Il presupposto dal quale siamo partiti per rivedere il modo di realizzare i test drive, o almeno alcuni di essi, è semplice. Il nostro Gruppo è, in maniera inconfutabile, da considerare come la Casa delle Auto. Per storia, cultura, numero di testate e attenzioni riservate a questo mondo, diventato negli anni sempre più articolato.
Dalla frontiera sportiva, il nostro pane quotidiano, a quella del prodotto automobilistico, tutto quello che somiglia a qualcosa che viaggi su quattro, come su due ruote, è oggetto della nostra passione, prima ancora che del nostro interesse. E allora ci siamo chiesti: possibile essere mescolati, e a volte, con tutto il rispetto, anche confusi, insieme alla miriade di soggetti che oggi pensa e produce test drive di qualsiasi genere?
Non esiste una maniera per uscire fuori dal coro, rendere più fruibile, interessante e condivisibile, l’esperienza di una prova di una vettura? Ecco, sulle parole condivisibile ed esperienza, abbiamo costruito tutta l’impalcatura che ci ha portati alla creazione dei Test Drive Experiences.
Li fanno tutti, noi, se non li facciamo “strani”, proviamo a farli almeno diversi. Soprattutto, ci interessava e ci interessa realizzare qualcosa capace di ricreare, ricostruire o alimentare un rapporto intenso, vero, interattivo tra noi e i lettori, che negli anni si sono trasformati in utenti e ora anche in follower. Così, per una volta noi giornalisti ci metteremo a disposizione di voi lettori-utenti-follower per condividere con chi ne ha voglia, intenzione e passione tutto quello che sappiamo sulle varie vetture di cui potremo disporre.
Nell’epoca della sharing economy e del car sharing, proviamo a fare un test sharing. Noi con voi, per provare le macchine dei sogni e quelle possibili. In un’altra parte di queste pagine leggerete come e cosa c’è da fare per essere della partita. Intanto noi iniziamo a raccontarvi la macchina del primo test, la Renault Clio. Provate a starci vicini.