C’è un motore Lamborghini, un V12 del 1992 per la precisione, che non scalpita sotto il cofano di una supercar di Sant’Agata, ma nello scafo di un catamarano da corsa. Ed è all’asta… e non vede l’ora di planare a tutto gas, sull’acqua, ancora una volta.
Motori nautici Lamborghini, V12 di successo
Premessa. La storia dei motori marini Lamborghini iniziò 35 anni fa, quando il mitico Ferruccio “prestò” il V12 della Espada per i catamarani da corsa dei Cantieri Molinari. Il Toro decise di continuare a spingere sull’acceleratore per volare anche sull’acqua e realizzò poi il proprio offshore, il Quetzal, spinto da un propulsore derivato dal V12 della LM, modificato nella cubatura portata da 5,2 a 8,000 cc. Poi, nel 1984, la svolta, con la decisione di affidare all’ingegner Giulio Alfieri lo sviluppo di un’unità specifica per l’utilizzo marino, un V12 da 8,200 cc e circa 850 cavalli di potenza, il gioiello che ha dominato la Calsse 1 dei campionati offshore, portando a casa qualcosa come 8 titoli mondiali e 6 europei.
La storia del catamarano da corsa all'asta
Un vero portento che ha fatto la storia delle competizioni marine, usato anche in altre classi e per portare al successo tipi di scafi diversi come, appunto, quello all’asta. L’idroplano preparato dai Cantieri Lucini per la Classe R00 tra il 1992 e il 1997 ha trionfato per tre volte alla Centomigla del Lario. La versione all’asta è quella in livrea rossa, pilotata dallo svizzero Stefano Muller fino al 2017.
Stima tra i 90.000 e 140.000 euro: un affare.
Tecnonmar Lamborghini, hypercar dei mari