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McLaren Senna, la prima prova: esaltante e inarrivabile

Bisogna davvero essere sicuri dei propri mezzi per battezzare un’automobile con il nome di Ayrton Senna. La sfida l’ha potuta e voluta raccogliere la McLaren , che partendo dalla base della 720S ha prodotto una supercar che ha l’ambizione di essere semplicemente la migliore sportiva mai prodotta. Tirata in 500 esemplari andati a ruba in una sola mezz’ora nonostante un prezzo base di 750.000 sterline (945.500 euro in Italia), la McLaren Senna è qualcosa di davvero speciale nell’universo delle automobili ad altissime prestazioni.

Con orgoglio, possiamo dire di essere stati tra i pochissimi ad averla potuta guidare, non a caso sul circuito di Estoril. Sì, proprio quello dove Senna conquistò la prima vittoria in Formula 1, al secondo Gran Premio al volante della Lotus dopo un anno di passione, sudore e anche lacrime alla guida della Toleman.

Con 800 cavalli, 800 Nm di coppia massima, l’aerodinamica variabile, i freni speciali e un peso limitato a 1198 kg, la McLaren Senna promette di far entrare in un’altra dimensione della guida. Per acclimatarci con la pista abbiamo provato per prima proprio la 720S, che in molti giudicano già come fantastica e quasi esagerata per le strade di tutti i giorni. In pista dà, naturalmente, grandi soddisfazioni ma basta davvero poco per capire che la Senna è qualcosa di eccezionale, una specie di Everest a quattro ruote.

Prestazioni a parte, ha una tenuta incredibile, con un inserimento in curva rapidissimo e un avantreno preciso quanto il bisturi di un chirurgo. Sempre saldissimamente appoggiata sulle gomme anteriori, disegna le traiettorie volute alla perfezione. In modalità Race, lascia scivolare il posteriore se si esagera con l’acceleratore in uscita di curva. Ma, come su tutte le altre McLaren, il sovrasterzo di potenza non è improvviso e difficilmente correggibile ma progressivo e divertente da controllare.

Nonostante 6” in meno nel tempo sul giro, la Senna è paradossalmente più facile da guidare della 720S anche se l’impressione è quella di essere al volante di una vera e propria auto da corsa. Il sound del motore è esaltante mentre il cambio a sette marce è velocissimo tanto negli inserimenti quanto in scalata. In fondo al rettilineo principale di Estoril si arriva in sesta facendo il solletico ai 280 all’ora, ma non ci sono problemi nel ritardare la staccata ai 200 metri per inserirsi in una curva a destra che si può affrontare anche in seconda marcia.

I freni sono un altro gioiello della vettura progettata sotto la direzione tecnica di Carlo Della Casa, approdato ormai 8 anni fa nel Surrey dopo essersi fatto le ossa a Maranello. Dati alla mano, permettono di fermarsi in soli 100 metri quando si è lanciati a 200 km/h. I dischi carboceramici hanno subito una lavorazione speciale che ne migliora la resa e ha permesso di ridurne diametro e peso.

Non dimentichiamoci comunque delle prestazioni, al di là di una velocità massima di 335 km/h. Anche grazie al V8 biturbo di 4 litri, la McLaren Senna accelera da 0 a 100 km/h in 2”8, da 0 a 200 all’ora in 6”8, da 0 a 300 km/h in 18”8. Il sistema di aerodinamica prevede deflettori ad incidenza variabile nei condotti dell’aria davanti ai passaruota anteriori e l’ala mobile dietro il cofano motore. Risultato: 800 kg di carico aerodinamico a 250 km/h. Peccato solo che della Senna ci sia rimasto solo il modellino…