Il secondo modello elettrico dei Quattro Anelli, nostante le mole e gli oltre 400 cv, mette in mostra come le batterie cambieranno il nostro modo di guidare, ma anche quali risultati di economy run si possono raggiungere usando il pedale dell'acceleratore in maniera accorta
02.10.2020 ( Aggiornata il 02.10.2020 12:16 )
Il test era di quelli seri, insidioso, quasi pericoloso, dovendo verificare di persona la reale autonomia di una macchina simbolo della rivoluzione sostenibile targata Audi. Parliamo dell’e- tron Sportback, secondo modello a zero emissioni del marchio tedesco e altro tassello di una gamma che entro il 2025 potra? contare su venti vetture completamente elettriche.
Sostenibilita? ed estetica, perché l’Audi e-tron Sportback e? anche uno dei rappresentanti piu? significativi della tendenza del momento, quella dei Suv coupé.
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La gamma Audi e-tron e la variante suv-coupé e-tron Sportback, introduce la versione S, sportività interpretata con tre motori elettrici. Una prima sul mercato della produzione di serie. La potenza può raggiungere i 503 cavalli, ne beneficiano le prestazioni in accelerazione e, soprattutto, il comportamento dinamico
Guarda la galleryLinee filanti, montante posteriore ridotto, il tetto che velocemente scende verso la coda per una vettura di 4,90 metri che nonostante la mole regala una senzazione di armonia, di proporzioni, molto meno massiccia di quello che sembrava in foto.
Audi, il piano per la mobilità elettrica
Ma le forme, non fanno i test, magari li aiutano. E il nostro driver, Rudi, qualche apprensione ce l’aveva, alla partenza da Brunico. Dovevamo raggiungere l’aeroporto Valerio di Catullo a Verona, a oltre 280 chilometri di distanza, anche a causa di una imprevista chiusura del Brennero.
Se l’e-tron Sportback avesse avuto tutta la sua autonomia disponibile, non ci ci sarebbero stati timori di alcun genere. I 400 km dichiarati da Audi - e oggettivamente reali - ci avrebbero garantito da qualsiasi problema. Ma la distanza dall’abergo fino alla ricarica piu? vicina, aveva ridotto “il pieno”, per cui ci restava energia per soli 262 km. E con tutta la strada da fare Rudi, all’esordio sull’e-tron Sportback per una tratta cosi? lunga, era teso come una corda di violino. Tanto piu? che le due possibilita? di rifornimento, a Spinea e Montecchio, sembravano lontani miraggi nel deserto.
Pronti via, sulla strada - obbligata - per Cortina d’Ampezzo qualche pendenza di troppo fa scendere in maniera preoccupante l’autonomia e qualche goccia di sudore sulla fronte del povero Rudi.
Per fortuna il tratto successivo, regala sospiro e sollievo a tutti, consentendoci di recuperare e di conservare energia nel serbatoio. Perche? guidare una vettura elettrica deve, dovra? essere una scelta consapevole, Bisogna usare il piede del gas con “giudizio”, sfruttare discese e veleggiamenti e usare bene il freno, senza farsi prendere la frenesia di gare di velocita?, altrimenti si resta a piedi.
Arrivati in autostrada, Rudi sceglie la modalita?... 105 km/h e forte del “risparmio” accumulato raggiunge, esultante, Montecchio (220 km) con addirittura 100 km disponibili.
La sosta alla colonnina di ricarica Ionity in 38 minuti porta alla massima autonomia l’e-tron Sportback e ripartiamo per l’Aeroporto di Verona, raggiunto in tutta tranquillita?.
Morale: per tenere a bada i 408 cv dell’e-tron Sportback (e i 664 Nm di coppia), bisogna usare il cervello, pianificare i viaggi in funzione delle stazioni di ricarica e avere piu? tempo a disposizione. In attesa della nuova generazione di batterie, non ci sono alternative. E? la nuova cultura dell’elettrico.
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