Primo Test Saverio Villa 2015-04-09T15:00:21
Nuovo Renault Espace V, test su strada
Da Nimes (Francia)
Le grandi monovolume sono passate di moda, soppiantate da suv e crossover, che hanno un approccio modaiolo ma che, a conti fatti, non hanno tutta questa razionalità che spesso si attribuisce loro. Ma la Renault, che detiene un po’ il copyright europeo del concetto di grande monovolume, non ci sta e allora propone una nuova Espace decisamente “crossoverizzata”: ruote grandi (cerchi fino a 19” e pneumatici a spalla alta), altezza dal suolo elevata (16 cm), fiancata alta e muscolosa, superfici vetrate meno estese.
Le dimensioni sono le stesse della vecchia Grand Espace per quanto riguarda lunghezza (4,86 metri) e larghezza (191 metri), ma l’altezza scende da 1,80 a 1,68 cm, e questo la fa sembrare meno imponente e le dà una linea laterale fluida che potrebbe colpire anche chi, magari, è originariamente più attratto da una station wagon. Gli svantaggi sono una capacità inferiore del bagagliaio, che comunque rimane sovrabbondante rispetto alle esigenze della maggior parte della clientela (da 247 litri in configurazione 7 posti a 2101 litri con i soli sedili anteriori in posizione) e un’abitabilità e un’accessibilità ridotte per la terza fila di sedili (ripiegabili) che, tra l’altro, adesso è a richiesta (+900 o 1200 euro secondo l’allestimento).
Davanti invece c’è spazio a volontà e ancora più sorprendente è l’accoglienza del secondo ordine di posti, che propone tre poltroncine separate, piuttosto ampie, ben profilate, scorrevoli e regolabili. Ma ci sono anche tanti centimetri disponibili per gambe e testa, a meno che non sia presente il tetto apribile panoramico, che “ruba” qualche centimetro.
L’abitacolo avvolge meglio e fa sentire gli occupanti molto più parte dell’auto rispetto al passato. Nonostante il volante sia leggermente orizzontale, la posizione di guida è piuttosto distesa e molto simile a quella di un’autovettura normale, mentre il design con richiami areonautici nella plancia, nella consolle e nella leva del cambio automatico è suggestivo ma anche funzionale.
La parte centrale della plancia è dominata dal touch screen da 8”7 tipo tablet, ma posizionato in senso verticale e variamente configurabile, da cui si comandano moltissime funzioni dell’auto, sgombrando la plancia stessa da un bel po’ di comandi. La strumentazione vera e propria è elettronica e virtuale, e cambia forma e colore secondo la modalità di guida scelta.
Dal “tablet” si accede anche al Multi-Sense, un sistema integrato che regola tutto ciò che determina vita di bordo e guida (sospensioni, sterzo, motore, cambio, strumentazione, sonorità del motore e illuminazione interna) su cinque livelli: Eco, Comfort, Neutro, Sport, più il Perso, parametrabile a piacere. Da qui si gestisce anche lo sblocco singolo o contemporaneo dei sedili della seconda e terza fila di sedili, operazione effettuabile anche da un pannello montato nel vano bagagli. Fin dall’allestimento base è presente anche il modulo di infotaiment R-Link2 con navigatore TomTom 3D, informazioni sul traffico in tempo reale e altri servizi “live” di utilità.
I motri sono tutti sovralimentati e di “soli” 1,6 litri ma il loro compito è facilitato dal dimagrimento rispetto alla Grand Espace precedente che, secondo Renault, ammonta a circa 250 kg.
La novità vera è l’adozione del sistema a quattro ruote sterzanti 4Control - già sperimentato sulla Laguna – per ottenere quell’agilità che è sempre stata il “tallone d’Achille” delle grandi monovolume. Le ruote posteriori si angolano in controfase con quelle anteriori fino a 60 km/h circa per aumentare la manovrabilità nelle curve strette, e in fase alle andature superiori per aumentare la stabilità. L’entità della sterzata posteriore e le sue conseguenze cambiano in funzione della modalità di guida scelta, ma l’effetto è sempre avvertibile e sul misto stretto dà una reattività quasi sportiva, specie in ingresso curva, con cambiamenti di traiettoria rapidi ai quali occorre abituarsi, anche perché i sedili sopraelevati e l’assetto sempre votato al confort, pur nelle varie regolazioni, aumentano la percezione delle oscillazioni laterali da parte degli occupanti.
I motori disponibili sono tre: turbodiesel da 130 CV, biturbodiesel da 160 CV e turbobenzina da 200 CV. Il primo, abbinato a un cambio manuale a sei marce e all’allestimento base Zen, non può essere dotato dei sistemi di guida più sofisticati neppure a richiesta (ma R-Link2, navigatore, luci full led e climatizzatore bizona sono comunque di serie) ed è quello di “richiamo” grazie al prezzo di 32.900 euro. Il biturbodiesel da 160 CV sarà invece quello presumibilmente più richiesto in Italia. Abbinato all’allestimento Intens parte da 38.200 euro, ma non è difficile superare il tetto dei 40 mila con gli optional che esaltano le caratteristiche della vettura. In questo caso la potenza è quella che serve, la spinta in basso è vigorosa e l’allungo è più che ragionevole, anche se forse, un motore intorno ai 2 litri, avrebbe garantito maggiore nonchalance nel portarsi appresso un peso che, dopotutto, a pieno carico sfiora i 2500 kg. In questo caso il cambio è un doppia frizione a 6 rapporti, abbastanza veloce e fluido ma senza la possibilità di avere le leve al volante.
Il turbobenzina da 200 CV, disponibile solo col nuovo cambio a doppia frizione a 7 rapporti, serve a completare la gamma ma è destinato a un ruolo di mercato secondario, anche perché il guadagno prestazionale non è così elevato da giustificare il consumo più elevato e, comunque, la coppia massima a 2500 giri contro i 1750 del diesel limita un po’ la scioltezza quando si viaggia ad andatura rilassata. In questo caso il prezzo della versione Intens è di 36.500 euro.
Per i due motori più potenti è poi disponibile anche l’allestimento faraonico Initiale Paris, comprensivo anche di selleria in pelle, cerchi da 19”, audio Bose, sedili anteriori elettrici e massaggianti, head up display e altro ancora. I prezzi, in questo caso, salgono a 45.500 euro per la dCi 160 e 43.800 euro per la Tce 200.
L’Espace V può già essere ordinata ma potrà essere vista e toccata a partire dal weekend “porte aperte” del 23/24 maggio.
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