotta anche per l&rsquo;acquisto di optional o per l&rsquo;adattamento di veicoli gi&agrave; posseduti dal disabile, anche se eccedono i limiti di cilindrata. La riduzione pu&ograve; essere applicata una sola volta ogni quattro anni. Se il veicolo acquistato con IVA al 4% viene demolito o rubato, l&rsquo;agevolazione pu&ograve; essere riapplicata prima dei quattro anni. Chi ne pu&ograve; usufruire Il veicolo deve essere utilizzato principalmente dalla persona con disabilit&agrave;, ad esempio per acquisti necessari o per la gestione della propria condizione. Ma chi pu&ograve; usufruire di queste agevolazioni?&nbsp;non vedenti, sordi, persone con disabilit&agrave; psichiche o mentali titolari di indennit&agrave; di accompagnamento, persone con gravi difficolt&agrave; motorie o affette da pluriamputazioni. Inoltre, se la persona con disabilit&agrave; &egrave; fiscalmente a carico, anche il familiare che ha sostenuto la spesa pu&ograve; usufruire delle agevolazioni. Honda Auto Italia e Giulia Lamarca per inclusivit&agrave; e accessibilit&agrave;        

Dalla possibilit&agrave; di non pagare le spese di passaggio di propriet&agrave;, all'aliquota IVA al 4%

Acquisto auto: tutte le agevolazioni per chi usufruisce di Legge 104

        Verso il Consiglio competitivit&agrave; del 28 novembre, dove i Paesi membri si troveranno a trattare lo spinoso problema di un'industria dell'auto europea in crisi e pressanti normative da rispettare, si procede con la conta di varie posizioni e temi. C'&egrave; l'assocostruttori europea (Acea) a sottolineare i limiti della transizione progressiva - con le norme sulla media di CO2 2025 da rispettare - al solo elettrico per com'&egrave; stata strutturata. C'&egrave; la voce di una Germania che vive la crisi interna di Volkswagen. E c'&egrave; la posizione del governo italiano, che ha raccolto intorno alla propria proposta per l'automotive il consenso di altri 6 Stati membri, come riporta l'agenzia di stampa Ansa. 2035, chi sostiene il piano italiano Austria, Bulgaria, Romania, Slovacchia, Repubblica Ceca e Polonia supportano la richiesta di un anticipo al 2025 della revisione delle norme che porteranno al Fit for 55 del 2035. Riesaminare il contesto - oggi molto negativo per la domanda di auto elettriche sostenuta esclusivamente dal mercato - e tracciare una linea di neutralit&agrave; tecnologica che vada oltre l'auto a batterie quale unica via per abbattere le emissioni. In aggiunta, nella proposta per l'industria dell'auto europea avanzata dall'Italia vi &egrave; un "impegno europeo in investimenti pluriennali e una strategia industriale di lungo termine".&nbsp; Al mercato europeo servono incentivi all'acquisto e, peraltro, non sono stati in s&eacute; sufficienti a far decollare la domanda. I limiti comprendono anche altri fattori, come l'infrastruttura di ricarica capillare e accessibile. Un peso che ricade pi&ugrave; sulle azioni dei singoli Stati membri e le amministrazioni locali, nel rispetto degli obiettivi e della fruibilit&agrave;. Urso: il 28 novembre in Europa per cambiare regole folli sull'auto Acea: impegno sulle zero emissioni e flessibilit&agrave; L'Acea, intanto, sottolinea come "l'industria europea dell'auto riafferma il proprio impegno sull'obiettivo della neutralit&agrave; climatica dell'Unione Europea nel 2050 e il passaggio alla mobilit&agrave; a zero emissioni". Quindi, le emissioni zero non sono in discussione come risultato da centrare in futuro. La direttrice generale dell'Acea, Sigrid de Vries, ha commentato: &ldquo;I produttori sono i soli a sostenere il peso di una trasformazione ostacolata da fattori che sfuggono al loro controllo, come l'inadeguatezza delle infrastrutture di ricarica e gli insufficienti incentivi all'acquisto.  &Egrave; incoraggiante vedere che gli Stati membri dell'UE discutono di opzioni concrete e praticabili per alleviare la pressione immediata e sproporzionata della conformit&agrave; alle norme, come l'introduzione di periodi di conformit&agrave; pluriennali o l'autorizzazione a incamerare e prendere in prestito i crediti di CO2 da un anno all'altro.  Ridurre i costi di conformit&agrave; alle norme per il 2025, mantenendo al contempo la trasformazione della mobilit&agrave; verde, &egrave; essenziale per garantire la resilienza del settore automobilistico dell'UE e la capacit&agrave; a lungo termine di affrontare la transizione verde". Sanzioni che guardano al 2025 e lo sforamento del limite dei 93,6 g/km di CO2 prodotti dalla flotta di auto effettivamente vendute dai costruttori in Europa. Un taglio del 15% rispetto al 2021. Limiti 2025 invariati, multe differite&nbsp; Sul punto, diverso rispetto all'anticipo di un anno, al 2025, della revisione delle norme che guardano al 2035 e al solo elettrico, si registrano le posizioni della Germania, favorevole a pi&ugrave; alternative che non impattino sulle casse dei costruttori. &ldquo;Il denaro deve rimanere nelle aziende per la modernizzazione della loro industria, della loro compagnia&rdquo;, il commento del cancelliere Scholtz, riportato dall'agenzia Reuters, sul tema multe ai costruttori. Potenzialmente un impatto da 13 miliardi di euro sull'industria automobilistica, dai 95 euro per ogni g/km di CO2 emessa - moltiplicato per i volumi venduti - dalla flotta oltre il limite.&nbsp; Su una linea non troppo distante si &egrave; espresso il ministro dell'Economia Habeck, favorevole a sospendere le multe applicate nel 2025 se nei due anni successivi i costruttori rientreranno nelle soglie limite: "Per quanto riguarda i limiti di emissioni del parco auto, la mia posizione &egrave; la seguente: atteniamoci ai limiti previsti e siamo pragmatici sulla transizione&rdquo;. Il mercato auto si blocca in Europa ma per Ford &egrave; crisi nera       

