"Una freccia che vola sulle ali del progresso”. Un simbolo che racchiude una lunga storia, nata nel 1895, cominciata con una due ruote, a cui dopo venne aggiunto un motore, prima di diventare un’auto: il simbolo di Skoda, marchio boemo del Gruppo Volkswagen . Espressione di una evoluzione continua, in grado di arrivare alle tasche di tutti, senza far mancare nulla. Oggi avanguardia della democratizzazione delle tecnologie, in nome di sicurezza, connettività e di un design, un’immagine, più emotiva.
«E’ l’effetto di un cambiamento legato a una crescita costante - spiega Francesco Cimmino, direttore generale Skoda per l’Italia - che dal 2014 al 2019, ha visto Skoda raddoppiare i volumi in una fase di mercato a crescita lenta. Un risultato ottenuto attraverso cambiamenti profondi, dall’organizzazione all’innovazione del prodotto, fino alla struttura distributiva, con una formazione più selezionata che ha portato un totale rinnovamento del brand sul territorio e un lavoro massivo su vendita e assistenza nelle officine. Ma senza alzare l’asticella dell’offerta del nostro prodotto sarebbe stato tutto inutile…».
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Dal metano all'elettrico
E il risultato, con più qualità, dotazioni hi-tech e design emozionale, si è visto. «Così siamo riusciti ad alzare il livello di soddisfazione del cliente: un percorso progressivo legato a una crescita strutturale. Non siamo nella top ten di massa, ma abbiamo una nuova e maggiore visibilità, un livello di soddisfazione molto elevato nei nuovi clienti. Ci siamo adeguati seguendo l’evoluzione della domanda e dell’offerta di Suv e crossover (Kamiq, Karoq, Kodiaq, ndr) di cui avremmo avuto necessità di una più ampia disponibilità andando oltre le richieste, al tempo stesso abbiamo rafforzato il presidio su prodotti tradizionali come l’Octavia che rappresenta la continuità e la nostra forza con il 30% dei volumi di vendita. E ora si presenta rinnovata alla quarta generazione, SW e berlina, per la prima volta anche mild-hybrid e plug-in hybrid. Ci crediamo molto».
Puntando anche su una alimentazione ecologicamente avanzata come il metano e viaggiando verso una più ampia diffusione dell’ibrido e in attesa del Suv elettrico. «Il metano ci ha dato l’opportunità di esplorare nuove aree, è ecologicamente compatibile, si è smarcato da un prodotto di nicchia ed è una proposta che attira un cliente attento ai costi di gestione. Ci stiamo preparando verso l’elettrico di cui tutti sappiamo la necessità di avere una spinta per arrivare a infrastrutture adeguate. Siamo convinti che le strategie continueranno in questa direzione, dal metano all’ibrido poi l’elettrico, con l’ENYAQ iV, sviluppato sulla piattaforma modulare MEB, e a lunga autonomia: ha un design bellissimo, il futuro è lì, rispecchia la strategia del Gruppo».
E’ molto importante nell’offerta anche la ricca disponibilità di tecnologie. «Siamo per la democratizzazione della Sicurezza Attiva che non è da pagare ma deve essere strutturale e di serie nella nostra offerta offrendo il massimo già su modelli più accessibili come Scala e Kamiq».
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