Se oggi vi collegate su YouTube e cercate video su di essa, troverete per la maggior parte filmati dedicati al suono del suo V8. Un propulsore che non ha bisogno di introduzioni o cenni storici: basti sapere che è made in Maranello, e che è il protagonista principale di una macchina affascinante e potente abbastanza da poter far rinascere il marchio del Cavallino in seguito a una piccola débâcle di mercato. L'auto, anzi, la super-auto, è la Ferrari F355.
Ferrari, il V8 è Motore dell'anno
L'erede della 348 ha il compito di far dimenticare proprio quest'ultima, una delle supercar più sbagliate di sempre nella storia del brand (Luca Cordero di Montezemolo la definì con un'espressione più colorita, "macchina di m..."). "Instabile e pericolosa": la descrisse così Nicola Materazzi, padre della F40; "il peggior progetto mai realizzato in Ferrari", il giudizio netto dell'ingegner Mauro Forghieri. Va da sè che con queste premesse, fare peggio è impresa ardua.
V8 ASPIRATO DA 380 CV
A Maranello decidono di rendere la 348 solamente un ricordo partendo dal motore. Viene quindi realizzato un V8 aspirato (montato in posizione centrale) da 3,5 litri, con 5 valvole per cilindro (da qui la sigla 355), per una potenza di 380 cv a 8.250 giri/min. La velocità massima dichiarata era di 295 km/h, con accelerazione da 0 a 100 km/h in 4,7 secondi.
Cifre da auto corsaiola, contornata da un aerodinamica pensata insieme a Pininfarina e che ha portato all'utilizzo di un fondo piatto e al passaggio dei flussi nel sottoscocca.
LA F1 SU UNA STRADALE
Ma per la realizzazione della vettura, lanciata nel 1994, Ferrari si affida come non mai alla propria esperienza in Formula 1. E non solo per le caratteristiche del V8. Dall'universo delle monoposto arriva infatti l'iniezione elettronica, il cambio sequenziale e le sospensioni con ammortizzatori a controllo elettronico regolabili dall'abitacolo su due differenti modalità, Normale e Sport.
Nel 1997 inoltre Ferrari F355 divenne la prima Rossa di sempre ad essere dotata del cambio elettroattuato, anch'esso derivato dalla F1. Si trattava di un cambio privo di pedale della frizione e comandato da due bilancieri ubicati dietro al volante per l'inserimento e la scalata delle marce, caratteristici delle monoposto di F1, oltre ad alcuni comandi posti sul tunnel centrale per la selezione della retromarcia e del neutral. La frizione era di tipo semiautomatico.
DALLA STRADA ALLA PISTA, CAMBIA POCO
Ferrari realizzò più di 11.300 esemplari: le vendite risultarono ottime, trainate dalla versione base, la Berlinetta, seguita dalle varianti GTS, Spider e Serie Fiorano. Merita una menzione a parte la versione Challenge, pensata esclusivamente per partecipare al noto campionato monomarca Ferrari. La F355 era talmente performante che l'allestimento da competizione previde qualche modifica all'impianto di scarico e alla frizione, e null'altro. Le caratteristiche del V8 rimasero invariate, dalla strada alla pista. Prodigi targati Ferrari.
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