I piani del confronto tra Stati membri, istanze dell'Acea e transizione verso l'elettrico sono molteplici e passano anzitutto dai limiti di CO2 da rispettare nel 2025. Germania per il rinvio delle sanzioni

Multe sì, multe no e solo elettrico da rivedere: cosa succede in Europa

        Acquistare un'auto usata in arrivo dall'estero &egrave; sempre una scelta rischiosa. Tra strade usurate, chilometraggi sospetti e carrozzerie danneggiate c'&egrave; sempre l'incognita se quello che si sta scegliendo sia un veicolo affidabile o meno. Secondo l'analisi condotta da carVertical, ci sono alcuni aspetti importanti da tenere a mente per acquistare con maggiore consapevolezza. In Italia le auto con questi colori fanno meno incidenti: ecco quali sono I dati a seconda del paese di provenienza Le auto importate dal Belgio generalmente hanno un livello di usura particolarmente elevato. Questo fenomeno &egrave; attribuibile sia alle condizioni stradali, sia all&rsquo;uso massiccio che porta i veicoli a macinare chilometri su chilometri. Il 7% delle auto importate in Italia dal Belgio risulta coinvolto in manipolazioni dei dati relativi ai chilometri percorsi. Inoltre, ben l&rsquo;83% di queste auto presenta danni. Le auto proenienti dalla Spagna sembrano meno danneggiate, con una percentuale del 6%. Il 3% dei veicoli presenta manipolazioni, con una media di ben 87.174 chilometri sottratti al conteggio reale. Sulla stessa linea c'&egrave; l'Austria, il cui 6% delle auto importate dal Paese presenta alterazioni del contachilometri, mentre oltre la met&agrave; (53%) mostra danni visibili, spesso causati dalla conformazione delle strade, con graffi e ammaccature. Il 5,4% delle auto usate esportate in Italia dalla Francia mostra segni di manipolazione del contachilometri, mentre il 28,4% risulta danneggiato.&nbsp;Se da una parte l&rsquo;Italia importa veicoli con diverse criticit&agrave;, dall&rsquo;altra l&rsquo;esportazione di auto usate verso l&rsquo;estero &egrave; in costante crescita. Secondo le statistiche, il 48% dei concessionari italiani dichiara di vendere auto oltre confine, con destinazioni principali come Germania, Bulgaria, Francia, Polonia e Croazia. Matas Buzelis, esperto del settore automobilistico e Head of Communications di carVertical, sottolinea l&rsquo;importanza del verificare la storia delle auto prima di importarle da parte dei concessionari: &ldquo;Molte auto usate sul mercato sono danneggiate, hanno un chilometraggio elevato o altri problemi non dichiarati, e dovrebbe essere nell'interesse di ogni concessionario verificare la storia di ogni veicolo prima di importarlo. Questo garantirebbe un mercato dell'usato pi&ugrave; trasparente, in cui gli acquirenti non dovrebbero preoccuparsi di eventuali problemi nascosti e i venditori non perderebbero tempo a nascondere i difetti&rdquo;. &Egrave; interessante notare che alcuni dei maggiori Paesi di esportazione e importazione sono gli stessi: secondo Buzelis, questo &egrave; un altro importante promemoria per conoscere la storia delle auto usate prima di acquistarle. &ldquo;Molte persone preferiscono i veicoli provenienti dalla Germania o dalla Francia, ma poich&eacute; le esportazioni e le importazioni sono cos&igrave; comuni, &egrave; possibile acquistare un'auto usata in Germania senza sapere che ha trascorso tutta la sua vita in un altro Paese. Tuttavia, &egrave; pi&ugrave; facile essere certi di cosa si sta acquistando dopo aver ottenuto lo storico del veicolo, in quanto pu&ograve; rivelare la sua cronologia, compresi i luoghi di immatricolazione, i test MOT e i cambi di propriet&agrave;&rdquo;. Le auto usate pi&ugrave; bizzarre di sempre: ecco 13 storie davvero assurde       

Manipolazioni al contachilometri, ma anche danni alla carrozzeria: ecco i particolari a cui stare attenti quando si compra una vettura non italiana

Auto usate importate dall'estero: quali sono i principali rischi?

        Non sapete cosa regalare a Natale ad amici e parenti? Un'idea tanto assurda quanto originale (e ovviamente vietata) pu&ograve; essere il PrankPort, un dispositivo magnetico che replica fedelmente l&rsquo;aspetto di un caricatore per auto elettriche. Ma a cosa serve? Serve a simulare una ricarica dell'auto cos&igrave; da poter sostare nei parcheggi dedicati. Auto elettriche, l&rsquo;allarme Acea: &ldquo;Necessaria un&rsquo;azione urgente&rdquo; Che cos'&egrave; il PrankPort&nbsp; Il PrankPort &egrave; realizzato in plastica ed ha un magnete al suo interno che lo fa sembrare in tutte e per tutto esattamente uguale ai caricabatterie delle auto elettriche. Basta posizionarlo sulla carrozzeria di un&rsquo;auto a benzina o Diesel e ad occhio sembrer&agrave; davvero un'auto elettrica. Un'invenzione simpatica ma non lontana dalle polemiche: se infatti c'&egrave; chi ci scherza su, altri invece lamentano che possa essere usato come trucchetto per occupare le postazioni di ricarica dedicate ai veicoli elettrici. Inoltre, il gadget sta diventando una sorta di simbolo per chi non sosteiene la modalit&agrave; elettrica.&nbsp; Ricordiamo la regola Sarebbe bene ricordare inoltre che, chi sosta sugli spazi dedicati alla ricarica delle auto elettriche, le sanzioni previste oggi in caso di fermata o sosta vietata: l&rsquo;importo della multa oscilla fra i 40 euro per i mezzi a due ruote e gli 85 euro per le automobili, ma pu&ograve; ridursi del 30% pagando la multa entro i cinque giorni successivi. Nuovo Codice della Strada: tutte le novit&agrave;       

