Aguardarla bene viene da porsi una domanda: ma questa è davvero una Serie 5? Perché se essere cresciuta di circa 9,7 centimetri può giovare al portamento, dall’altra parte la inquadra in un segmento di mercato superiore a quello di appartenenza. Sembra più una vettura da lasciare nelle mani dell’autista, invece che da mettersi al volante in prima persona. C’è da dire che pure la nuova generazione di BMW Serie 7 è cresciuta, pertanto non va a disturbare la sorella più grande. Rimane il fatto che circolare con un mezzo con questo genere di quote nuoce al traffico e alle diottrie di chi deve prendere le misure ogni volta che si muove nei centri urbani.
Ma al di là di questa parentesi e delle differenze stilistiche messe in campo dalla nuova “5”, sono i contenuti tecnologici l’elemento distintivo di questa vettura. E nonostante tutti o quasi si facciano promotori dell’elettrico – anche lei non è da meno con la variante full electric i5 – sapere di poter contare su un classico turbodiesel (leggermente elettrificato con il mild hybrid a 48 volt) è una certezza che fa piacere e che non sconvolge gli equilibri dell’ambiente.
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