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Audi A1 Sportback, la prova

Audi A1 Sportback è tutta nuova. Anzi, non c'era nel 2010 quando A1 passò per la cruna di un ago. Prima Audi a entrare nel segmento B, con un discreto successo e soprattutto traslocando i contenuti “all’avanguardia della tecnica” e il prestigio del Marchio tra le “piccole”.

Aveva MINI nel mirino e l’ha mantenuta. La seconda generazione, come la dirimpettaia anglo-tedesca, è cresciuta nelle dimensioni. Ma con più misura e soprattutto con maggiore raziocinio.

A1 Sportback non ha mai avuto ambizioni sportive estreme, ma il compito di portare l'escusività di Audi a verso una clientela più giovane, anche femminile.

Le seconda serie, completamente rinnovata, e basata sulla piattaforma modulare MQB A0, ha questa missione, rigorosa. E infatti ha abbandonato definitivamente il vezzo delle tre porte.

Più lunga di sei centimetri (4,03 metri), leggermente più larga e più bassa, si presenta certamente più importante. Con un design ricercato, derivato per alcuni dettagli da A8, ma con riferimenti classici e “muscolari”.

Ovvero le fessure piatte tra cofano e calandra, che è diventata più bassa e tridimensionale, sono un omaggio alla mitica Sport quattro, regina dei rally nei primi anni Ottanta. Dalla forma alla sostanza: il passo è aumentato di quasi dieci centimetri e ora quattro persone stanno comode e la quinta non pena. Anche il bagagliaio (335/1090 litri) è più capiente (circa il 25% in più) quasi da segmento C.

Il salto generazionale prosegue nell’abitacolo. Sono digitali (e di serie) cruscotto e plancia, con schermi relativamente da 10,25” e 8,8” (optional da 10”). L’intero sistema è concepito per la massima interazione con i device, ma non per l’eccesso. Nel caso, interviene Smart phone interface quando identifica che il guidatore fa più di tre interventi consecutivi sul telefonino: e sgrida. Nella dotazione base ci sono gli ADAS fondamentali: limitatore di velocità, lane departure warning, eCall e Pre Sense Front.

Non sono previsti motori Diesel per nuova A1. Per chi vuole brio arriveranno i benzina  quattro cilindri: 1.5 da 150 cv e 2.0 da 200 cavalli.

Il nostro primo contatto, nella marca trevigiana, è stato con A1 SportBack 30 TFSI. Ovvero il 3 cilindri turbo da 116 cavalli (e ben 200 Nm di coppia già a 2.000 giri) abbinato al cambio S Tronic (prezzo da 24.350 euro) il lesto automatico doppia frizione a sette rapporti. La piccola di Ingolstadt è ben valorizzata dal piccolo “mille”, che tira bene, senza troppe vibrazioni.

Bene anche lo sterzo: la vettura si comporta da trazione anteriore “sana”. Accusando un fisiologico sottosterzo, ma molto confortevole e sicura. E anche parca, quando si viaggia in souplesse: non è difficile, nel ciclo medio, assestarsi sui 18 km/litro di percorrenza.