Si può definire come il Suv all’americana per eccellenza. Grande, lussuosa e spaziosa, la Jeep Grand Cherokee non ha mai tradito le sue caratteristiche di base lungo il filo di quelle che ormai sono cinque generazioni. Dal 1992 a oggi, il cliente della Jeep di punta sa che può contare su un DNA geneticamente non modificabile. Inconfondibilmente a stelle e strisce, la nuova Grand Cherokee è stata proposta prima dall’altra parte dell’Atlantico per poi approdare in Europa dopo circa un annetto.
Nel nostro Continente è mossa unicamente da un sistema di propulsione ibrida, ormai noto come 4xe, anche in ossequio a una svolta elettrica irrinunciabile per contenere le emissioni. L’abbiamo provata nella più ricca variante Summit Reserve, la più completa in termini di equipaggiamenti e in listino a 106mila euro. Forse non è un prezzo del tutto accessibile ma che, a fronte di una dotazione completissima, lascia tra gli optional, di fatto, solo le verniciature speciali e gli schermi aggiuntivi per i passeggeri posteriori.
Jeep Wrangler 4xe restyling, non solo Uconnect evoluto nel 2024
Grand Cherokee, tecnologica ma fedele alla tradizione
Nell’impostazione, la linea non si discosta da quella del modello lanciato nell’ormai lontano 1992, pure se smussata in molti angoli. È inoltre resa ancora più moderna dall’apporto dei gruppi ottici a Led oltre che dalla rinnovata griglia a sette barre verticali, da sempre firma dei modelli prodotti dalla Jeep insieme ai passaruota trapezoidali. Le generose dimensioni esterne hanno permesso di proporre interni spaziosi e accoglienti. Che, nel caso della vettura in prova, sono arricchiti da finiture di pregio.
Si sale a bordo prendendo posto alla guida su un sedile accogliente, dotato di ampie regolazioni elettriche così come quello del passeggero anteriore. Trovare la posizione ideale è facilitato dal movimento elettrico anche del piantone dello sterzo. Nel nome del massimo comfort, i due sedili davanti sono dotati non solo di riscaldamento e ventilazione ma anche di una funzione di massaggio programmabile tramite il touchscreen centrale da 10,25”. Dotato dell’ultima evoluzione del sistema Uconnect, di cui parliamo a parte, è abbastanza intuitivo da utilizzare. Apprezzabile anche la presenza di tasti fisici, molti dei quali in fase di estinzione sulle auto moderne e comunque utilissimi per distrarsi il meno possibile in fase di regolazione delle varie funzioni mentre si guida.
Jeep punta sull'ibrido da 272 cavalli
La Grand Cherokee 4xe è mossa da un sistema ibrido con un quattro cilindri turbo a benzina di 2 litri che eroga una potenza di 272 cavalli, abbinato a un propulsore elettrico che fornisce 100 kW di potenza. Non manca uno starter-alternatore da 33 kW a ulteriore supporto del sistema. Il totale della potenza disponibile fa 381 cavalli a 5.250 giri, con una coppia massima di 637 Nm a 3.000 giri. Alla guida, la progressione dei giri del motore termico è più che soddisfacente, con una spinta senza buchi sino dal asso. Se si usa il cambio in modalità manuale tramite le leve al volante, la strumentazione affligge il contagiri digitale che mostra una progressione costante anche se i regimi raggiunti non sono da record. In ogni caso, le prestazioni sono più che sufficienti...
Leggi la prova della nuova Jeep Grand Cherokee su Auto in edicola dal 14 ottobre, oppure clicca qui per leggere l'edizione digitale.