Buone notizie per i possessori di auto storiche. Dal 20 novembre 2021 infatti entreranno in vigore una serie di nuove norme che renderanno più semplice e veloce eseguire la revisione delle vetture immatricolate fino al 1960. Novità principale del provvedimento è la possibilità di effettuare il controllo periodico del mezzo in qualsiasi officina autorizzata, e non più obbligatoriamente in un centro provinciale della Motorizzazione Civile. Le nuove norme, promosse dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile, sono state accolte con entusiasmo dall'ASI, che aveva richiesto misure per tutelare i veicoli d'epoca in quanto importante patrimonio culturale dell'Italia.
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Revisioni auto storiche, ecco cosa cambia
Dal 20 novembre sarà più facile revisionare le auto storiche immatricolate entro il 1° gennaio 1960. Finora la revisione di tali veicoli doveva avvenire per forza in un centro provinciale della Motorizzazione Civile, mentre grazie alla nuova regolamentazione del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile sarà possibile effettuarla presso ogni officina autorizzata. Un provvedimento che semplifica di molto la vita dei proprietari di vetture ultracinquantennali, il cui trasporto verso i centri provinciali non è sempre agevole.
L'obbligo di recarsi presso i centri della Motorizzazione Civile resta in vigore solo per quelle auto che non possono affrontare le prove sui rulli dinamometrici. In tal caso le vetture saranno equipaggiate di un dispositivo GPS che verificherà l'efficacia della frenata (da una velocità di 40 km/h la decelerazione deve essere di almeno 4,5 metri/secondo). Infine, nel nuovo decreto è prevista anche la deroga al controllo delle emissioni per le auto prodotte prima del 4 agosto 1971.
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ASI accoglie con favore le nuove norme
Entusiasmo per l'entrata in vigore delle nuove norme da parte dell'Atomotoclub Storico Italiano. “Si conclude un lungo percorso che la nostra associazione stava portando avanti da anni con la collaborazione della Motorizzazione – ha spiegato Alberto Scuro, presidente dell'ASI - L’emanazione del provvedimento, già previsto e dettagliato a fine 2019, è arrivata finalmente alla firma del Ministro Enrico Giovannini. I veicoli storici costituiscono un patrimonio culturale da promuovere, difendere e tutelare. Ridurre la burocrazia e semplificare le procedure per mettere in regola la propria auto o la propria moto classica vale più di incentivi economici”.
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