Lo strumento &egrave; realizzato in plastica e dispone di un magnete che lo rende estremamente simile a quello reale utilizzato per ricaricare le vetture green

Spopola il PrankPort: simuli una ricarica e sosti sullo spazio delle auto elettriche

        BYD ha annunciato l'imminente arrivo delle batterie Blade di seconda generazione. Questi accumulatori, descritti come i pi&ugrave; sicuri al mondo, utilizzano celle LFP con architettura cell-to-pack. Invece di essere raggruppate in moduli, le celle vengono posizionate direttamente una accanto all'altra all'interno della batteria. Introdotte nel 2020, le batterie Blade hanno attirato l'interesse di diverse Case automobilistiche impegnate nella produzione di modelli a zero emissioni. Le batterie con chimica litio ferro fosfato presentano un costo inferiore e prestazioni ridotte rispetto a quelle con chimica tradizionale nichel manganese cobalto. Tuttavia, offrono una maggiore stabilit&agrave; e sono considerate pi&ugrave; sicure. Doti migliorate per le batterie Blade La seconda generazione delle batterie Blade promette di essere ancora pi&ugrave; sicura ed efficiente rispetto alla versione attuale. L'annuncio &egrave; avvenuto durante la COP29 di Baku, dove un dirigente di BYD ha confermato l'avanzamento del progetto. Gli accumulatori sono quasi giunti alla fine dei test di pre-produzione.  L'architettura cell-to-pack delle batterie Blade offre grande flessibilit&agrave;. Consente di configurare la batteria con la massima libert&agrave; e di montarla su telai compatibili con accumulatori di diverse dimensioni e capacit&agrave;. Il lancio della nuova generazione &egrave; previsto per il 2025. A margine della COP29, il direttore generale della divisione asiatica di BYD, Cao Shuang, ha dichiarato che le nuove Blade aumenteranno l'autonomia dei veicoli e il ciclo di vita degli accumulatori. BYD ha stretto accordi con aziende specializzate nel riutilizzo delle batterie per dare una seconda vita a quelle non pi&ugrave; adatte alle automobili. Potrebbe interessarti: BYD, traguardo storico, 10 milioni di veicoli a nuova energia&nbsp;       

I nuovi accumulatori sono annunciati come pi&ugrave; sicuri ed efficienti: promettono maggiore autonomia per i veicoli elettrici

BYD, nuova generazione batterie Blade nel 2025

Mentre le voci corrono sulla sua relazione con Geolier, Chiara Frattesi – sorella del famoso calciatore dell'Inter – ha anche altre passioni oltre al “suo” cantante. Sguardo seducente e da cerbiatta, occhi color verde smeraldo: la 22enne ama le auto, come dimostrato sui suoi profili social dove non mancano foto con diversi tipi di vetture. Negli abitacoli, diventati set di molti suoi scatti, si lascia andare alla sensualità, mostrando tutto il suo lato più hot ma al contempo carismatico

Chiara Frattesi, che passione i selfie in auto

        Non solo Volkswagen. L'industria automobilistica tedesca attraversa una fase di difficolt&agrave;, con un contesto economico globale incerto che mette a dura prova le aziende del settore. In questo scenario, Mercedes-Benz ha annunciato un importante piano di ristrutturazione che mira a ridurre significativamente i costi. L'obiettivo &egrave; di ottenere risparmi per diversi miliardi di euro all'anno, come confermato da una portavoce dell'azienda all'agenzia di stampa Dpa. Ristrutturazione in corso: focus sull'efficienza Mercedes-Benz non ha ancora divulgato i dettagli del piano di risparmio, lasciando aperta la questione di eventuali tagli al personale. Tuttavia, l'azienda ha assicurato che l'accordo con i sindacati, che esclude la chiusura di fabbriche e i licenziamenti fino al 2029, sar&agrave; rispettato. La decisione di diminuire le spese &egrave; motivata dalla volatilit&agrave; del mercato. A rigor di logica la scarsa domanda di auto elettriche ha un suo peso in tale contesto. Per garantire la stabilit&agrave; finanziaria e la capacit&agrave; di competere in uno scenario difficile, &egrave; fondamentale aumentare l'efficienza. I segnali di un mercato in difficolt&agrave; La necessit&agrave; di intervenire sui costi &egrave; evidente anche dai dati del bilancio trimestrale di Mercedes-Benz. L'utile operativo ha registrato un calo del 64%, attestandosi a 1,2 miliardi di euro, con un'incidenza sul fatturato che &egrave; passata dal 12,4% all'attuale 4,7%.&nbsp; La strategia di riduzione dei costi si inserisce in un trend pi&ugrave; ampio che sta interessando il settore automobilistico tedesco, che si trova a dover affrontare sfide sempre pi&ugrave; complesse. Potrebbe interessarti: nuova Mercedes CLA, tutte le caratteristiche di ibrida ed elettrica&nbsp;       

