Leida (Olanda). Secondo “maquillage” per la terza generazione Yaris, dopo quello del 2014. Si tratta di un restyling quasi invisibile, perché le novità stilistiche contano su pochi dettagli – nuovi paraurti per il frontale, più evidenti i nuovi gruppi ottici posteriori a sviluppo orizzontale – mentre quelle tecniche sono nascoste sotto la carrozzeria in altrettanti affinamenti di componenti meccaniche. Tutto nuovo, invece, il motore 1.5 benzina da 111 cv che sostituisce il precedente 1.33 da 99 cv con consumi leggermente inferiori. Come e più di prima, è tuttavia sulla Hybrid che si concentreranno gli sforzi di diffusione, con la quota di questa versione che nelle proiezioni della marca nipponica passerà dall’attuale 45% al 60% delle vendite.
Partiamo dalla nuova motorizzazione “convenzionale”, tuttavia originale adottando il ciclo Atkinson per ridurre consumi ed emissioni ad andatura costante; il ciclo Otto convenzionale è impiegato quando si richiedono spunto e potenza, con passaggio tra le due modalità regolato dalla fasatura variabile della distribuzione ed inavvertibile ai passeggeri. La nuova unità è discretamente briosa su regimi intermedi ed elastica – coi suoi tempi – nella fascia più bassa di funzionamento; non mostra un’eccessiva personalità e non ha ambizioni dinamiche (lo “zero-cento” da fermo è previsto in ben 11 secondi, con percorrenza media dichiarata in 20 km/litro; 21,7 km/l con Start-Stop), puntando piuttosto ad un funzionamento regolare. Ben assecondato dal piacevole cambio standard a sei rapporti (a richiesta un automatico CVT).
Ad alzare notevolmente le percorrenze, in special modo in città, ci pensa invece la Hybrid, sulla quale non a caso si è concentrato il raffinamento meccanico (rivisti sterzo, isolamento componenti meccaniche insieme ad altri particolari) pur senza introdurre alcuna modifica alla propulsione ibrida da 100 cv. Sempre allettante la percorrenza media (Casa) di 30,3 km/litro, che in città scende ulteriormente a 32,2 km/l. La guida è particolarmente rilassante, specie alle basse andature tipicamente urbane dove con piede leggero sul gas si riesce a guidare molto spesso in modalità solamente elettrica; fuori città, specie nel misto o in caso di sorpassi, l’accelerazione appena discreta (0-100 km/h in 11”8) il cambio planetario che trascina ad alto regime l’unico rapporto stile scooter tolgono senz’altro alla piacevolezza d’impiego. Ad andatura autostradale livellata, tuttavia, il confort acustico è valido grazie anche al regime dell’unità benzina che si stabilizza su livelli bassi.
Sulla nuova Yaris è inoltre implementata di serie una “suite” di ausili attivi alla sicurezza (Toyota Safety Sense), composta da pre-collisione con frenata assistita, avviso superamento corsia, abbaglianti automatici, riconoscimento segnaletica stradale (quest’ultimo non sulla Cool di base). L’abitacolo è invece sostanzialmente invariato, con lievi aggiornamenti: interessanti il display multifunzione a colori nella strumentazione, che può ripetere le informazioni della navigazione, così come le maggiori personalizzazioni delle tinte nell’abitacolo. Accogliente e ben sfruttato come sempre, anche se contraddistinto da materiali plastici piuttosto economici. La nuova gamma Yaris è in vendita da questi giorni con prezzi da 14.250 euro (da 19.400 per la Hybrid) e sostanziose promozioni (da 14.950 per la ibrida) in caso di rottamazione.
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