"Da subito abbiamo assunto un atteggiamento protettivo nei confronti dei nostri dipendenti – ci racconta Daniele Maver, Presidente di Jaguar Land Rover Italia – bloccando l’ingresso alle persone esterne, già prima degli obblighi di legge imposti dal Governo. Solo i dipendenti potevano accedere alla nostra sede, e successivamente abbiamo iniziato a lavorare da casa. Siamo stati avvantaggiati perché già da un paio di mesi avevamo lanciato lo smart working in via sperimentale, eravamo dal punto di vista tecnologico attrezzati ad affrontare questo diverso modo di lavorare. E dopo oltre un mese, la tecnologia, unita al forte senso di responsabilità di tutti i dipendenti, ci sta facendo lavorare bene, non come se fossimo in sede, perché il contatto personale conta, ma riusciamo a portare avanti tranquillamente i nostri compiti".
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Organizzazione del lavoro
Vale anche per la rete di vendita? "In questo caso, abbiamo parlato con il nostro comitato dei concessionari, in un’ottica di collaborazione. Siamo stati tra i più disponibili e proattivi, in pratica i concessionari non hanno pagato a marzo e lo stesso succederà ad aprile. Abbiamo posticipato le scadenze, d’accordo con la nostra finanziaria, o compensato dei loro pagamenti con premi e incentivi. Dal punto di vista di cash flow, di liquidità, ogni concessionario ha i suoi impegni di realtà locale su cui noi non possiamo intervenire, però loro non hanno dovuto pagare nulla a noi. Abbiamo gestito il loro flusso di cassa nei nostri confronti e questo è stato particolarmente apprezzato, poi abbiamo ovviamente agevolato obiettivi e quantitativi, in questa situazione difficili da raggiungere".
E per i clienti? "Insieme alla nostra finanziaria, abbiamo applicato le misure del Governo per le aziende, e per i clienti privati abbiamo spostato di tre rate i pagamenti dei finanziamenti. Siamo intervenuti con misure più ampie rispetto a quanto imponeva il decreto Salva Italia".
Senza dimenticare l’assistenza. "Il flusso è rallentato parecchio anche in questo settore, direi nell’ordine dell’80%. Ma le officine sono aperte e ben distribuite sul territorio e principalmente servono per sostenere il lavoro delle forze dell’ordine, dei medici e della Croce Rossa che hanno in dotazione nostri veicoli".
Arriva il Defender
Infatti si sono moltiplicate le iniziative del Gruppo Land Rover. "Sì, alcune le ha portate avanti direttamente la casa madre, come la realizzazione di visiere protettive per i medici, ma anche la fornitura di mezzi, ben 160 veicoli nel mondo. Abbiamo fornito altre vetture alla Croce Rossa Italiana oltre a quelle di cui già disponevano".
E pensare che questo 2020 coincide con il lancio del nuovo Defender, che sostituisce la vettura che per 70 anni ha fatto la storia del fuoristrada. "Per noi il lancio del nuovo Defender è un evento molto importante, è la vettura emblema del marchio". Che previsione avete fatto per la ripartenza? "Prevediamo un aprile di lock down, poi a maggio una ripresa lenta che poi gradualmente migliori. Mi auguro che si avveri!".
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