Annunciata una riduzione dei costi per rafforzare la solidit&agrave; finanziaria in un mercato automobilistico instabile

Non solo VW, anche Mercedes annuncia tagli per miliardi di euro

Nuovo appuntamento con la consueta rubrica del Direttore Andrea Brambilla. Oggi parliamo dei nuovi numeri di ottobre delle vendite e immatricolazioni dei veicoli europei

Auto Speed Date: Il mercato europeo continua a inciampare

        Ancora cattive notizie sul fronte auto in Europa. A ottobre 2024 sono state immatricolate nell'Europa Occidentale (Ue+Efta+Uk) 1.041.672 vetture, con un incremento di appena lo 0,1% rispetto allo stesso mese del 2023. Questo secondo i dati dell'Acea, l'associazione dei costruttori europei. Dall'inizio dell'anno le immatricolazioni sono 10.821.299, +0,9% sull'analogo periodo dell'anno scorso. Numeri che non fanno ben sperare e raccontano una situazione di stallo. Auto &egrave; anche su YouTube, iscrivetevi e attivate la campanella Crescono solo le ibride plug-in La situazione che sta vivendo l&rsquo;Europa dell&rsquo;auto &egrave; stata analizzata dal Centro Studi Promotor, che sottolinea come nel 2024 si sia visto un andamento altalenante dovuto anche a un tentativo di ripresa della quota delle auto elettriche. Da notare che l&rsquo;interesse crescente, soprattutto negli ultimi mesi, per le auto ibride plug-in (Phev) che proprio in ottobre hanno fatto registrare in Germania un incremento del 18,2% su ottobre 2023 e una quota dell'8,3%. "L'ibrido plug-in - afferma Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor - pu&ograve; anche consentire risparmi importanti sui consumi e superare il timore degli utilizzatori di auto elettriche di rimanere senza energia per l'insufficiente disponibilit&agrave; di punti di rifornimento. E ci&ograve; in quanto l'ibrido plug-in funziona con un motore tradizionale a benzina o diesel e con un motore elettrico alimentato con l'energia recuperata in decelerazione e con l'energia elettrica immessa dall'esterno con la spina. L'ibrido plug-in al momento non pu&ograve; essere considerato un sostituto dell'auto elettrica, ma pu&ograve; essere di grande aiuto per la transizione energetica". La delicata situazione di Ford Mentre Stellantis ha comunicato la richiesta di cassa integrazione dal 16 al 22 dicembre per le linee produttive dei motori Gse e V6 a Termoli (misura necessaria, dicono dal Gruppo, per adeguare la produzione alle temporanee sospensioni produttive dei modelli negli impianti di Pomigliano e di Cassino), anche da Ford non arrivano notizie positive. L&rsquo;arrancare della mobilit&agrave; elettrica in Europa ha portato l&rsquo;azienda ad annunciare il taglio di 4.000 posti di lavoro entro il 2027. Le riduzioni riguarderanno in particolare Gran Bretagna e Germania. "Quello che manca in Europa e in Germania &egrave; un'agenda politica chiara per far avanzare la e-mobility", spiega John Lawler, il chief financial officer di Ford, chiedendo incentivi per le auto elettriche e una maggiore flessibilit&agrave; con i limiti emissioni di C02. Abbonati ad Auto e vinci una Fiat 600 Hybrid       

Con un incremento di appena lo 0,1% rispetto a ottobre 2023, le immatricolazioni sono in stallo. E Ford annuncia il taglio di 4.000 posti di lavoro&nbsp;

