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Tavares al Salone di Parigi: "I politici la fanno facile"

© LAPRESSE

I politici che non lo hanno capito, poi l’errore di praticare i dazi alle auto elettriche cinesi, l’anticipazione della 500 Hybrid che verrà costruita in Italia, quindi le preoccupazioni per la fabbrica di Mirafiori e per un mercato elettrico che non decolla. E in fondo una frase secca - repentina - contro i politici. Quasi uno sfogo. “Voi avete creato il problema con le leggi. E ora dite a me di risolverlo? Non va bene”. È un Carlos Tavares pragmatico e preciso quello che ha parlato al Salone di Parigi dell’automobile. Meno aggressivo di altre volte però molto determinato. Che ha fatto un po’ di chiarezza sul futuro di Stellantis (non sul suo personale).

Cosa ha detto Tavares sull'incontro al Parlamento

Ma che ha seccamente respinto le accuse rivoltegli dai partiti della politica di avere le idee confuse e aver sbagliato i piani. Sull’incontro al Parlamento italiano Tavares ha detto: "Prima di andare dai politici ho parlato per due ore con i sindacati, perché sono loro i miei principali partner sul lavoro. Ho spiegato i progetti e con loro c’è stato un dialogo franco; ovviamente siamo su parti contrapposte ma è stato un dialogo aperto e non ci sono dogmi da parte loro". Invece quando poi Tavares è andato al Parlamento le cose si sono irrigidite. "Ho spiegato ai politici che una cosa sono i sintomi della crisi e i motivi, un’altra è la ricetta per superarla. Ho provato a spiegare che il problema della crisi occupazionale di Mirafiori, dove si fa la 500 elettrica, non è che abbiamo sbagliato le strategie ma che è il mercato elettrico che di colpo è crollato perché in Germania e in Italia sono finiti gli incentivi".

I costi dell'elettrico e la stoccata alla politica

Poi c’è la questione dei soldi chiesti allo Stato da Stellantis, come hanno banalmente riassunto la vicenda i politici che l’hanno attaccato. Tavares dice che: "Sia chiaro che io io non ho chiesto denaro per l’azienda, per Stellantis come ha riferito qualcuno, semmai invece ho chiesto denaro per gli automobilisti italiani. Per i clienti che vogliono comprare un’auto e si rendono conto che un’elettrica costa il 40% in più di una termica. Il cliente dice: se costasse uguale alla termica, un’elettrica me la comprerei pure. Ma se costa il 40% di più non lo farà mai. Purtroppo è un gap di prezzo che non si può abbassare facilmente perché dipende dalla diversa tecnologia e anche dai costi dell’energia che in Italia sono il doppio di altri paesi. Per questo i politici devono metterci del denaro anche da parte loro sotto forma di incentivi per arrivare ad abbassare i costi finali dell’auto per il cliente finale e aiutare gli automobilisti a comprarle. Altrimenti non si farà nessuna transizione e sarà male per tutti".

Poi ha risposto seccamente ai politici. "Loro la fanno facile. Io invece dico: non puoi creare il caos mettendo certe regole (sulle emissioni, sui costi generali e tanti altri, ndr) e poi dire al Costruttore: ora risolvi tu il problema. Non si fa così".

Il futuro di Stellantis

Poi sul futuro piano industriale di Stellantis per rilanciare l’occupazione con nuovi modelli, oggetto di un dibattito con i politici, ha spiegato: "I piani ci sono; i politici mi hanno criticato perché sono stato vago sul futuro piano industriale e non ho consegnato loro un documento cartaceo con i dettagli. Ma certo che è stato così! Io gli ho spiegato a voce e digitalmente i miei piani, ma non potevo far circolare fogli di carta e progetti dettagliati: sono informazioni riservate e non voglio lasciare prove che mettano al corrente i miei concorrenti di quello che ho in mente".

Sull’occupazione a Mirafiori e sui temuti licenziamenti, Tavares ha tenuto a precisare che non sono esclusi ma che adesso porterà la produzione della Fiat 500 ibrida a Mirafiori. Un’auto venduta in molti più esemplari dell’elettrica, nella speranza che costruire più macchine possa salvaguardare i posti di lavoro. Ha smentito invece l’eventuale vendita di Maserati: "Non vogliamo venderla e non vogliamo uccidere alcuno dei nostri marchi. Maserati è un valore aggiunto, fa parte della nostra storia, ma ci sono problemi di posizionamento di mercato: non è una supercar sportiva con accelerazione bruciante, è un’auto dove predominano stile ed eleganza e si deve vendere in chiave Life style. Ora ci sarà un nuovo amministratore delegato da poco nominato (Santo Ficili, ndr) che dovrà lavorare sul posizionamento di mercato". Infine ha fortemente criticato la decisione dell’Europa di mettere dazi alle auto cinesi. "È una mossa sbagliatissima. Perché così facendo i cinesi saranno spinti a cercare fabbriche in Europa dove costruire le loro auto per aggirare i dazi. E dove andranno a farle? Mica in Italia, mica in Germania o Francia per dare più occupazione agli europei, perché in quei paesi i costi di produzione sono alti. No, andranno a farle nei paesi dove costruire costa meno, come ha fatto BYD, che farà una fabbrica in Ungheria. Così sforneranno auto a costo più basso e si impadroniranno di un’ulteriore quota del nostro mercato mettendoci sempre più in difficoltà".