Elon Musk ha deciso che Tesla non accetterà più i pagamenti in Bitcoin, a causa dell'eccessivo consumo di energia necessario per le transazioni
13.05.2021 ( Aggiornata il 13.05.2021 18:04 )
Elon Musk fa retromarcia, e dice no ai pagamenti di vetture Tesla tramite Bitcoin. Un annuncio a sorpresa, quello dell'eclettico manager, che ha affossato le quotazioni di tutte le criptovalute mandando in fibrillazione l'intero settore. Musk, che solo pochi mesi aveva annunciato 1,5 miliardi di dollari di investimenti in BItcoin, ha spiegato di aver cambiato idea per ragioni ambientali. Il mining, ossia il processo di produzione delle monete virtuali, richiede troppa energia e produce troppo inquinamento secondo il patron di Tesla. Tuttavia, quello di Musk alle criptovalute non è un addio, purché in futuro diventino energeticamente sostenibili.
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Da quando è salito agli onori della cronaca, Elon Musk si è affermato come un personaggio vulcanico e imprevedibile. Una personalità da alcuni elogiata e da altri aspramente criticata, ma che ha portato il manager di origini sudafricane in vetta alla classifica degli uomini più ricchi del pianeta. Tra le tante dichiarazioni a sorpresa di Musk ci sono state anche quelle legate a Bitcoin e al mondo delle criptovalute. A febbraio, Tesla aveva investito 1,5 miliardi di dollari nell'acquisto di Bitcoin, in parte venduti in aprile con un guadagno stimato intorno ai 100 milioni. “Si è dimostrata una buona decisione”, aveva detto Zachary Kirkhorn, CFO della Casa, agli azionisti lo scorso mese.
L'infatuazione di Musk per le criptovalute era proseguita perfino con la creazione di una moneta, il Dogecoin, i cui valori sono saliti alle stelle in breve tempo, e soprattutto con l'annuncio dello scorso 24 marzo che Tesla avrebbe accettato pagamenti in Bitcoin. Una soluzione che è stata a disposizione dei clienti della Casa californiana solo per breve tempo: ieri, nella notte italiana, Musk ha postato un tweet in cui annunciava lo stop all'uso dei Bitcoin per acquistare vetture Tesla. Una comunicazione che ha costituito un vero e proprio terremoto nel settore. Dal momento del tweet del manager, il valore di Bitcoin è crollato di circa il 20%, trascinando con sé diverse altre criptovalute.
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Ma cosa a spinto Elon Musk a cambiare rotta in maniera così repentina? A spiegarlo è lui stesso nel suo tweet: i Bitcoin, così come le altre valute virtuali, hanno bisogno di moltissima energia per il loro processo di coniazione (il mining). Secondo il Cambridge Bitcoin Electricity Consumption Index (CBECI), l'ecosistema Bitcoin consuma 120 terawattora all'anno, quanto il consumo domestico di nazioni come la Svezia o l'Argentina. Inoltre, a produrre grandi quantitativi di CO2 sarebbero anche le singole transazioni, tanto che Bill Gates aveva definito i pagamenti attraverso le criptovalute più inquinanti “rispetto a qualsiasi altro metodo di pagamento noto all’umanità”.
Finito quindi l'amore di Musk per le valute virtuali? Non esattamente: nel suo tweet, il patron di Tesla ha spiegato che sarà pronto ad accettare nuovamente pagamenti in Bitcoin non appena verranno trovate delle soluzioni alternative per renderne meno inquinanti la produzione il trasferimento. “Le criptovalute sono una buona idea e hanno un futuro promettente, ma non può essere a spese dell'ambiente – ha scritto Musk, che poi ha aggiunto – Tesla non venderà i suoi Bitcoin, e intendiamo ricominciare ad accettarli come pagamento non appena la produzione e i trasferimenti saranno sostenibili”. Infine, il manager ha anche annunciato che Tesla è pronta ad accettare altre criptovalute, purché con un costo energetico inferiore all'1% rispetto a quello di Bitcoin.
Tesla & Bitcoin pic.twitter.com/YSswJmVZhP
— Elon Musk (@elonmusk) May 12, 2021
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