Il mercato auto si blocca in Europa ma per Ford è crisi nera

Date da segnare in rosso per leggere i prossimi passi delle politiche industriali legate all&#39;industria dell&#39;auto italiana: 28 novembre e 16 dicembre.  Il 28 novembre sar&agrave; in sede europea che l&#39;Italia prover&agrave; a raccogliere consensi sul documento finora supportato solo dalla Repubblica Ceca, sui temi dell&#39;anticipo al 2025 dell&#39;esame previsto nel &#39;26 sul Fit for 55 2035 e sulla sostanza stessa del piano di transizione alla mobilit&agrave; esclusivamente elettrica.  Il 16 dicembre, invece, sar&agrave; il confronto tra governo e Stellantis che andr&agrave; in scena con un nuovo tavolo riunito dal ministero delle Imprese e del made in Italy.  Stellantis presenti un piano convincente  Nel corso del Question time alla Camera, il ministro Urso, nel replicare all&#39;interrogazione del deputato Grimaldi, sulle iniziative in favore del comparto automobilistico, ha commentato: &quot;Abbiamo svolto, dopo la mozione parlamentare, un tavolo Stellantis il 14 novembre, si &egrave; concluso con la richiesta di presentare entro il 16 dicembre un Piano Italia convincente e sostenibile che preveda investimenti negli stabilimenti nel nostro paese, come richiesto dalle mozioni approvate alla camera.   Abbiamo chiesto, nello specifico, che l&#39;azienda precisi quante risorse intende investire in Italia, come intende sviluppare i contratti di sviluppo per gli stabilimenti italiani, garantendo una significativa tutela occupazionale. Abbiamo chiesto che venga data certezza su tempi e modalit&agrave; realizzative per la Gigafactory di Termoli e abbiamo chiesto che venga destinata all&#39;Italia la nuova piattaforma produttiva dedicata alle vetture di piccole dimensioni, che contribuirebbe ad aumentare la sostenibilit&agrave; delle imprese della componentistica italiana. Solo se vi saranno risposte convincenti e assertive su questi punti, sar&agrave; poi possibile supportare il percorso definito dall&#39;azienda&quot;.  Piattaforme, STLA Small nel 2026  La piattaforma sulla quale &egrave; al lavoro Stellantis, destinata alle auto &quot;piccole&quot;, &egrave; la STLA Small, che Tavares ha anticipato verr&agrave; lanciata nel 2026 con il primo modello. Vale ricordare come altri modelli, ad esempio Grande Panda elettrica, nascano sulla Smart Car condivisa con Citroen C3. STLA Small rimpiazzer&agrave; l&#39;attuale CMP ed e-CMP, base tecnica attualmente adottata da una miriade di modelli del Gruppo, nel segmento B, e assemblata in siti produttivi fuori dall&#39;Italia.&nbsp;  Fondo automotive, 640 milioni solo alla filiera  Urso, nella replica all&#39;interrogazione parlamentare, ha toccato nuovamente il punto della dotazione del fondo automotive. Il taglio di 4,6 miliardi di euro del primo prospetto, ha ottenuto un ridimensionamento ma resta il dato di fondo che le risorse messe insieme in vista del 2025 non verranno destinate a campagne di incentivazione all&#39;acquisto di auto meno inquinanti: ibride ed elettriche. Quindi, nessun supporto diretto alla domanda interna su elettriche e ibride.  &quot;In quella sede (tavolo Stellantis del 14 novembre; ndr) abbiamo anche annunciato il raddoppio del fondo automotive da 200 a 400 milioni di euro. A cui si aggiungono i residui dei precedenti piani di incentivi, che ammontano a 240 milioni di euro. Cos&igrave; da arrivare nel 2025 a 640 milioni di euro, che destineremo interamente a sviluppare la filiera della componentistica per accompagnarla nella transizione energetica&quot;, ha illustrato il ministro.  Della campagna di incentivi all&#39;acquisto 2024, di fatto esaurita se non per circa 80 milioni di fondi ancora disponibili su auto PHEV (21-60 g/km di CO2), sui 950 milioni di euro di stanziamento complessivo, 330 milioni erano frutto di risorse non fruite nel 2022 e 312 milioni nel periodo 2023. La nuova liquidit&agrave; immessa nel 2024 era valsa 310 milioni di euro.  Il problema dell&#39;auto nasce e va risolto in Europa  &quot;Per favorire i contratti di sviluppo, destinati alle filiere strategiche - quindi anche all&#39;automotive - ho firmato un decreto ministeriale che d&agrave; una dotazione iniziale di 500 milioni di euro. In questo modo, le risorse per i contratti di sviluppo, per gli investimenti delle imprese dell&#39;automotive, nel prossimo anno saranno di 1,1 miliardi di euro. Inoltre, dobbiamo dirlo con franchezza, il problema sta in Europa. Ford ha intenzione di tagliare 4.000 lavoratori in Europa, 3.000 solo in Germania. Volkswagen ha annunciato che chiuder&agrave; 3 dei 10 stabilimenti in Germania. Decine di migliaia di operai, dipendenti, ingegneri, sono stati licenziati o verranno licenziati nelle fabbriche europee.  Il problema &egrave; in Europa, nelle folli regole che ha imposto alle proprie imprese, al proprio lavoro. Per questo, abbiamo definito con il governo ceco un position paper che modifica la traiettoria, confermando gli obiettivi sempre pi&ugrave; difficili, ambiziosi e sfidanti del 2035.   Questo position paper sar&agrave; presentato nel Consiglio competitivit&agrave; del prossimo 28 novembre. Ci auguriamo venga condiviso - cos&igrave; sembra possibile - dalla maggioranza dei Paesi europei, in modo da cambiare queste regole folli che stanno imponendo alle imprese il taglio, i licenziamenti e la cassa integrazione, per mantenersi sotto la proporzione di auto vendute tra elettriche ed endotermiche, che dal primo gennaio &#39;25, ove non fosse raggiunto quell&#39;obiettivo, porterebbe a multe pari a 15 miliardi di euro. Un macigno che schianterebbe l&#39;industria dell&#39;auto europea&quot;. 

Intervenendo al Question time alla Camera, il ministro delle Imprese e Made in Italy ha parlato del tavolo Stellantis, del taglio al fondo automotive e della necessit&agrave; di cambiare le regole europee sulla transizione green

Urso: il 28 novembre in Europa per cambiare regole folli sull&#39;auto

        Conoscete la trappola del gatto nascosto sotto l'auto? Un trucco molto utilizzato dai malviventi per distrarre il proprietario di una vettura e rubargli tutto ci&ograve; che di valore c'&egrave; nell'abitacolo. Una delle ultime vittime di questo raggiro &egrave; Antonio Fiordispino, meglio conosciuto come Stash, frontman dei The Kolors, nel cuore di Milano. Ruba Corvette e scappa: inseguimento da film a 160 Km/h per un 15enne L'abitacolo svuotato Lo scorso 14 novembre, il cantante era in zona Porta Romana quando un uomo lo ha distratto dicendo che sotto la sua auto si era nascosto il suo gatto. Creando quindi un po' di confusione, il tale, insieme ad altri individui, gli hanno sottratto diversi effetti personali, tra i quali orologi di lusso e un computer con informazioni personali e professionali molto importanti.&nbsp; Come spiegato anche sui social attraverso una storia Instagram, Stash si &egrave; immediatamente accorto del furto subito e si &egrave; recato alla Questura di Milano per denunciare il fatto. La refurtiva &egrave; stata localizzata in un appartamento in via Civitali, dove gli orologi erano stati abilmente nascosti in una lavatrice. I responsabili, un 50enne con precedenti e un 27enne, entrambi senza regolare permesso di soggiorno, sono stati denunciati per furto.&nbsp; "Stamattina ho ricevuto la telefonara dalla Polizia che mi ha informato che sono stati beccati i ladri e addirittura sono riusciti a recuperare tutto. Mi sento di dirgli un GRAZIE immenso! Soprattutto per la vicinanza che ho sentito durante questi giorni cos&igrave; pesanti. Il mio consiglio dopo questa brutta esperienza: DENUNCIATE! APPENA SUCCEDE! SENZA ASPETTARE!", ha scritto su Instagram l'artista. Paura al Napoli, dopo il caso Juan Jesus ladri rubano l'auto di Politano       

Il cantante era stato derubato di moltissimi effetti personali di valore che teneva nell'abitacolo della sua abitazione: per fortuna la vicenda ha un lieto fine

Stash dei The Kolors derubato in auto con la "truffa del gatto"

Abarth per molti anni ha modificato i modelli Fiat, spingendo al massimo la potenza delle differenti motorizzazioni e costruendo una vera e propria tradizione. Tradizione che a quanto pare &egrave; destinata a proseguire, stando alle parole che Gaetano Thorel, responsabile di Abarth Europa, avrebbe rilasciato ai colleghi di Autocar, sottolineando come l&rsquo;azienda abbia per&ograve; deciso di puntare su una mobilit&agrave; 100% elettrica (cosa che non stupisce, considerate le modifiche sulle emissioni imposte dall&#39;Europa dal 2025).  Auto &egrave; anche su YouTube, iscrivetevi e attivate la campanella  Abarth e le auto elettriche  &quot;Penso che sia&nbsp;meglio offrire auto elettriche&quot; ha detto Thorel. Niente pi&ugrave; piccole sportive a benzina per Abarth, non sembrano esserci dubbi dopo queste dichiarazioni, che &ndash; sempre secondo quanto dichiarato dal responsabile &ndash; rappresentano un costo notevole in termini di tasse sulle emissioni per il proprietario, rispetto a un equivalente elettrico.  Il prossimo modello Abarth  Thorel aggiunge poi altri dettagli, allontanando l&rsquo;ipotesi di un modello dedicato e sottolineando come Abarth, nel corso della sua storia, abbia sempre lavorato su modelli gi&agrave; esistenti. Cosa bolle in pentola, allora? &quot;Per me una&nbsp;Abarth&nbsp;pu&ograve; essere sviluppata su qualsiasi modello &ndash; ha detto &ndash;, basta che abbia il DNA Abarth. Non vedo alcun limite davanti a modelli di segmento A o B. Se quindi&nbsp;un SUV &egrave; possibile, perch&eacute; no?&quot;. Una frase che apre alle ipotesi, visto che tra i Suv in gamma Fiat sta puntando molto sulla Grande Panda ma c&rsquo;&egrave; anche la Panda Fastback, in arrivo nei prossimi anni (e il cui nome &egrave; da confermare). Insomma, presto sapremo. Ma nel frattempo chi pensava di vedere una Abarth sulla nuova 500 ibrida prodotta a Mirafiori rester&agrave; deluso: &quot;Dobbiamo rimanere dentro il&nbsp;vero DNA Abarth&nbsp;e il motore che muover&agrave; la nuova 500 &egrave; un ibrido che non ci permette di tirare fuori la potenza necessaria, quindi non sar&agrave; possibile&quot;.&nbsp;  Abbonati ad Auto e vinci una Fiat 600 Hybrid 

Alcune dichiarazioni di Gaetano Thorel, responsabile per l&#39;Europa, aprono a ipotesi sul futuro del Marchio dello Scorpione

Il prossimo modello Abarth? Elettrico e forse su base Fiat Panda

Dopo l&#39;imposizione di dazi sull&#39;importazione di auto elettriche prodotte in Cina, si prospetta un&#39;altra barriera commerciale eretta dall&#39;Europa nei confronti delle company cinesi.  Secondo le anticipazioni diffuse dal Financial Times, supportate da fonti accreditate, come due funzionari di Bruxelles, il legislatore europeo sarebbe sul punto di prescrivere requisiti molto rigidi per accedere allo schema di sovvenzioni e sussidi, sotto forma di finanziamenti di 1 miliardo di euro, destinati allo sviluppo di batterie.&nbsp;  L&#39;accesso ai sussidi verrebbe subordinato all&#39;insediamento di siti produttivi in Europa e alla condivisione del know-how. Un trasferimento di propriet&agrave; intellettuale sul principale driver di costo di un&#39;auto elettrica: la batteria.  Se gli USA chiudono alla Cina  La misura in arrivo dal legislatore europeo sarebbe una mossa per proteggere il mercato interno dal rischio che si riversi un export dalla Cina ancora maggiore, se negli USA le scelte della nuova amministrazione Trump terranno fede allo sbarramento commerciale con Pechino.  Sul tema specifico delle batterie, varrebbe fare qualche considerazione ulteriore. Non c&#39;&egrave; solo il know how, la ricerca e sviluppo avanzata, ma soprattutto c&#39;&egrave; una catena di valore, di approvvigionamento delle materie prime, sulla quale giganti come Catl e Byd, ma anche - ampliando all&#39;area asiatica in generale - Panasonic e Samsung, operano da una posizione di assoluto dominio sul mercato.&nbsp;  Player cinesi disponibili a collaborare?  Sulla predisposizione attesa dalle aziende cinesi in tema di trasferimento della propriet&agrave; intellettuale, vale ricordare il grado di collaborazione ottenuto dall&#39;indagine della Commissione europea sui sussidi di cui i costruttori auto cinesi hanno beneficiato. Saic, nel contestare il metodo dell&#39;indagine e le informazioni richieste, ha evidenziato nei mesi scorsi come alcuni passaggi fossero legati alla condivisione di quelli che il costruttore considerava essere informazioni sensibili e legate alla propriet&agrave; intellettuale. Viene da interrogarsi sulla predisposizione dei grandi player cinesi ad aprirsi e condividere il proprio know how per accedere a sovvenzioni europee complessivamente da 1 miliardo di euro. Resta da capire se il metodo prospettato sul tema dello sviluppo e produzione delle celle per batterie possa essere prodromico a uno schema simile su altri settori del &quot;green&quot;.  Lo scenario industriale europeo, relativamente alle auto elettriche, non vive un gran momento nel 2024 che volge al termine. La domanda &egrave; debole sui grandi mercati e ha vissuto dei programmi di incentivazione all&#39;acquisto. Piani di incentivi che, in Italia, ad esempio, sono stati di fatto aboliti nel supporto all&#39;acquisto del prodotto per dirottare il sostegno alla filiera della componentistica.  Al tempo stesso, ricordando quanto le batterie pesino sui costi produttivi di un&#39;auto elettrica tra il 27 e oltre il 30%, &egrave; tutta nelle mani di attori come Catl e Byd la partita sulle celle economiche al LFP e agli ioni di sodio. Soluzioni essenziali per contenere il prezzo dei modelli elettrificati (full electric e PHEV) che i costruttori puntano a introdurre sul mercato per un&#39;offerta elettrica che si posizioni sotto i 20 mila euro. 

Con il requisito del trasferimento di propriet&agrave; intellettuale e la presenza di fabbriche in Europa, per accedere ai sussidi sulle batterie, a Bruxelles si valuta una mossa ulteriore rispetto ai dazi

Non solo dazi, Europa pronta a nuove barriere verso la Cina

        Ogni giorno si verificano sulla strada degli incidenti. Molte sono le auto che vengono coinvolti nei sinistri, pi&ugrave; o meno gravi, ma a quanto pare sembrerebbe che quelle aventi colori pi&ugrave; accesi sarebbero meno soggette poich&eacute; pi&ugrave; facilmente individuabili quando si &egrave; in una condizione di scarsa visibilit&agrave;. In merito alla questione &egrave; andata a fondo carVertical, la quale ha condotto uno studio per identificare quali siano i colori delle auto pi&ugrave; sicure in Italia. Le auto pi&ugrave; sicure Nell'analisi svolta, &egrave; emerso che i modelli beige sono quelli pi&ugrave; sicuri, con solo il 25,5% di essi che ha subito danni. Sono pi&ugrave; facilmente distinguibili su strade grigie o in ambienti urbani, dove i colori scuri tendono a confondersi maggiormente con l&rsquo;asfalto. Le vetture che sfoggiano una livrea argentea si trovano invece al secondo posto, con il 26,6% di esse che ha riportato danni. Le loro tonalit&agrave; neutre tendono a mimetizzarsi meno in certe superfici stradali, il che pu&ograve; aiutare gli altri automobilisti a individuarle pi&ugrave; rapidamente nel traffico. Al terzo posto, infine, quelle dal colore bianco, con il 27,8% di loro danneggiate. In condizioni di luce intensa, come durante il giorno, il bianco &egrave; particolarmente visibile poich&eacute; riflette bene la luce solare, aumentando la percezione del veicolo da parte di chi guida. Mentre di notte, il bianco &egrave; pi&ugrave; facilmente illuminato dai fari delle auto che si avvicinano, permettendo agli altri automobilisti di rilevare la presenza del veicolo prima. Le auto pi&ugrave; a rischio Di contro, ci sono alcuni veicoli che a causa del loro colore sono pi&ugrave; soggetti a correre pericoli. Quelli gialli sono maggiormente a rischio, con il 47,8% di loro danneggiati, seguiti da quelli di colore marrone -43,7%. Le auto gialle, pur essendo pi&ugrave; luminose e visibili nella maggior parte delle condizioni, possono talvolta risultare meno efficaci nel distinguersi in caso di tempo soleggiato o luminoso, in quanto si confondono con l'ambiente, riducendo il loro contrasto sulla strada, anche se questo pu&ograve; essere soggettivo. Per quanto riguarda quelle marroni, sarebbero meno sicure poich&eacute; la loro tonalit&agrave; scura e naturale tende a mimetizzarsi con l'ambiente. In particolare di notte, la luce artificiale dei fari non riflette efficacemente sulla carrozzeria di un'auto marrone, poich&eacute; essendo un colore scuro, tende ad assorbire la luce piuttosto che rifletterla, il che pu&ograve; renderla meno visibile rispetto a colori pi&ugrave; chiari come il bianco o l'argento. Abbonati ad Auto e vinci una Fiat 600 Hybrid        

Scopriamo le tonalit&agrave; delle vetture pi&ugrave; sicure in Italia e quelli maggiormente a rischio sinistri &nbsp;

In Italia le auto con questi colori fanno meno incidenti: ecco quali sono

        In occasione della Giornata Internazionale per l&rsquo;eliminazione della violenza sulle donne (25 novembre), il Museo Fratelli Cozzi di Legnano (MI) inaugura la terza edizione di "Donne e Motori? Gioie e Basta". Si tratta di un progetto fotografico che sfida gli stereotipi di genere e celebra le donne attraverso immagini potenti e simboliche. L'inaugurazione ufficiale si terr&agrave; proprio luned&igrave; 25 novembre alle ore 18:30, presso la Sala Rossa del museo, dopo l'anteprima speciale dell'edizione appena conclusa di Milano AutoClassica. Il tema della sorellanza e l&rsquo;evoluzione del progetto  Questa nuova edizione si focalizza sulla &ldquo;sorellanza&rdquo;, mettendo in luce la capacit&agrave; delle donne di lavorare insieme e supportarsi reciprocamente, nella vita professionale come in quella personale. Ogni protagonista ha posato, accanto alle Alfa Romeo classiche della collezione del Museo Fratelli Cozzi, insieme a una &ldquo;sorella&rdquo;: 40 donne testimonial, tra le quali la fondatrice Elisabetta Cozzi (in foto), la nuotatrice paralimpica Martina Rabbolini e le colleghe giornaliste Maria Leitner, Monica Secondino e Ilaria Salzano, sono state ritratte dall&rsquo;obiettivo di Camilla Albertini, gi&agrave; fotografa delle precedenti edizioni. Tra gli sponsor Mawdy Services e Pirelli, oltre al patrocinio di enti come ACI Storico, ASI e FIVA. Automobili e empowerment, connubio simbolico  L&rsquo;iniziativa, con apertura al pubblico dal 26 novembre al 18 dicembre, nasce (anche) per sfidare e superare frasi stereotipate come "Donna al volante, pericolo costante", dimostrando che il binomio "donne e motori" pu&ograve; essere, anzi, fonte di ispirazione e orgoglio. Tra le vetture protagoniste spiccano modelli leggendari come Alfa Romeo 2600 Spider Touring Superleggera, Giulia Sprint e Montreal che fanno da cornice ai ritratti, simboleggiando potenza, bellezza e innovazione. Il progetto non si limita, poi, alla sola mostra statica: gli scatti, infatti, &ldquo;viaggeranno&rdquo; per l&rsquo;Italia e all&rsquo;estero, in luoghi come scuole a spazi istituzionali, per promuovere una cultura inclusiva e rispettosa.       

La terza edizione, in programma dal 25 novembre, sfida gli stereotipi di genere: 40 donne hanno posato con le icone Alfa Romeo della collezione Cozzi

"Donne e Motori? Gioie e Basta", la mostra al museo Cozzi

        Sembra una barzelletta, invece &egrave; qualcosa che &egrave; veramente accaduto in California. Quattro persone sono state arrestate con l&rsquo;accusa truffa, ma in modo molto originale: simulavano attacchi di orsi per ottenere risarcimenti su auto di lusso. Tra i veicoli coinvolti, anche una Rolls-Royce Ghost, che secondo la denuncia avrebbe subito danni per migliaia di dollari. Falso Ncc carica una donna e scappa dalla Polizia: l'assurda storia Originali ma disattenti: l'orso era estinto Il presunto attacco sarebbe avvenuto nella zona montuosa di Lake Arrowhead, vicino Los Angeles. Foto e video allegati alla denuncia mostravano sedili squarciati, portiere danneggiate e segni profondi lasciati dalle zampe dell'animale. Ma un dettaglio ha fatto scattare i dubbi: i graffi erano troppo regolari per essere autentici. E, soprattutto, l&rsquo;orso indicato nei documenti apparteneva a una specie estinta da quasi un secolo. Le compagnie assicurative, insospettite, hanno quindi coinvolto un biologo del Dipartimento della fauna selvatica, il quale ha confermato che i movimenti ripresi nei video non erano compatibili con quelli di un animale selvatico. A quel punto sono scattate le perquisizioni nelle abitazioni dei sospettati, che hanno trovato un costume da orso, utilizzato per mettere in scena gli attacchi. Le indagini hanno rivelato che i quattro avevano presentato denunce simili anche per altre due Mercedes di lusso, sempre dichiarando danni causati da un orso. I risarcimenti richiesti superavano i 140mila dollari. Uragano Milton, due Porsche finiscono in una piscina        

Quattro uomini, negli Stati Uniti, simulavano l'attacco dell'animale per ottenere denaro dalle compagnie assicurative

Si vestivano per danneggiare Rolls-Royce e Mercedes: l'assurda truffa

        L'Ungheria si avvia a trasformarsi in un polo strategico per la produzione di automobili elettriche. Entro la seconda met&agrave; del 2025, BMW e BYD inaugureranno i loro nuovi impianti produttivi nel paese. Dallo stabilimento BMW di Debrecen usciranno modelli elettrici basati sulla piattaforma Neue Klasse.  Le linee di produzione BYD a Szeged si concentreranno su veicoli a batteria, sia completamente elettrici che ibridi plug-in, destinati al mercato europeo. Non solo auto Il panorama industriale ungherese si arricchisce ulteriormente con l'arrivo di CATL, uno dei maggiori produttori mondiali di batterie. La gigafactory CATL a Debrecen fornir&agrave; accumulatori a diverse Case automobilistiche, tra cui BMW e Mercedes. La capacit&agrave; produttiva della fabbrica raggiunger&agrave; i 100 GWh gi&agrave; dal prossimo anno. Questi investimenti riflettono il crescente ruolo dell'Ungheria come partner commerciale della Cina. Il governo di Viktor Orban punta su questa collaborazione per stimolare la crescita economica del paese. L'obiettivo &egrave; un aumento del PIL del 3,4% entro il 2025, superando l'attuale fase di recessione tecnica. Gergely Gulyas, capo di gabinetto di Orban, ha espresso ottimismo per le politiche economiche del prossimo anno, sottolineando l'impatto positivo dell'avvio della produzione nei nuovi impianti BMW e BYD. Potrebbe interessarti: abbonati ad Auto e vinci una Fiat 600 Hybrid       

Si prepara a diventare un importante centro di produzione per veicoli elettrici con l'apertura di nuovi stabilimenti BMW e BYD

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